di Valentina Rossi
Veneto, Friuli, Provincia autonoma di Bolzano ed Emilia Romagna potrebbero tingersi, in Europa, di rosso scuro.
Il colore dell’alto rischio e dell’emergenza, quello che la Commissione Europea, abbracciando la proposta Von der Leyen se otterrà il voto favorevole dei Paesi membri, introdurrà per impedire che il coronavirus si diffonda ulteriormente.
La simulazione di ciò che accadrebbe in Europa se le misure al vaglio fossero già adottate è stata presentata oggi (25 gennaio ndr) dai commissari europei per la Giustizia, Didier Reynders, e per gli Affari Interni, Ylva Johansson durante una conferenza stampa durante la quale hanno illustrato i vari scenari.
Fra questi, quello italiano, con ben quattro aree off limits rispetto alle quali gli spostamenti all’interno e all’esterno dell’Unione Europea sarebbero segnati dall’obbligo di test e quarantena.
La simulazione
Il monitoraggio, che si riferisce a dati della settimana scorsa (ogni martedi gli Stati membri inviano all’European Surveillance System i propri dati divisi per Regioni) ha dato vita a quella che, però, è ancora una simulazione, ovvero, spiegano fonti interne “come cromaticamente risulterebbe l’UE sulla base degli ultimi dati disponibili”.
La proposta, perché tale ancora è, avanzata dalla Commissione di istituire le zone rosso scuro deve essere discussa e approvata dagli stati membri prima di diventare definitiva.
Partendo dal presupposto che tutti i viaggi non essenziali sono “fortemente scoraggiati finché la situazione epidemiologica non sia migliorata considerevolmente -ha sottolineato Reynders – sono state tracciate le linee guida che regoleranno gli spostamenti dei cittadini UE ed extra UE”.
Aree europee ad alto rischio
Come anticipato venerdì dalla presidente Von der Leyen, ci saranno delle zone rosso scuro per indicare le aree europee ad alto rischio Covid.
La Commissione ha presentato queste proposte in relazione alla comparsa di nuove preoccupanti varianti del virus, per scongiurare la chiusura delle frontiere che porterebbe danni ingenti alle economie dei Paesi dell’Unione.
Gli Stati devono prevedere ad un test prima della partenza e una quarantena all’arrivo per chi proviene dalle aree rosso scuro.
Queste indicazioni valgono per tutti i viaggiatori ad eccezione dei transfrontalieri, che per lavoro o motivi di famiglia oltrepassano i confini molto spesso, e ai lavoratori del settore dei trasporti.
“Visto che la capacità di test è aumentata, gli Stati dovrebbero usare di più i test pre-partenza anche nelle aree arancioni, rosse o grigie e per chi rientra nel proprio Stato di residenza – ha detto il commissario europeo per la Giustizia Didier Reynders – I test si dovrebbero poter fare appena arrivati” . La Commissione, aggiornando le regole sui viaggi esorta infatti ad aumentare il numero di tamponi come misura preventiva alla diffusione del virus.
“La proposta dell’aggiunta di un nuovo colore, il rosso scuro -ha concluso Reynders -alla mappa del rischio del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) servirà “per riflettere l’alto livello di infezioni parzialmente legate a nuove varianti di coronavirus”.
Tra i parametri per la definizione della nuova zona rosso scuro risulta prioritaria la crescita del numero dei positivi ogni 14 giorni. Se questa supera le 500 unità, l’area si colora di rosso scuro.
Al momento, secondo quanto spiegato da Reynders, sono circa una ventina i Paesi UE che hanno zone ad alto rischio e che quindi, nella simulazione effettuata, passano al ‘rosso scuro’.
Tra questi ci sono zone del Portogallo e della Spagna e alcuni territori in Francia, Germania, Paesi scandinavi e Italia.