Mancano solo gli ultimi dettagli, ma la Conferenza delle Regioni ha sostanzialmente pronte, e licenzierà oggi, le linee guida da proporre a Governo e Comitato Tecnico Scientifico in vista delle possibili riaperture delle attività di ristorazione, di palestre e piscine e di cinema e teatri.
In sostanza, l’idea è quella di un aggiornamento e di una semplificazione delle misure decise un anno fa “per cercare di anticipare le riaperture”, ha spiegato l’assessore alla Sanità del Veneto, Manuela Lanzarin.
Al momento, ancora non c’è una data, se non quella del 30 aprile, quando scadrà il decreto in vigore. “Ma siamo fiduciosi – commenta Lanzarin – che con il nuovo provvedimento che subentrerà, saranno indicate tempistiche ben definite per le diverse attività”.
Riaperture anche in zona rossa
Il documento sarà chiuso dopo le ultime limature in sede di Conferenza, nel gruppo coordinato da Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Campania. “C’è discussione su particolari minimi, ma siamo tutti concordi che, pur sentendo la responsabilità per la salute e mantenendo la cautela, si deve riaprire”, spiega l’assessore.
La vera novità è intanto la premessa delle nuove linee guida. Perché si prevede la possibilità di aprire anche in scenari di alto rischio, ovvero l’attuale zona rossa. Questo, ha reso noto Lanzarin, “salvo lo svolgimento attività di test sugli avventori, anche con l’utilizzo di test in autosomministrazione, su cui stiamo discutendo con le altre Regioni”.
L’attività di screening/testing è al centro anche dell’altro gruppo della Conferenza delle Regioni che sta lavorando in parallelo sulla revisione dei 21 parametri per l’assegnazione alle diverse fasce. Anche qui la discussione è aperta, ma si punta a lasciare aperte alcune attività che effettuino questi test.
Le misure per la ristorazione
La premessa, per quanto riguarda le attività di ristorazione, è quella di privilegiare il più possibile le attività all’aperto, estendendo le aperture anche a cena. In alternativa, compatibilmente con le condizioni meteo, è previsto l’obbligo di tenere finestre e porte aperte. La distanza minima tra i tavoli sarà di 1 metro, che raddoppieranno a 2 in caso di scenari epidemiologici ad alto rischio.
Ovviamente si continua a prevedere l’uso della mascherina in tutti i percorsi, salvo quando si è seduti al tavolo, così come tutte le attività di igienizzazione. Raccomandate la misurazione della temperatura e la prenotazione online o, comunque, il mantenimento delle liste per lo screening in caso di eventuali cluster.
Le misure per palestre e piscine, cinema e teatri
Ferme restando le disposizioni comuni su misurazione della temperatura, igienizzazione e prenotazione per evitare assembramenti, le Regioni hanno stabilito anche le nuove linee guida specifiche per le piscine e le palestre da un lato, i cinema e i teatri dall’altro, come priorità stabilite dalla Conferenza per questa prima attività di revisione.
In palestra e piscina, bisognerà mantenere 2 metri di distanza durante l’attività fisica e 1 metro per le altre attività. Al cinema o a teatro c’è l’obbligo di indossare la mascherina tra persone che siano a 1 metro di distanza, mentre si potrà scegliere se indossarla o meno quando è possibile il distanziamento di almeno 2 metri.
Il prossimo step della Conferenza, probabilmente per la prossima settimana, sarà la definizione delle nuove linee guida per i comparti delle fiere, del turismo (dalle spiagge alle attività ricettive) e della cultura. Per quanto riguarda il coprifuoco, invece, si attendono le indicazioni nazionali.
Numeri e curve del Veneto
Alla cabina di regia di domani, venerdì 16 aprile, il Veneto si presenta con un Rt calcolato attorno a 0,81, un’incidenza su 100 mila abitanti di 134, una percentuale di riempimento dell’area non critica in ospedale del 26% e delle terapie intensive del 27%. “La discesa delle curve – riprende Lanzarin – è meno ripida di dicembre, ma continua”.
Quanto alla vaccinazione, le somministrazioni ieri sono state 16.356, portando il totale degli ultraottantenni già vaccinati all’86%. Con l’arrivo delle dosi di Pfizer di ieri, la scorta in magazzino è salita questa mattina a 172.123 dosi. E sono arrivate anche le 13 mila nuove dosi di AstraZeneca, mentre Johnson&Johnson, pur arrivato in Italia, non è ancora stato distribuito alle Regioni.