Dal 3 febbraio M9 riapre al pubblico in sicurezza e in una nuova veste di rilancio
Con il passaggio della maggior parte delle regioni in fascia Covid gialla, giorno dopo giorno, da nord alla punta estrema dell’Italia stanno riaprendo i luoghi della cultura. Così a Toscana, Campania, Basilicata e Molise, che già avevano aperto i musei al pubblico dal 18 gennaio, si aggiungono Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Marche, Abruzzo, Lazio e Calabria.
Ancora solo per i giorni feriali, dal lunedì al venerdì, quindi, con orari e modalità verificabili sui siti internet dei vari Istituti culturali.
Nel comune di Venezia, riapre un museo particolare, M9 di Mestre, uno dei rari musei multimediali di storia contemporanea che, dopo la pandemia, si presenta con una nuova veste.
A illustrare il nuovo percorso di M9 è il suo nuovo Direttore Scientifico, Luca Molinari.
- Direttore, dal 3 febbraio Il Museo del ‘900 torna ad essere uno spazio vivo, aperto al pubblico
«Finalmente. Dopo 11 mesi di chiusura possiamo dire che questa data sia storica. Grazie al passaggio del Veneto in zona gialla, M9 può infatti riaprire le porte e accogliere il pubblico in totale sicurezza. Bisogna comunque sottolineare che i musei sono sempre stati luoghi meno a rischio contagi di altri grazie alle scrupolose misure anti Covid messe in atto. Durante questi mesi abbiamo lavorato per arrivare a questo importante momento e non è stato semplice perché i musei vivono di una programmazione che senza date certe è complicato costruire. Ora comunque ci siamo. Ed è una grande soddisfazione per tutte le persone che stanno lavorando per la rinascita del Museo».
- Come si guarda al futuro?
«La riapertura è stata pensata per rilanciare il Museo, grazie a una serie di novità che riguardano la programmazione, il taglio dei costi e investimenti su nuove tecnologie. Ripartiamo dalle famiglie e dai più piccoli. Vogliamo che sia un Museo per tutti e che produca anche integrazione con le comunità straniere presenti a Mestre e nelle nostre città. Lavoriamo anche perché la Mostra permanente sul ‘900 diventi più a misura dei bambini.
Per ora il Museo diventa operativo tre giorni alla settimana, il mercoledì, giovedì e venerdì dalle 14.30 alle 21.30 nel pieno rispetto delle misure anti – Covid. La visita sarà consentita con ingressi contingentati e monitorati e i visitatori potranno utilizzare i dispositivi tecnologici presenti nelle sale in totale sicurezza. Il biglietto d’entrata è a tariffa ridotta di 8 euro, che scende a 5 per i ragazzi tra i 7 e 18 anni, gli studenti universitari provvisti di Carta dello Studente o di tesserino universitario, per i diversamente abili e i visitatori di età superiore ai 65 anni».
- Quali sono le principali novità legate al Polo Museale M9?
«Oltre alla Mostra permanente sul ‘900 abbiamo pensato iniziative speciali. Per la prima settimana di apertura sono in programma visite guidate per 10/15 persone alla volta, della durata di 25 minuti, su prenotazione (ufficiogruppi@m9museum.it) con il Direttore Scientifico e gli storici del Museo dedicate a temi specifici. Nel mese di febbraio continueranno i tour alla scoperta del Museo accompagnati da scrittori, storici, filosofi, esponenti del giornalismo e della cultura perché il pubblico possa condividere con loro alcuni aspetti del Novecento.
La riapertura prevede anche due nuovi laboratori per i bambini il mercoledì, giovedì e venerdì dalle 16.15, sempre su prenotazione, dedicati ai temi della sostenibilità.
Il primo, “Agenda 2030: sfide infinitamente piccole”, indicato per ragazzi tra 11 e 14 anni, è un viaggio nelle scoperte mediche e scientifiche del Novecento per capire cosa sono e come convivere e combattere virus e batteri. Il secondo per ragazzi dagli 8 ai 13 anni “Agenda 2030: design Tinkering… italiano” sfida i ragazzi a disegnare un oggetto per il domani e a confrontarsi con i principi della sostenibilità economica e ambientale. Non mancheranno delle performance musicali».
- A proposito di sostenibilità: è uno degli importanti obiettivi da raggiungere
«Questo è un momento molto importante di rifondazione per il District M9. L’obiettivo è che possa diventare un polo di innovazione scientifica non solo per il territorio veneziano e Veneto. A metà dicembre è nata negli spazi del Chiostro M9 HiVe, Hub Innovation Venezia, un’area polifunzionale per lo sviluppo imprenditoriale sostenendo idee e progetti di giovani ricercatori e imprenditori. Uno spazio che da commerciale si è trasformato a luogo per l’innovazione. Un altro importante punto di svolta per il Distretto è che stiamo lavorando perché entro due, tre anni si possa arrivare a trasformarlo nel primo museo a impatto zero dal punto di vista energetico».
- Avete qualcosa in cantiere per i 1600 anni di Venezia?
«Al momento per questo importante evento abbiamo pensato a degli appuntamenti in rete e nei canali social dedicati al ‘900 a Venezia e nel suo territorio, ma non si esclude che possano svilupparsi altre iniziative. Per ora l’importante è riaccogliere il pubblico nelle nostre sale e lavorare intensamente perché M9 non sia solo il Museo del ‘900 ma diventi nel tempo un vero e proprio laboratorio del contemporaneo».
Silvia Bolognini