Gli Usa hanno sospeso temporaneamente e a scopo precauzionale il vaccino Johnson & Johnson a causa di una grave reazione (e di un decesso) registrata su 6 donne tra i 18 e i 48 anni.
La reazione in questione, riscontrata in 6 casi su 68 milioni di somministrazioni, è la rarissima trombosi della vena sinusale (una trombosi cerebrale) associata a carenza di piastrine (trombocitopenia).
Il direttore dell’FDA Center for Biologics Evaluation Research, Peter Mark, ha segnalato che, analizzando i casi a seguito della vaccinazione Johnson & Johnson, si è osservato lo stesso quadro clinico emerso dopo le vaccinazioni con AstraZeneca.
Ciò che stanno appurando gli scienziati è se dietro al rischio di coaguli di sangue nel cervello, associati a carenza di piastrine, vi sia la tecnologia alla base dei vaccini a vettore virale come appunto Johnson & Johnson e AstraZeneca.
Ancora non vi è certezza su questo ma le coincidenze relative alle reazioni registrate e alla popolazione coinvolta (soprattutto donne, con età compresa tra i 18 e i 48 anni). La sospensione, come nel caso di AstraZeneca, serve agli esperti per appurare se ci sia un nesso causale tra la somministrazione del farmaco e le gravi trombosi registrate e se sia o meno il caso di adottare delle precauzioni ulteriori limitando a determinate fasce d’età il siero.
Questo stop si riversa anche in Europa e in Italia, con una frenata nell’approvvigionamento dei vaccini che interessa soprattutto la Campania, in attesa di diciassette mila dosi.
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Johnson & Johnson: vaccino a vettore virale come AstraZeneca
14 Aprile 2021