Se vi dovesse capitare di vedere un uomo o una donna che fanno un gesto mimando il numero 4 con la mano non siate indifferenti: quella persona vi sta chiedendo aiuto.
Il segnale, “Signal for Help”, fa parte di una campagna lanciata sul web di tutto il mondo dalle associazioni Women’s Funding Network’ e Canadian Women’s Foundation.
Non riguarda solo le donne in pericolo ma tutti coloro che possono essere vittime di abusi e che, inviando questo messaggio “in codice”, possono segnalarlo anche se il carnefice è nei paraggi.
Un segnale universale
Purtroppo il lockdown ha fatto registrare in tutto il mondo un aumento drastico degli episodi di femminicidio e di violenze domestiche. Donne, bambini e talvolta anche uomini si sono ritrovati costretti in casa con i propri aguzzini, completamente isolati dal mondo esterno e senza possibilità di denunciare il pericolo che stavano vivendo.
Per questo l’associazione Women’s Funding Network’ (WFN), insieme alla Canadian Women’s Foundation, ha pensato di creare “signal for help”, un segnale che possa essere universalmente riconosciuto come una richiesta di aiuto.
Un modo silenzioso che, con due semplici gesti, può attirare l’attenzione. Il primo consiste nel mostrare il palmo della mano con quattro dita alzate mentre il pollice è chiuso sul palmo.
Il secondo prevede di abbassare le quattro dita.
La simbologia dell’intrappolamento
Questo gesto silenzioso può esser fatto in qualsiasi momento: dal terrazzo di casa per attirare l’attenzione di un passante per strada, dentro l’abitacolo di una macchina ma anche durante una videocall di lavoro.
Il segnale non è stato scelto a caso.
Quell’abbassare le quattro dita simboleggia l’intrappolamento del pollice, chiuso nella “prigione” nella quale si trovano le vittime di violenza domestica.
I dati in Italia
In Italia, secondo un rapporto Istat, da marzo a ottobre 2020 il numero di richieste di aiuto, per sé o per altri, arrivate al numero verde di pubblica utilità 1522 contro la violenza sulle donne e lo stalking, è cresciuto del 71,7% rispetto all’anno precedente.
Si è passati da 13.424 a 23.071 richieste di aiuto che nel caso delle richieste pervenute via chat sono addirittura triplicate, passando da 829 a 3.347 messaggi.
Grazie a questo servizio è stata possibile indirizzare il 76% delle vittime verso un servizio territoriale e di queste l’87,6% (pari a 7.741 chiamate) a un Centro Anti Violenza.
Valentina Rossi