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Il Veneto in giallo lavora per il ritorno alla piena normalità

Il Veneto in giallo lavora per il ritorno alla piena normalità

Da oggi, come gran parte dell’Italia, il Veneto è tornato in zona gialla. Nelle scuole superiori si è tornati in aula, sia pure al 50%. Ma si apre la fase forse più delicata per cominciare a ragionare verso un ritorno alla piena normalità.
«Spero che quest’estate potremo tornare liberamente in spiaggia – ha dichiarato il presidente del Veneto, Luca Zaia – ma non dobbiamo dimenticare che ogni nostro comportamento può pesare. Vanno evitati gli assembramenti inutili che nel weekend abbiamo visto filmati nelle grandi città – ha continuato -.Evitando gli estremismi di chi vorrebbe un lockdown costante e chi auspica il liberi tutti, ora più che mai servono un grande equilibrio e una grande responsabilità da parte di tutti».

È per questo che Zaia ha deciso di non firmare per questa settimana nessuna nuova ordinanza. «Voglio investire fino in fondo nella fiducia sui cittadini – ha spiegato – È fondamentale iniziare questo corso tendendo la mano, perché una vittoria o una sconfitta saranno vittoria o sconfitta di tutti».

Scuola: si riapre e rivalutano le misure

Un’ordinanza veneta, comunque, nei prossimi giorni arriverà. È quella che, dopo l’ok del Comitato tecnico scientifico regionale, diventerà operativa per i monitoraggi sul contagio in ambiente scolastico, in particolare in quello delle secondarie di secondo grado. Il protocollo, su cui sono al lavoro i tecnici, intende stabilire a priori le metodologie. L’unica misura che è stata anticipata da Zaia è quella sul piano da applicare qualora si presenti una positività. Si tornerà cioè a isolare a casa lo studente positivo, mentre gli altri potranno continuare a frequentare le aule, previo tampone di controllo.

Il primo giorno di scuola con mezzi con capienza tra il 50% e il 75% e lezioni in presenza al 50%, intanto, sembra aver funzionato. Grazie anche alla collaborazione di protezione civile e forze dell’ordine, lo sforzo prodotto dalle aziende del trasporto pubblico locale ha consentito di gestire al meglio i flussi.
Nel Veneziano, Actv-AVM hanno messo in campo 110 mezzi aggiuntivi e Atvo 5 autobus per 160 corse nella fascia tra le 6.45 e le 8.
A Padova, Busitalia ha aggiunto un centinaio di bus, per un totale di 188 corse in più, oltre alle 16 aggiuntive su Rovigo (dove Gamberini ha proposto un aggiunta di 10 autobus e 18 corse). E poi Treviso (27 autobus, 97 corse suppletive e 57 steward), Vicenza (134 bus, 260 corse e 41 persone a supporto), Belluno (18 bus, 33 corse e 15 persone a terra) e Verona (70 autobus, 370 corse e 70 persone di supporto).

Vaccini: tra AstraZeneca e lettere per gli over 80

Il Veneto, intanto, è pronto a far ripartire la macchina vaccinale appena ripartiranno le forniture. Pfizer, per esempio, ha già previsto per le prossime settimane un surplus di produzione. E adesso arriverà anche AstraZeneca, che sarà somministrato a persone con età compresa tra i 18 e i 55 anni. Tra questi anche i lavoratori delle categorie essenziali. «Con l’efficacia al 60% – ha però sottolineato Zaia – l’immunità di gregge sarà più difficoltosa».

L’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin ha intanto definito con le Ulss l’invio delle lettere agli over 80, che dovrebbe permettere dalla prossima settimana l’avvio della vaccinazione con i nati della classe 1941. Per gli over 75, dal 1946 in su, prevista invece una partenza in un momento successivo.

Monoclonali: l’auspicio di Zaia

Se per i vaccini la situazione sembra andare verso la normalità, il presidente del Veneto ha invitato a non abbassare l’attenzione anche riguardo ai medicinali basati sugli anticorpi monoclonali. «Spero che – ha dichiarato Zaia – anche nel nostro Paese, come avvenuto con la Fda americana, se ne autorizzi l’uso compassionevole. Le monoclonali sono una speranza di vita e salute, visto che si sa che nelle prime fasi funzionano. Noi ci candidiamo alla sperimentazione lanciata dall’Aifa, ma è vero che in altri Paesi è arrivata l’autorizzazione all’utilizzo in via emergenziale. Perché questa ultima frontiera sembra funzionare».

Redazione

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