Un documentario e un concerto per celebrare il Teatro nell’anniversario della sua tragica notte
Il suono delle sirene, il rumore degli elicotteri in volo e il cielo che si tinge di rosso. Il mondo intero ricorda la tragica notte di Venezia del 29 gennaio 1996.
I veneziani in strada, le urla “La Fenice sta bruciando“. E le decine di squadre dei Vigili del Fuoco impegnate ore e ore a domare un’incendio che sembrava poter fagocitare l’intera città.
A 25 anni dalla distruzione dello storico Teatro La Fenice, saranno proprio gli eroi di quella notte, i pompieri, a renderle omaggio salendo sul suo palco per offrire alla città il concerto in streaming della Banda del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco diretto dal Maestro Donato di Martile con la partecipazione del tenore Francesco Grollo.
Ma non sarà solo la musica a celebrare la Fenice.
A partire dalle 16.30, sui siti www.vigilfuoco.it, www.teatrolafenice.it, www.comune.venezia.it e www.veneziaunica.it, a ricordare il grande rogo, la tragica distruzione del Teatro e la sua ricostruzione sarà infatti un documentario realizzato dallo storico Alberto Toso Fei, con la regia di Tommaso Giusto.
Un evento del calendario delle manifestazioni per i 1600 anni di Venezia
L’evento, che vedrà la trasmissione del concerto a partire dalle ore 17.30, è stato organizzato in collaborazione con il Comune di Venezia e la società Vela e fa parte del calendario delle celebrazioni dei 1600 anni dalla fondazione della città.
“La forza della musica entrerà nelle case di tutti – ha detto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – Con la musica vogliamo dire grazie a quanti hanno salvato e ricostruito la Fenice, vogliamo celebrare il nostro storico Teatro, che non è solo un luogo ma uno stato d’animo, un’emozione che pervade tutto il territorio metropolitano e che ho personalmente nel cuore”.
“La Fenice brucia”
Del teatro aperto da oltre 200 anni e modello dell’acustica nel mondo sono rimasti poco più che i muri portanti. I vigili del fuoco che hanno lavorato sul posto raccontano di un rogo in continua espansione, che non sembrava possibile domare. Le fiamme si sono infatti propagate in modo rapidissimo.
Per alcuni momenti si ebbe la paura che una parte di Venezia potesse rimanere coinvolta nell’incendio, sarebbe stata una catastrofe nella catastrofe. Scongiurata grazie al loro lavoro.
Ma uno dei simboli della musica nel mondo è stato distrutto.
Per ricostruirlo ci sono voluti anni durante i quali sempre più si è sentita l’esigenza di un adeguamento degli impianti antincendio della città.
Un lavoro che si completando. Gli ultimi interventi, in ordine cronologico, riguardano il Museo Correr e il Palazzo Reale.
Redazione