Poche novità, con qualche restrizione in più e qualche timida apertura rispetto al precedente Decreto, per provare a fronteggiare al meglio la nuova ondata di pandemia. Dopo il confronto in cabina di regia e al tavolo con la Conferenza delle Regioni per gli ultimi ritocchi, il primo Dpcm del nuovo presidente del Consiglio, Mario Draghi, è stato ora ufficialmente firmato. Stavolta con almeno qualche giorno d’anticipo rispetto alla sua entrata in vigore, permettendo alle persone di adattarsi alle nuove regole. Ad annunciare la firma da parte del premier sono i ministri Speranza e Gelmini, in una conferenza stampa convocata ad hoc per illustrare le nuove misure del Dpcm sull’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, le nuove norme infatti subentreranno a quelle che ci hanno accompagnato nelle ultime settimane, in scadenza alla mezzanotte di venerdì 5 marzo, a partire da sabato 6 marzo e fino a martedì 6 aprile. Ricomprendendo dunque anche Pasqua e Pasquetta 2021.
Ecco il testo ufficiale del nuovo Dpcm
I temi caldi: la scuola
Uno dei punti su cui si è discusso più a lungo è quello relativo alla chiusura delle scuole. Il nuovo Dpcm ha adottato la linea più rigorosa, come suggerito dal Comitato Tecnico Scientifico, per le regioni classificate in fascia rossa, prevedendo cioè la chiusura di tutti gli istituti, di ogni ordine e grado. Se nelle altre fasce non ci sono ulteriori dati negativi, fino alle scuole medie la didattica resta in presenza al 100%. Alle superiori, si applica invece una “dad” tra il 25 e il 50%.
Il criterio indicato dagli esperti è quello dell’incidenza dei nuovi casi su 100.000 residenti: in caso di superamento della soglia di 250 casi ogni 100 mila abitanti per almeno 7 giorni, scatta la didattica a distanza integrale anche in zona arancione e gialla. Anche se le decisioni ultime saranno demandate ai presidenti delle Regioni, che dovranno emettere le relative ordinanze. Una novità introdotta dal nuovo Dpcm è l’esclusione di “qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa”, per garantire il rispetto del distanziamento sociale.
I temi caldi : i negozi
Le indicazioni del Cts, avallate anche da alcuni Ministeri hanno indicato la linea dura anche relativamente all’apertura dei negozi. Il concetto di fondo è che quando si arriva a una situazione sanitaria che richiede la chiusura delle scuole, anche i negozi devono essere chiusi. La linea che ha provato a seguire il Dpcm è quella tesa a garantire eguali norme in tutto il Paese, sempre ricollegandosi alla qualificazione per fasce.
Nella più restrittiva zona rossa resta così garantita l’apertura dei soli negozi che commerciano prodotti essenziali, come alimentari e farmacie. La vendita di alimentari e prodotti agricoli e florovivaistici è inoltre l’unica ammessa nei mercati. Dalla zona arancione in giù, gli esercizi commerciali potranno invece restare aperti a prescindere dalle categorie merceologiche trattate. Ovviamente, l’accesso agli spazi di vendita sarà consentito in numero contingentato e sulla base del rispetto delle misure di sicurezza come mascherina e distanziamento. Unica eccezione, la conferma della chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali, esclusi al loro interno gli esercizi come farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.
I divieti: spostamenti tra regioni e seconde case
Il nuovo Dpcm proroga ulteriormente, rispetto alla precedente scadenza del 27 marzo, il divieto di spostamento tra regioni, indipendentemente dal colore di appertenenza (bianco compreso). Le deroghe, che richiedono un’autocertificazione, sono sempre i motivi di lavoro, salute o necessità e il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
Con un espresso divieto dei viaggi a soli fini turistici, gli spostamenti verso le seconde case sono possibili anche al di fuori dei confini regionali, ma con una serie di presupposti. Le case di destinazione devono essere innanzitutto in una zona gialla o arancione, con possibile deroga solo per motivi urgenti e necessari. Così come non possono spostarsi verso la seconda casa i residenti in zona rossa o arancione scuro. Lo spostamento, inoltre, è consentito solo ai nuclei familiari, con esclusione di parenti e amici. La seconda casa, di cui si deve dimostrare la proprietà o un contratto d’affitto precedente al 14 gennaio 2021, non deve essere inoltre abitata da altre persone.
Le limitazioni: visite e coprifuoco
Le visite a parenti e amici restano possibili in zona gialla, sempre all’interno della stessa regione. Resta ammessa una sola visita al giorno, di 2 persone, eventualmente accompagnate da figli minori di 14 anni e/o persone disabili o non autosufficienti conviventi. Restano invece vietate le feste, sia al chiuso che all’aperto, comprese quelle di matrimonio o legate ad altre cerimonie civili o religiose.
Le visite, anche a non conviventi, sono possibili fra le 5 del mattino e le 22. Resta infatti in vigore la misura del coprifuoco notturno, tra le 22 e le 5. L’introduzione della nuova fascia bianca (al momento vi ricade solo la Sardegna) consente però una limitazione del periodo in cui è vietato uscire di casa nelle zone del Paese per cui è stato certificato il minor rischio.
Le riaperture: cinema, teatri e musei
Tra le novità ci sono anche alcuni via libera legati al mondo della cultura. Sia pur solo dal 27 marzo torneranno ad aprire al pubblico, in zona gialla, gli spettacoli in teatri, cinema, sale da concerto e altri spazi, anche all’aperto, deputati a tale funzione. Il tutto sarà ovviamente possibile sempre nel rispetto dei protocolli di sicurezza stabiliti per le rispettive attività. A partire dalla previsione di posti a sedere distanziati e preassegnati e dal rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, sia tra spettatori non conviventi che tra essi e il personale.
Sempre in fascia gialla, torneranno inoltre ad aprire anche nei weekend i musei, che finora hanno potuto farlo, con le prime riaperture, solo nei giorni feriali. Anche in questo caso, comunque, sarà necessaria la prenotazione.
Le chiusure
Nessuna novità, invece, su ristoranti e bar, che potranno esercitare in orario diurno nelle regioni gialle, ma dovranno continuare a chiudere dopo le 18, con asporto consentito fino alle 22. L’asporto è consentito anche in zona arancione e rossa, così come la consegna a domicilio, che è possibile a ogni ora. Tra le eccezioni ai limiti di orario, gli autogrill, le mense e i ristoranti degli alberghi.
Tra le attività che infine restano precluse, palestre e piscine (che però possono riaprire in fascia bianca), gli sport di contatto e di squadra (tranne che per gli atleti agonisti), sale bingo e sale giochi, discoteche e feste. Nelle zone rosse, inoltre, vengono sospese i servizi alla persona, tranne quelli espressamente indicati in un allegato del Dpcm. A differenza del decreto precedente, parrucchieri e barbieri dovranno rimanere chiusi in zona rossa non rientrando più tra le eccezioni.