Sono molte le domande che quotidianamente ruotano attorno al tema pandemia. Riguardano soprattutto quali siano le azioni più corrette perché la circolazione del virus si possa contenere. Dopo l’iniziale fase di incertezza, nel tempo abbiamo imparato a convivere con l’infezione e sono stati stabiliti dei precisi protocolli da seguire a tutela della nostra salute.
Tutti hanno ormai imparato che, fuori della propria abitazione, sono indispensabili mascherina, distanziamento tra le persone, rigorosa igiene delle mani con acqua e sapone o gel disinfettante. Ma cosa bisogna fare se il Sars-Cov-2 circola in casa? Vediamo quali sono le regole da seguire perché non si contagino altri membri della famiglia.
Regole di convivenza con un positivo Covid
Quando è accertato che in casa una persona è positiva tutti gli altri che vivono presso lo stesso domicilio devono rispettare un periodo di isolamento domiciliare con divieto di ogni spostamento.
Le persone positive sintomatiche devono mantenere un isolamento fiduciario di almeno 10 giorni dalla comparsa dei primi sintomi, seguito da un test molecolare negativo fatto dopo almeno tre giorni senza sintomi.
I conviventi devono invece restare in quarantena per 14 giorni dall’ultimo contatto con il soggetto positivo o 10 giorni con un test antigenico o molecolare negativo effettuato il decimo giorno.
Per la sicurezza tra le pareti domestiche
E’ prima di tutto necessario che la persona contagiata si ponga in isolamento fiduciario in un unico ambiente lontano dagli altri conviventi per scongiurare il rischio che il virus si propaghi. Fondamentale anche che dalla stanza esca il meno possibile e che eviti di toccare oggetti quali computer, telecomandi, cordless e altri che siano in uso comune con i familiari. Nel caso succeda, questi vanno accuratamente puliti e disinfettati.
Come pure bisogna procedere a sanificare i luoghi della casa ai quali ha accesso anche il positivo. La persona non potrà ricevere visite.
Il Ministero della salute ha predisposto un documento nel quale sono indicate le condizioni di sicurezza per la cura del paziente a casa.
Nello stesso si trovano le linee guida di comportamento per scongiurare il rischio contagio. Buone norme per garantire da un lato il benessere del malato, dall’altro tutelare la salute di chi si trova negli stessi ambienti durante la sua convalescenza.
Igiene e pulizia del bagno
E’ buona norma che il positivo, laddove possibile, utilizzi un bagno dedicato.
In caso di utilizzo in comune le attenzioni devono essere naturalmente maggiori. E’ opportuno disinfettarlo ogni volta dopo l’utilizzo e accedervi usando sempre guanti e mascherina. Gli asciugamani devono essere personali e riposti separatamente. Per lavarli non è necessario che siano separati: basta utilizzare acqua almeno a 60 gradi e meglio se il detersivo è igienizzante.
Importante arieggiare la casa, mangiare e dormire separati
E’ importante che gli ambienti della casa siano arieggiati. Aprendo diverse volte le finestre, soprattutto nel luogo in cui vive la persona infetta, si riduce il rischio che il virus rimanga tra le pareti.
Poiché quando si mangia si abbassa la mascherina, è necessario che la persona infetta consumi pasti e cene separata dalle altre persone della casa, meglio se nella stanza in cui vive. E’ preferibile che utilizzi piatti, bicchieri e posate monouso in modo da non correre rischi durante il lavaggio. Anche per il riposo notturno è bene che il positivo stia da solo.
Precauzioni se la persona contagiata ha bisogno di aiuto
Come ci si deve comportare nel caso il positivo necessiti di essere avvicinato dai convivente ad esempio per la somministrazione dei medicinali o per il controllo della temperatura? E’ fatto obbligo di indossare mascherina e guanti che vanno buttati via dopo l’utilizzo evitando di toccare la parte esterna con le mani nude. se la persona ammalata peggiora o ha difficoltà respiratorie si deve contattare il 112 o il 118.