La svolta nella lotta al Covid potrebbe avere la forma di un lecca lecca.
Ma nella sostanza, si tratta di un tampone salivare. Il primo.
In 90 secondi raccoglie la saliva necessaria per elaborare la propria diagnosi e, come un vero e proprio laboratorio di biologia racchiuso in una scatoletta, in pochi minuti ci dice se siamo negativi o positivi.
Un test di ultimissima generazione, insomma, che sta attendendo l’autorizzazione del ministero per entrare nel mercato, probabilmente entro maggio.
Come un molecolare
Il nuovo test che permetterà di evitare le file ai drive-in punta a sostituire i tamponi molecolari.
“L’unico modo per porre fine all’emergenza sanitaria, oltre alla campagna vaccinale che dovrà essere completata il prima possibile, è quello di tenere sotto controllo i possibili focolai – dice Salvatore De Rosa, direttore commerciale di Technogenetics, l’azienda di Lodi che al progetto sta lavorando da diversi mesi -. I tamponi che abbiamo brevettato sono quelli che si avvicinano di più a quello molecolare. Abbiamo scelto la forma del lecca lecca perché di facile utilizzo. Ci lavoriamo da prima dell’estate scorsa con il Policlinico militare del Celio di Roma.
L’obiettivo è quello di fornire uno strumento che consenta di fare lo screening in meno di un minuto e che potrebbe essere utilizzato non solo per gli accessi a scuola, ma anche negli aeroporti e negli hotel”.
L’autodiagnosi con tampone salivare
Accurato, il tampone salivare ha una “affidabilità molto vicina a quella del tampone”, assicura De Rosa.
La sua rapidità di diagnosi eviterebbe i giorni di attesa per avere un risultato ed essendo “economico, potrebbe far risparmiare, vosto che solo in Italia oggi di molecolari se ne fa più di un milione a settimana”.
Il test è in fase avanzata di convalida. E’ un prodotto per uso medicale che consentirebbe l’auto-screening rapido.
Il pungidito che rileva gli anticorpi
Intanto, l’azienda lodigiana, che ha chiuso il 2020 con un fatturato quasi triplicato rispetto al 2019 (l’azienda è passata dai 24 milioni del 2019 ai 61 milioni di euro di fatturato nell’anno del Covid), è pronta a lanciare sul mercato il primo test con lancette pungidito in grado di rilevare la carica anticorpale. “Stiamo lanciando sul mercato un test rapido sierologico per verificare la presenza di anticorpi per le persone che sono state vaccinate – annuncia De Rosa -. Manca davvero poco e il prodotto sarà messo in vendita. Questo è un passaggio determinante. Lo scenario ora è cambiato nella lotta alla pandemia: per tornare alla normalità sarà necessario sapere quali persone hanno sviluppato gli anticorpi e quali no, magari diversi mesi dopo la vaccinazione anti-Covid”.
La ricerca continua
Technogenetics, frutto di una joint venture con il gruppo cinese KHB, sta lavorando anche al post-Covid.
Tra gli ambiti di specializzazione dell’azienda c’è quello dei reagenti per la diagnostica automatizzata in chemiluminescenza (CLIA), che sfrutta le reazioni chimiche provocate dall’emissione di luce per individuare virus e patologie.
Carlo D’Elia