Su 40.857 tamponi la percentuale dei positivi è dell’1,82%. Ospedali verso la normalità
di Alberto Minazzi
Non è più solo una tendenza.
Lo confermano i numeri e, ancora più, le scelte, che traducono i numeri nei primi effetti concreti.
Da almeno 25 giorni, le curve del contagio da Covid-19, in Veneto, continuano a calare. La strada del ritorno alla normalità, a meno di sorprese, sembra dunque tracciata.
Ecco perché, dal 1 febbraio, tutti gli ospedali del Veneto torneranno a erogare le prestazioni specialistiche ambulatoriali che erano state finora sospese a causa dell’emergenza-coronavirus.
I dati
Sono le cifre a spiegare perché è possibile per la Regione compiere ora questo passo.
Il dato dell’ospedalizzazione parla adesso di 2.527 ricoverati, con il calo che continua sia in area non critica (2.230, con una diminuzione di 13 unità nelle ultime 24 ore) che in terapia intensiva (i letti occupati, da pazienti ancora positivi o negativizzati, sono 297, 16 in meno rispetto al giorno precedente).
Ma rincuora anche il dato delle nuove positività. Perché, in Veneto, si continuano a fare tamponi, ma l’incidenza dei positivi riscontrati sul totale dei test effettuati è una delle più basse degli ultimi tempi. Con 746 nuovi positivi su 40.857 tamponi (12.182 molecolari e 40.857 rapidi) processati nelle ultime 24 ore la percentuale si attesta infatti all’1,82%. E i positivi oggi, in Veneto, sono così scesi a quota 41.787.
Ospedali verso la normalità
Pur continuando a invitare a non abbassare la guardia, la Regione ha dunque potuto confermare l’intenzione, anticipata la scorsa settimana, di riaprire gli ospedali del territorio ad attività non urgenti o legate esclusivamente alla pandemia. Il provvedimento di riapertura è già stato presentato ai direttori delle Ulss e sarà firmato domani, 27 gennaio, dal direttore generale della Sanità regionale, Luciano Flor. “Riguarda – ha precisato l’assessore alla Sanità del Veneto, Manuela Lanzarin, dando l’atteso annuncio – delle attività a 30 e 60 giorni, che fino a oggi sono state sospese. Ricordo infatti che non abbiamo mai interrotto le prestazioni più urgenti. Inoltre, potrà ripartire anche l’attività di libera professione intra moenia”.
Il monitoraggio delle liste d’attesa
Il tema su cui i direttori generali stanno già lavorando è quello di riprogrammare le agende degli appuntamenti, che saranno riaperte già negli ultimi giorni della settimana in corso, per consentire l’effettivo riavvio dell’attività da lunedì.
“Abbiamo chiesto – sottolinea Lanzarin – un monitoraggio delle liste d’attesa per avere in mano, in un paio di giorni, un quadro più complessivo. Intanto, i direttori stanno definendo anche la presenza di personale dedicato al Cup perché non ci siano problemi a gestire le prenotazioni. È ancora presto, in ogni caso, per dire in che tempi potrà essere smaltito l’arretrato che si è accumulato negli ultimi mesi”.
La vaccinazione
Resta calda, invece, la questione vaccinazioni. Finora, in Veneto, sono state somministrate 129.092 dosi. E 18.560 soggetti hanno ricevuto il richiamo. Per domani, mercoledì 27, è annunciato l’arrivo di 53.000 dosi di vaccino Pfizer-BioNTech, mentre le nuove 5.300 di Moderna arriveranno il 31 gennaio.
“Nell’ultima interlocuzione con il Governo e con il commissario Arcuri – fa il punto l’assessore alla Sanità – ci è stato comunicato che la situazione con Pfizer dovrebbe tornare alla normalità. Questa settimana, intanto, continueremo a somministrare solo le seconde dosi, perché il quantitativo che ci sarà consegnato servirà solo a continuare il programma con coloro che sono stati vaccinati a partire dal 27 dicembre”.
Il piano vaccinale da rivedere
Sono 185.000 i veneti delle categorie (operatori sanitari degli ospedali del territorio più ospiti e operatori delle Rsa) rientranti di diritto nella prima fase vaccinale. Che potrà riprendere quando tornerà regolare il flusso di vaccini consegnati. Il direttore generale della prevenzione regionale, Francesca Russo, sta così riprogrammando gli step, riguardo a tempistiche e categorie, anche per rispondere alle molte domande pervenute in Regione. La nuova declinazione del piano vaccinale sarà presentata giovedì 28.
Intanto, nell’incontro di ieri dell’assessore Lanzarin con gli ordini dei medici delle sette province venete, la Regione ha recepito la disponibilità al coinvolgimento attivo nelle vaccinazioni. Il relativo accordo potrà essere definito solo una volta chiarita l’effettiva disponibilità di vaccini, ma i soggetti coinvolti stanno lavorando per far sì di essere pronti a iniziare le vaccinazioni di massa non appena queste saranno possibili.