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Etna: spettacolare risveglio, ma si sta già tornando alla normalità

Etna: spettacolare risveglio, ma si sta già tornando alla normalità
eruzione dell'Etna

Qualche disagio c’è ancora, ma Catania sta tornando alla normalità dopo l‘eruzione di ieri pomeriggio (16 febbraio 2021) dell’Etna.
Un’ora in cui il vulcano ha dato spettacolo, fortunatamente senza danni alle persone o alle case. Certo il capoluogo e gli altri paesi circostanti sono stati letteralmente ricoperti di cenere e lapilli. Ma ci si è messi subito al lavoro, tant’è che già da questa mattina, 17 febbraio, l‘aeroporto è tornato operativo.

La riapertura dell’aeroporto

Allo scalo internazionale di Fontanarossa, dopo l’annullamento di 5 voli previsti per la serata di martedì 16, gli arrivi sono ripresi dalle 9 di stamani, autorizzando l’atterraggio del volo del mattino proveniente da Milano Malpensa. La riapertura delle piste è stata resa possibile dal lavoro incessante degli addetti, che non si sono fermati nemmeno di notte. Le 10 unità messe in campo dalla società di gestione dell’aeroporto hanno utilizzato 6 spazzatrici e 2 mezzi per il supporto tecnico. E sono riuscite a liberare pista, via di rullaggio, piazzali e viabilità dai cumuli di decine di tonnellate di ceneri vulcaniche che si erano depositate dopo l’eruzione.

Fondamentale, per il via libera alla ripresa delle attività, anche l’abbassamento del livello di allerta per lo spazio aereo, passato da rosso ad arancione, da parte dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Durante l’eruzione, la colonna di fumo aveva raggiunto infatti l’altezza di più di un chilometro, con una situazione di buio che impediva la sicurezza dei voli. Ristabilita l’operatività, le operazioni di bonifica stanno comunque continuando anche nelle restanti aree del terminal.

L’ordinanza del sindaco

Le pulizie delle strade e la quantificazione dei danni, a partire da quelli riportati dalle auto e dall’agricoltura, è iniziata invece questa mattina. Per motivi precauzionali, dunque, il sindaco di Catania, Salvatore Pogliese, ha emesso un’ordinanza volta a tutelare la pubblica incolumità.

Nel provvedimento del primo cittadino si vieta innanzitutto la circolazione dei mezzi a due ruote (dalle biciclette, alle moto, fino ai monopattini) per evitare cadute legate allo strato di materiale vulcanico depositatosi sulla sede stradale. Ma anche le automobili, per le stesse ragioni di sicurezza, dovranno rispettare il limite di velocità di 30 km all’ora.

I cittadini sono stati inoltre invitati a limitare gli spostamenti ai soli casi di effettiva necessità. Ed è stata data loro indicazione di depositare cenere e lapilli raccolti negli spazi privati in contenitori di piccole dimensioni situati in prossimità dei cassonetti dei rifiuti.

L’eruzione

Tutto è cominciato, verso le 16 di martedì, con una forte esplosione nel cratere sud-est del più alto vulcano attivo d’Europa. A questa sono seguite la fuoriuscita dal cratere dell’impressionante colonna di fumo, la fontana di lava arrivata in pochissimi istanti all’altezza di 50 metri e la pioggia di cenere, lapilli e qualche pietra. La nuvola di materiale vulcanico è stata spinta dal vento verso sud, con una ricaduta al suolo registrata anche a decine di chilometri di distanza.

Le spettacolari fontane di lava, dalla potentissima spinta, sono durate poco più di un’ora, esaurendosi poco dopo le 18. La colata si è incanalata nella valle del Bove, sul versante Est dell’Etna, che non è popolata, mantenendosi lontana dai centri abitati. L’evento è stato accompagnato da una serie di significative scosse sismiche, incrementatesi nei momenti dell’esplosione, ma al quale comunque non si sono ricollegati danni rilevanti.

La valutazione dei vulcanologi

Pur trattandosi dell’evento più spettacolare verificatosi negli ultimi mesi, sempre con riferimento al cratere di sud-est, i vulcanologi non sono preoccupati, ritenendo che rientri nella normale attività dell’Etna. Episodi parossistici come questo sono infatti ritenuti fenomeni tipici dell’attività recente del vulcano siciliano: a partire dal 1977, sono avvenuti centinaia di episodi come quello di queste ore.

Da qualche giorno, lo specifico cratere era monitorato per la vivace attività registrata. E il fenomeno, pur impressionante, è stato comunque superficiale, oltre ad aver movimentato piccoli volumi di materiale. Oltre al flusso di lava principale, altri flussi lavici minori sono a loro volta confluite sul versante occidentale della valle del Bove. Dalle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza risulta anche che il cono di scorie cresciuto sulle bocche orientali del cratere di sud-est sia stato distrutto.

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