Gli italiani amano l’ambiente. E nonostante non siano abituati a pensar bene di come vanno le cose nel proprio Paese, i dati dimostrano che, in tema “green”, vanno molto meglio di quanto si creda.
L’Italia, per esempio, ricicla più del doppio dei rifiuti rispetto alla media europea.
Il 79% dei nostri scarti entra infatti nei circuiti della cosiddetta “economia circolare”. E questo consente un risparmio di emissioni pari a 63 milioni di tonnellate equivalenti di CO2.
Ma anche in agricoltura siamo avanti nella sostenibilità. Con 30 milioni di tonnellate di Co2 emesse dal settore, superiamo Francia (76 milioni) e Germania (66 milioni).
E sapevate che l’Italia è il primo esportatore europeo di biciclette, con 1.779.300 bici vendute all’estero, ed è prima al mondo nella produzione di selle, con il 53.9% del totale mondiale?
Sono solo alcune delle buone pratiche ambientali evidenziate dal dossier “L’Italia dei 10 selfie”, realizzato da Fondazione Symbola in collaborazione con Unioncamere ed Assocamerestero, la cui versione 2021 è stata presentata questa mattina, 8 aprile, presso la Sala Stampa estera di Roma.
Le buone pratiche
Gli “scatti” del rapporto coprono un’ampia gamma di realtà produttive.
Emerge, ad esempio, che sono ben 432 mila le imprese italiane che hanno investito nel periodo 2015-2019 in prodotti e tecnologie green. Sono quelle che innovano di più, esportano di più, producono più posti di lavoro.
Secondo uno studio dell’Università di Oxford, poi, l’Italia è seconda al mondo nella capacità di esportare prodotti green tecnologicamente avanzati, con potenzialità in grado di portarla anche alla leadership mondiale.
Nel settore del legno-arredo, l’Italia è prima in Europa nell’economia circolare, con il 93% dei pannelli truciolari di legno riciclato. E terza nel mondo per saldo della bilancia commerciale nell’arredo.
È già italiano il più grande operatore al mondo nelle energie rinnovabili.
“Anche per questo – sottolinea la Fondazione Symbola – l’Enel è la società elettrica privata più capitalizzata nelle borse europee”. E poi abbiamo un ruolo di rilievo in Europa nella produzione farmaceutica, con 32.2 miliardi di euro, che posizionano il nostro Paese subito dopo la Germania, prima con 32.9 miliardi. L’Italia invece è già leader continentale per numero di imprese di design (il 15,5% del totale). E prima al mondo per saldo commerciale nella nautica.
I punti di forza dai quali far ripartire l’economia
“Questi dieci selfie – ha commentato Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola – dimostrano alcuni dei talenti che possiamo mettere in campo. L’Italia è spesso in grado di vedere i propri mali, senza affrontarli, ma è incapace di leggere i propri punti di forza, come ha ricordato il presidente Draghi. Eppure non c’è niente di sbagliato in Italia che non possa essere corretto con quanto di giusto c’è in Italia. Abbiamo bisogno di trovare una missione comune per far ripartire l’economia”.
Una società più a misura d’uomo
La stessa pandemia, dunque, va vista come “una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro”. Partendo proprio dai settori che la vedono protagonista nella prospettiva della sostenibilità, l’Italia può insomma giocare un ruolo importante sulle sfide lanciate dall’Europa sui temi della coesione, della transizione verde, dell’economia digitale e dell’innovazione, con l’obiettivo di azzerare le emissioni nette di CO2 entro il 2050. “L’Italia – conclude Realacci – può essere un avamposto di quell’economia più forte e insieme più sostenibile e a misura d’uomo”.
Alberto Minazzi
