Dopo tre giorni di serrate consultazioni con tutti i gruppi parlamentari, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deciso di affidare il mandato esplorativo al Presidente della Camera Roberto Fico per verificare l’esistenza di una maggioranza chiara a sostegno di un Conte-ter.
#Quirinale, dichiarazioni del Presidente della Camera dei deputati Roberto #Fico al termine dei colloqui con il Presidente #Mattarella pic.twitter.com/0kRTHJi5PT
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Il Presidente della Repubblica ha chiesto al Presidente della Camera dei Deputati di riferire al Colle sull’esito di questa verifica entro martedì 2 febbraio.
Quella del mandato esplorativo è una prospettiva che ha iniziato a circolare nella serata di giovedì 28 gennaio, subito dopo il colloquio al Quirinale tra il gruppo parlamentare di Italia Viva, guidato da Matteo Renzi, e il Capo dello Stato.
La posizione espressa dall’ex premier fiorentino tramite agenzie è stata chiara: no ad un incarico subito a Giuseppe Conte, ma prima un mandato esplorativo affidato a un’altra figura istituzionale per sondare se il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle sono ancora disposti a costituire una maggioranza con Italia Viva.
Una posizione che alla fine ha convinto anche il Quirinale, sulla base dello scenario inequivocabile emerso dal primo giro di consultazioni: ad oggi non c’è una maggioranza chiara a sostegno di Giuseppe Conte.
L’operazione “responsabili” al Senato non ha preso il volo e l’unica strada per costruire un Conte-ter rimane quella di coinvolgere nuovamente Italia Viva in un’ipotetica compagine di governo.
La figura di Roberto Fico avrà proprio questo ruolo, ritrovare un percorso comune tra forze politiche che da giorni si accusano di inaffidabilità e mancanza di prospettive. Mentre Pd e M5S hanno più volte ribadito il pieno sostegno al Presidente del Consiglio dimissionario, Italia Viva si è nascosta per ora dietro un “non poniamo veti sui nomi” , celando la volontà di provare fino all’ultimo minuto a costruire una maggioranza attorno ad un nome diverso da quello di Giuseppe Conte.
Cos’è il mandato esplorativo
Non esiste una definizione di “mandato esplorativo” in leggi specifiche o all’interno della Costituzione. Si tratta di una prassi non codificata, la cui esistenza viene ribadita anche sul sito del Governo, nella sezione in cui si descrive la nascita di un esecutivo: “Pur se non previsto dalla Costituzione, il conferimento dell’incarico può essere preceduto da un mandato esplorativo che si rende necessario quando le consultazioni non abbiano dato indicazioni significative”. In base alla prassi ormai consolidata, questa tipologia di mandato si traduce quindi in un incarico che il Presidente della Repubblica affida ad una figura politica e istituzionale per una primaria verifica sulla possibilità di formare un nuovo governo.
Le posizioni delle principali forze politiche in gioco
Centrodestra
Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia si sono presentati in formazione unitaria al Colle, con una delegazione di centrodestra composta da tutti i leader della coalizione. Al termine delle consultazioni, Matteo Salvini ha parlato a nome di tutti, riportando di aver richiesto al Presidente Mattarella di valutare lo scioglimento della Camere.
Il leader del Carroccio ha poi sottolineato che «la coalizione sarà disponibile a lavorare per provvedimenti che nell’immediato dovessero essere necessari per il sostegno alle famiglie e alle imprese. Non ci sarà in ogni caso alcun appoggio ad un governo guidato dalla stessa maggioranza uscente e da Giuseppe Conte». Lo stesso Salvini ha infine ribadito che «tutti i componenti si sono riservati, ove non si andasse ad elezioni, di valutare con il massimo rispetto ogni decisione che spetta costituzionalmente al Capo dello Stato all’esito delle consultazioni in corso».
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Movimento 5 Stelle
La posizione politica del Movimento 5 stelle nel corso della crisi di governo è stata sempre la stessa, dal giorno delle dimissioni di Conte fino alle consultazioni: appoggio totale e incondizionato a un Conte-ter.
Le divisioni interne al Movimento vertono su un altro tema: il riallacciamento dei rapporti con Matteo Renzi. La delegazione del M5S al Quirinale, guidata da Vito Crimi, ha rilasciato dichiarazioni inequivocabili al termine del colloquio con il Capo dello Stato: «Siamo disponibili ad un confronto con chi intende dare risposte concrete ai bisogni del Paese, un governo politico che parta dalle forze di maggioranza che hanno lavorato insieme fino ad oggi ma con un nuovo patto di legislatura chiaro». Un’apertura netta per un patto di legislatura anche con Italia Viva e la riconferma di Conte Presidente del Consiglio. Nonostante questa posizione chiara del gruppo dirigente, una minoranza pentastellata continua a richiedere un Conte-ter senza Italia Viva.
Segui con noi le dichiarazioni del MoVimento 5 Stelle al Quirinale dopo le consultazioni con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. https://t.co/PgWBEYIuFo
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Partito Democratico
La delegazione del Partito Democratico guidata dal segretario Nicola Zingaretti ha confermato il pieno sostegno alla figura di Giuseppe Conte come Presidente del Consiglio, definendolo il “punto di equilibrio” più avanzato nell’alleanza con i pentastellati. Zingaretti ha poi ribadito che questa “crisi di governo è stata aperta in modo irresponsabile”, pur non citando mai apertamente il nome di Matteo Renzi.
Italia Viva
Matteo Renzi ha individuato il governo politico come prima opzione, dicendosi “disponibile anche a un governo istituzionale”. In caso di governo politico, l’ex premier fiorentino ha dichiarato di voler sapere se il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle “ritengono Italia Viva ancora parte o meno dell’unica maggioranza possibile”. Pochi minuti dopo il colloquio tra Italia e Viva e Mattarella, l’Ansa ha riportato che Renzi e la sua squadra si sarebbero detti “contrari ad un incarico immediato a Giuseppe Conte, preferendo prima un mandato esplorativo ad un’altra personalità per verificare se M5S e PD vogliono ancora una maggioranza con Italia Viva”. Stando alle dichiarazioni, chiarita l’apertura di M5S e PD, Italia Viva poi non porrà veti sul nome del Presidente del Consiglio.
Le dichiarazioni della delegazione di Italia Viva dopo le #consultazioni con il Presidente Mattarella https://t.co/Us6E17Sr13
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Europeisti – MAIE – Centro Democratico
Il 27 gennaio si è ufficialmente costituito in Senato il nuovo gruppo “Europeisti-Maie-Centro Democratico”, composto dai c.d. “responsabili”. Un gruppo di dieci senatori a sostengo di Giuseppe Conte, ricevuto anche in Quirinale nel corso delle consultazioni per ribadire il sostegno ad un ipotetico Conte-ter. Il gruppo è composto dagli ex Forza Italia Andrea Causin (vicepresidente del gruppo) e Maria Rosaria Rossi, Tatjana Rojc (ex Partito Democratico), Raffaele Fantetti (presidente del gruppo) e a seguire i senatori Maurizio Buccarella, Adriano Cario, Saverio De Bonis, Gregorio De Falco, Gianni Maerilotti e Ricardo Merlo. Pur essendo appena nato, il gruppo di recentissima fondazione può diventare centrale per assicurare una maggioranza solida e chiara ad un nuovo esecutivo guidato da Conte. Dieci senatori però rimangono non sufficienti per costruire un Conte-ter senza il supporto di Italia Viva.
Il Presidente Mattarella e le crisi di governo
Quello che si è concluso oggi, 29 gennaio, è il settimo giro di consultazioni condotto dal Presidente Mattarella nell’arco dei suoi sette anni di mandato. Il 12esimo Capo dello Stato ha visto nascere tre governi.
Nel 2016, il 12 dicembre, dopo la sconfitta nel referendum costituzionale da parte di Matteo Renzi e le successive dimissioni, Mattarella incaricò Paolo Gentiloni per la formazione di un nuovo esecutivo.
Nel 2018, a seguito delle elezioni politiche del 4 marzo, il quadro politico incerto portò a più di trenta giorni di consultazioni. Un confronto istituzionale e politico serrato, che si concluse definitivamente il 1 giugno 2018 con l‘incarico a Giuseppe Conte, che costruì un governo con la Lega di Salvini.
Un anno dopo, il 5 settembre 2019, il Presidente della Repubblica ha affidato un nuovo incarico all’avvocato pugliese per formare un esecutivo con il Partito Democratico, il cd Conte-bis rimasto in vista fino a pochi giorni fa, fino alle dimissioni di Conte al Colle il 26 gennaio 2021.
Antonio Sicilia