Le tre fasi per i vaccini. Partenza con gli over 80 e con i nati nel 1941
Il commissario Arcuri ha confermato che martedì 2 febbraio saranno consegnate al Veneto 45.680 nuove dosi di vaccino Pfizer-BioNTech. E ha reso nota la programmazione delle dosi per il prossimo mese: per il Veneto saranno 250 mila, 197.210 delle quali tra l’8 e il 22 febbraio, tra Pfizer e Moderna.
La Regione ha così potuto ricalibrare il piano dei vaccini dopo le battute d’arresto accusate per i ritardi delle ultime settimane.
Alle ore 11 del 28 gennaio, in Veneto sono state somministrate 145.619 dosi di vaccini e 33.926 soggetti della popolazione target di fase 1 (operatori sanitari e Rsa) hanno già ricevuto anche la seconda dose. Per garantire l’avanzamento del piano e la protezione della popolazione.
Il nuovo piano vaccinale: partenza per i nati nel 1941
«Entro la prima e l’inizio della seconda settimana di febbraio – ha fatto il punto Francesca Russo, direttore della prevenzione regionale – dovremmo riuscire a completare, con circa 77.000 dosi, tutti i cicli iniziali avviati. Per chiudere la prima fase, che comprende anche gli ultra ottantenni, mancheranno poi altre 100 mila persone. Se le consegne e la programmazione saranno rispettate – ha proseguito Russo – da metà febbraio potremo far partire le lettere di invito già pronte» ».
L’avvio è segnato alla data del 15 febbraio, con i 43.346 nati nel 1941.
Gli step successivi: i nati nel 1946, nel 1940 e nel 1945
Il Veneto ha deciso, nelle valutazioni di rischio, di partire al più presto anche con gli over 75.
Dal 22 febbraio sarà quindi avviata in parallelo la strategia a partire dai 46.371 nati nel 1946, con l’obiettivo del ricongiungimento delle coorti: strategia già attivata in passato, come nel 2008 per la meningite.
Il 1° marzo spetterà alla coorte del 1940 (40.500 soggetti) e l’8 marzo con i 46.700 del 1945.
«Se aumentasse il numero di dosi – ha aggiunto il direttore della prevenzione – e, soprattutto, se partisse AstraZeneca, potrebbe cambiare radicalmente la velocità delle somministrazioni, anche perché potrebbero essere coinvolti anche i medici di medicina generale».
I pazienti oncologici e i più a rischio
La Regione ha avviato intanto anche le valutazioni sulla vaccinazione di circa 20 mila soggetti oncologici o maggiormente a rischio e dei trapiantati o in attesa di trapianto.
«Si tratta – ha concluso Russo – di numeri più piccoli che possiamo cominciare a mettere in sicurezza. Perché la nostra strategia segue sì il piano nazionale, ma senza tralasciare la possibilità di mettere in sicurezza anche piccoli gruppi target a rischio».
I lavoratori dei servizi essenziali saranno quindi tra i primi a essere coinvolti nella fase-2, che aprirà alla popolazione generale.
Veneto vicino alla fase-3 regionale
Riguardo alle diverse fasce regionali legate al numero dei ricoveri, l’intero Veneto è intanto adesso «molto vicino alla fase-3», come ha sottolineato il direttore generale della Sanità, Luciano Flor. Negli ospedali, si è scesi da 2.730 malati positivi a circa 1.600, con 2.369 ricoveri totali di cui 2.086 malati Covid, -99 nell’ultima giornata, in area non critica.
Rispetto al picco del 1 gennaio di 401 ricoveri, i malati positivi al Covid in terapia intensiva sono adesso 247 (283, -7 nelle ultime 24 ore, compresi i negativizzati). Comprendendo le persone in rianimazione per altri motivi, i letti occupati nei reparti critici sono oggi 539, su 670 posti letto disponibili.
«Abbiamo liberato spazi – ha commentato Flor – per cui è ragionevole, anche se ne parleremo la settimana prossima, pensare a riaprire anche l’attività chirurgica rinviata o spostata. Non rimuoveremo però le cautele, come controlli e varchi all’ingresso degli ospedali, l’obbligo della mascherina o le misure per evitare gli affollamenti».
I controlli sulle scuole
In vista della riapertura delle scuole di lunedì 1 febbraio, intanto, il presidente Luca Zaia ha annunciato l’avvio, a breve, di una serie di controlli a campione sugli studenti dei distretti scolastici. Il protocollo operativo mutua l’analogo progetto interregionale già realizzato e approvato tra fine novembre e dicembre, ma ancora non messo in campo. Sarà applicato quanto prima, non appena ottenuta l’approvazione del comitato etico.
«L’idea – ha spiegato Zaia – è quella di un focus per monitorare la circolazione del virus e delle sue varianti in seguito alla ripresa dell’attività scolastica in presenza. Stiamo infatti seguendo questa ripartenza con puntualità e preoccupazione, perché è naturale la correlazione, sottolineata dalla letteratura scientifica, tra riapertura delle scuole e un livello di rischio maggiore nella circolazione del virus». Nel frattempo, con 572 casi su 32.662 tamponi effettuati, l’incidenza di nuovi positivi nelle ultime 24 ore è scesa a 1,75%.
A quelli ultra ottantenni quando pensate di vaccinarli ?
Non dimentichiamo i diabetici , cardiopatici e persone affette da pluripatologie.