Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito al professor Mario Draghi l’incarico di formare un nuovo Governo . La notizia è arrivata dopo più di un’ora di colloquio tra il Capo dello Stato e l’ex Presidente della BCE, con la dichiarazione ufficiale di Ugo Zampetti, Segretario Generale della Presidenza della Repubblica: “il professor Draghi ha accettato con riserva”.
Pochi minuti dopo, intorno alle 13.30, sono arrivate le prime parole ufficiali di Mario Draghi: “Ringrazio il Presidente della Repubblica per la fiducia che mi ha voluto accordare. E’ un momento difficile. Il Presidente ha ricordato la drammatica crisi sanitaria con i gravi effetti sulla vita delle persone, sull’economia e nella societa. Sono pertanto richieste risposte all’altezza della situazione e con questa speranza e questo impegno rispondo positivamente all’appello del Presidente della Repubblica.”
#Quirinale, le dichiarazioni alla stampa del Prof. Mario #Draghi al termine del colloquio con il Presidente #Mattarella pic.twitter.com/Cs5sEnCojT
— Quirinale (@Quirinale) February 3, 2021
L’ex Presidente della BCE ha poi aggiunto: “Vincere la pandemia, concludere la campagna vaccinale e rilanciare il Paese sono le sfide che ci attendono. Con grande rispetto mi rivolgerò innanzitutto al Parlamento, espressione della volontà popolare. Sono fiducioso che dal confronto tra partiti e gruppi parlamentari e dal confronto con le parti sociali emergerà unità e quindi una risposta positiva all’appello del Presidente della Repubblica”. Draghi ha infine concluso che “scioglierà la riserva” al termine del consueto giro di consultazioni.
Si va quindi verso un governo tecnico di “alto profilo, non politico” come lo ha definito Sergio Mattarella, poche ore dopo aver constatato l’esito negativo del mandato esplorativo affidato al Presidente della Camera. Nel corso del tavolo programmatico organizzato da Roberto Fico con tutte le forze dell’ex maggioranza di Governo, si sono acuite e palesate tutte le distanze politiche tra il Movimento 5 Stelle e Italia Viva, soprattutto in tema di gestione della campagna vaccinale, suddivisione dei ministeri e riforme in ambito giudiziario. Distanze che hanno certificato la fine dell’unico possibile governo politico, sostenuto da una maggioranza chiara alla Camera e al Senato.
La reazione delle forze politiche alla scelta di Mario Draghi
Prima ancora delle dichiarazioni ufficiali di Draghi, già nella serata di ieri (2 febbraio), alla notizia della convocazione al Quirinale dell’ex Presidente della BCE, si è scatenato il valzer di tweet e post via Facebook da parte dei leader delle varie forze politiche in campo.
Centrodestra
La scelta di Mattarella, a caldo, ha palesato quanto era già emerso nei giorni scorsi all’interno della compagine di centrodestra: mentre Berlusconi e Forza Italia si sono detti sin dall’inizio disponibili a un “governo di alto profilo e di unità nazionale”, Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno sempre insistito, con diverse sfumature, sull’urgenza di ridare la parola agli italiani con delle “necessarie elezioni anticipate”. Subito dopo le prime dichiarazioni ufficiali di Draghi, il leader della Lega ha però aperto qualche spiraglio nel corso del vertice tra le forze di centrodestra: “Noi non abbiamo pregiudizi sui nomi. C’è una persona di livello e andremo ad ascoltarla senza preconcetti”. Un approccio ribadito anche da Silvio Berlusconi, come riporta il Corriere della Sera: “Andremo alle consultazioni per ascoltare cosa Mario Draghi ha da dirci, senza pregiudizi”.
Partito Democratico
Il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, ha subito commentato con una nota l’incarico di Mattarella all’ex Presidente della BCE: “Con l’incarico a Draghi inizia una nuova fase che può portare il Paese fuori dall’incertezza creata da una crisi irresponsabile e assurda – ha scritto in una nota – . Il Partito Democratico è pronto a contribuire con idee e progetti a questa sfida per fermare la pandemia, per concludere la campagna vaccinale, per un nuovo modello di sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale e sociale, sulla difesa e sul rilancio di una forte collocazione europeista dell’Italia, che in questi mesi abbiamo riconquistato”. La nota finisce con un pensiero rivolto agli ex compagni di maggioranza: “Non bisogna perdere la forza e le potenzialità di un’alleanza con il Movimento 5 Stelle e con Leu basata su proposte comuni sul futuro dell’Italia. Per affrontare questi temi chiederemo nelle prossime ore un incontro con il Movimento 5 Stelle e Leu”.
Movimento 5 stelle
La reazione a caldo del Movimento fondato da Beppe Grillo è stata di chiusura totale rispetto a un esecutivo tecnico a guida Draghi. Il commento ufficiale è arrivato via Facebook, con la firma di Vito Crimi, “capo politico” dei 5 stelle: “Il Movimento 5 stelle, già durante le consultazioni, aveva rappresentato che l’unico governo possibile sarebbe stato un governo politico. Pertanto non voterà per la nascita di un governo tecnico presieduto da Mario Draghi“. Crimi ha poi aggiunto: “Una tale tipologia di esecutivi è già stata adottata in passato, con conseguenze estremamente negative per i cittadini italiani”.
Una linea non condivisa da tutti i componenti del M5S. Sono bastate poche ore per registrare un dissenso evidente da parte di fonti parlamentari di primo piano, come riportato dall’Adnkronos, che non hanno gradito la linea di Vito Crimi e del gruppo dirigente dei 5 stelle: “È il momento di pensare al Paese, la linea di Crimi non è condivisa. Non escludiamo la spaccatura”.
Sarà fondamentale, nei prossimi giorni, la posizione che deciderà di prendere il Presidente del Consiglio uscente Giuseppe Conte. Un suo eventuale sostegno all’ex numero uno della BCE, sospinto soprattutto dal Quirinale, manderebbe in tilt il gruppo dirigente dei pentastellati. Per ora le stelle sono avvolte nella nebbia, in attesa di un’assemblea dove sottoscrivere una linea comune con cui affrontare le consultazioni al cospetto di Mario Draghi.
Italia Viva
Matteo Renzi è stato indicato da molti come il vero “stratega” dell’operazione Draghi. Prima con le dimissioni delle due Ministre di Italia Viva dal Governo Conte e poi con la rottura del dialogo durante il tavolo programmatico indetto da Fico, Renzi ha di fatto spianato la strada a un Governo istituzionale guidato da Draghi, mettendo la parola fine a un possibile Conte-ter. “Ancora una volta ci riconosciamo nella guida del Presidente Mattarella – ha dichiarato l’ex Premier fiorentino via Twitter subito dopo l’incarico di Draghi – e agiremo di conseguenza”.
Abbiamo ascoltato le sagge parole del Presidente della Repubblica #Mattarella: ancora una volta ci riconosciamo nella Sua guida. E agiremo di conseguenza
— Matteo Renzi (@matteorenzi) February 2, 2021
Il toto-Ministri
Mario Draghi, come dichiarato dal Segretario generale della Presidenza della Repubblica Ugo Zampetti, ha accettato l’incarico di costruire un nuovo governo “con riserva”.
Prima di sciogliere ogni dubbio sul compito affidatogli da Mattarella, Draghi dovrà effettuare il consueto “giro di consultazioni” con tutte le forze politiche, iniziato con il Presidente del Senato Casellati, della Camera Fico e con l’ex premier Giuseppe Conte.
Nonostante il lungo iter avviato solo da poche ore, circolano già i nomi dei possibili ministri che faranno parte della squadra del nuovo ipotetico esecutivo tecnico. Si parla della virologa e docente universitaria Ilaria Capua come Ministro della Salute; di Marta Cartabia, ex presidente della Corte Costituzionale, come Ministro della Giustizia; di Luciana Lamorgese, che potrebbe essere confermata agli Interni; di Carlo Cottarelli al Recovery Fund; di Tito Boeri al Lavoro e di Marco Bentivogli al Mes.
Nomi dalle caratteristiche tecniche che potrebbero rientrare in quel governo di “alto profilo, non politico” cui ha fatto appello esplicito il Presidente Mattarella. Ma per ora si tratta solo di supposizioni. L’ipotetico Governo Draghi dovrà prima conquistare i consensi necessari per ottenere la fiducia in entrambe le Camere.
A oggi il passaggio più delicato rimane quello al Senato, dove senza un sostengo chiaro da parte della Lega o dei 5 Stelle, è impossibile formare qualsiasi tipo di maggioranza.
Le consultazioni che si svolgeranno nei prossimi giorni saranno fondamentali per comprendere le posizioni delle varie forze politiche, andando a comporre ora dopo ora il puzzle della nuova maggioranza che sosterrà il “governo di alto profilo” guidato da Mario Draghi.
Antonio Sicilia