E stato varato dal Consiglio dei ministri il nuovo decreto legge che prevede nuove disposizioni anticontagio.
Le norme avranno validità a partire dal 7 aprile e fino al 30 aprile.
Niente zona gialla
L’Italia resterà sostanzialmente fino a maggio a due colori: arancione o rosso, con specifiche deroghe che potranno essere adottate con una delibera del governo a seconda della situazione sanitaria e dell’andamento del piano vaccinale.
Per il resto, quanto meno fino a metà aprile (16), quando è previsto una nuova valutazione generale, non ci saranno quindi zone gialle nè riaperture di ristoranti, bar, cinema e teatri e nelle zone rosse, eccezion fatta per i giorni di Pasqua, non si potrà far visita ad amici e parenti, consentite invece nelle zone arancioni una volta al giorno.
Lo aveva in qualche modo anticipato il ministro ai Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà :”La situazione è ancora grave, dobbiamo procedere spediti con le vaccinazioni e raggiungere il traguardo delle 500mila somministrazioni al giorno. L’unico pensiero ora deve essere la salute dei nostri cittadini”
Pasqua in zona rossa
Come previsto dall’attuale decreto, tutta Italia dal 3 al 5 aprile sarà in zona rossa.
Non si potrà circolare neanche all’interno del proprio comune ma è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi in ambito regionale in massimo due persone più i minori di 14 anni conviventi per andare a trovare parenti o amici. E’ inoltre sempre possibile svolgere attività motoria, ma solo in prossimità della propria abitazione, e attività sportiva all’aperto in forma individuale.
Spostamenti verso le seconde case
Sarà sempre possibile raggiungere le seconde case, anche in zona rossa, fatto salvo per diverse disposizioni contenute in ordinanze emanate dai presidenti di Regione che impongano regole più restrittive. Ad esempio, Campania Puglia e Liguria hanno vietato il raggiungimento delle seconde case per Pasqua non solo ai non residenti ma anche ai residenti.
L’accesso alle seconde case ai non residenti è vietato in Valle d’Aosta, Alto Adige, Trentino, Toscana, Sardegna.
In Sicilia si entra solo con tampone negativo effettuato 48 ore prima dell’arrivo.
Obbligo di vaccino per gli operatori sanitari e per i farmacisti
Il decreto introduce l’obbligo di vaccinazione per “gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, farmacie, parafarmacie e studi professionali”. La vaccinazione sarà “requisito essenziale” per l’esercizio della professione. Per chi rifiuta è previsto lo spostamento a “mansioni, anche inferiori” con il “trattamento corrispondente alle mansioni esercitate”. Se ciò non è possibile, “per il periodo di sospensione non è dovuta retribuzione”.
Scudo penale per il personale medico e sanitario per chi somministra i vaccini
Nessuna responsabilità penale del personale medico e sanitario incaricato della somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2, per i delitti di omicidio colposo e di lesioni personali colpose commessi nel periodo emergenziale, purchè le vaccinazioni siano effettuate in conformità alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del Ministero della salute relative.
Scuole e Dad
Una delle principali novità introdotte dal decreto è che si tornerà in presenza anche nelle zone rosse fino alla prima media mentre in quelle arancioni saranno in classe gli alunni fino alla terza media e quelli delle superiori, ma al 50%.
Altra importante misura anticipata dal premier Mario Draghi venerdì scorso che aveva dichiarato: “Le scelte dei governatori dovranno essere riconsiderate alla luce dell’affermazione del governo che la scuola in presenza è obiettivo primario della politica del governo”.
Le Regioni non potranno quindi emanare misure più restrittive e stabilire di chiudere gli istituti.
Via ai concorsi pubblici
Altra novità del decreto è lo sblocco di tutti i concorsi nella Pubblica Amministrazione. A seguito del via libera del Cts al protocollo del ministero della Funzione pubblica, si potranno svolgere le prove su base regionale e provinciale e, dove possibile, in spazi aperti.
Dal 3 maggio è consentito lo svolgimento delle procedure in presenza dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni.
Valentina Rossi