Obbligatoria la prenotazione. A Venezia il servizio a breve in uno spazio apposito
I test antigenici rapidi nelle farmacie sono una realtà anche in Veneto.
E’ infatti cominciata l’effettuazione concreta degli screening in alcune delle prime farmacie che hanno aderito al protocollo approvato dalla Regione negli ultimi giorni del 2020.
Ma la situazione è in continua evoluzione, sia dal punto di vista delle adesioni, che dal punto di vista organizzativo per coloro che hanno già fornito la loro disponibilità.
Tamponi rapidi in (almeno) 32 farmacie del Veneziano
In un simile contesto, esattamente come accade con i tamponi, quella che può essere fornita è così solo una fotografia della situazione attuale. L’Ulss 3 Serenissima, che gestisce come le altre aziende sanitarie la raccolta dei dati, aggiorna ad esempio di continuo, nella sezione riservata sul suo sito, l’elenco delle farmacie aderenti. Che, al 4 gennaio, erano 32. “Ma sono numerose, su tutto il territorio veneto, quelle che stanno comunicando alla Regione, anche in queste ore, il proprio consenso all’adesione”, spiega Andrea Bellon, presidente di Federfarma Veneto, l’ente a cui fanno capo le circa 1.500 farmacie del Veneto.
“L’interesse dei farmacisti nei confronti dell’iniziativa – prosegue Bellon – è alto. E non a caso è una delle basi che costituiscono una delle premesse dell’accordo con la Regione. Partendo da un sondaggio preliminare effettuato circa un mese fa, l’adesione attesa era tra il 30 e il 40 per cento delle farmacie. E, passato il periodo delle festività natalizie, i dati ci stanno confortando in tal senso”.
A regime dalla prossima settimana
Effettuata la comunicazione all’Ulss, le farmacie devono ricevere l’attivazione delle credenziali per poter trasmettere alla Regione i dati sulla positività riscontrata nei pazienti. “Credo – afferma il presidente di Federfarma Veneto – che dalla prossima settimana potranno essere operative molte delle farmacie aderenti, che stanno comunque già raccogliendo le prenotazioni. E la domanda, da parte dei cittadini, è molto alta. Sotto Natale, ad esempio, abbiamo ricevuto una montagna di richieste da parte di persone che volevano effettuare il test per poter incontrare in sicurezza amici e parenti”.
Per fornire il servizio, vanno prima di tutto risolte un paio di problematiche. La prima è quella dell’individuazione degli spazi, separando i flussi dei clienti della farmacia da coloro che si devono sottoporre a tampone. “Anche se siamo un elemento della rete sanitaria – sottolinea Bellon – i cittadini hanno una percezione della farmacia come luogo sicuro e vogliamo che questo continui”. E poi serve che le farmacie si dotino del personale infermieristico qualificato, “merce rara” in questo momento, per effettuare i test. Quanto alla possibilità di allestire dei gazebo esterni, in queste ore l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, ha chiesto ai Comuni di concederne la possibilità alle farmacie senza oneri legati al plateatico.
Clicca sulla mappa e individua la farmacia a te più vicina
Le farmacie già operative: Menis di Mestre
Vi sono in ogni caso già le prime farmacie che stanno erogando il servizio. Per la farmacia Menis di Mestre lunedì 4 gennaio è stato il primo giorno. “Abbiamo effettuato circa 28 tamponi di screening – rivela Alessandro Menis, socio titolare col padre della farmacia – Lo abbiamo fatto in uno studio medico vicino alla farmacia, visto che all’interno possiamo ospitare al massimo quattro persone per volta”. Sono soprattutto giovani, quelli che hanno richiesto il tampone rapido. “L’informazione del servizio – prosegue Alessandro Menis – viene reperita principalmente online. Vi sono così anche figli che hanno prenotato il test per i propri genitori”.
I test vengono effettuati in orario diurno, con l’organizzazione del servizio che sta puntando sul concentramento in due giornate, a inizio e a fine settimana, per rientrare nei margini di un servizio che prevede un costo sostenuto interamente dalle farmacie, a fronte di un prezzo calmierato di 26 euro per l’utente finale.
Le precisazioni del farmacista
Riguardo a chi può accedere al servizio, Menis ricorda che si tratta soltanto di soggetti asintomatici.
“Anche se non occorre una ricetta – tiene a sottolineare – è sempre fondamentale contattare prima di tutto il proprio medico, che darà indicazioni sull’effettuazione di un tampone rapido o molecolare, in base alla situazione descritta dal suo paziente”.
Il servizio pubblico, gratuito, è infatti riservato ai soli positivi o sospetti positivi e prevede anche l’attivazione della quarantena nell’attesa di effettuare il tampone molecolare. Quello fornito dalle farmacie, a richiesta e su pagamento, è dunque solo una possibilità di screening in più.
“Noi forniamo subito il risultato – aggiunge il farmacista – al soggetto che ha effettuato il tampone. E, in caso di positività, lo facciamo tornare a casa, consegnandogli il referto successivamente. Noi, in ogni caso, non possiamo fare tamponi molecolari di verifica. Sarà l’Ulss, sulla base della nostra segnalazione nel portale regionale, a inviare successivamente a domicilio il personale per l’effettuazione del tampone classico. Ed è anche per questo che raccomandiamo di essere sinceri, nella sottoscrizione della liberatoria, in particolare sulla possibilità di aver avuto contatti a rischio, per evitare successivi problemi qualora quanto affermato non corrisponda a verità”.
Le farmacie già operative: Iaccheri di Valli di Chioggia
Nel territorio di Chioggia, a oggi, sono già operative due farmacie.
La farmacia San Giovanni si è infatti aggiunta martedì 5 gennaio alla Iaccheri di Valli, che ha iniziato il servizio lunedì. Lo stesso titolare, Cesare Iaccheri, è invece in attesa delle credenziali per l’altra farmacia che gestisce, a Marano Veneziano. Nella prima mattinata, la farmacia Iaccheri ha effettuato una ventina di test.
“Ci sono state tre persone che stavano per partire per un viaggio – racconta il titolare – e avevano bisogno della certificazione entro 48 ore. Ma anche una famiglia che ha voluto fare il test rapido per scrupolo, visto che il figlio temeva di poter avuto un contatto a rischio. E conviventi di persone che avevano paura di poter aver contratto il virus”.
L’ambiente scelto per effettuare i test, a Valli di Chioggia, è una sala polifunzionale separata, sopra la farmacia, dedicata esclusivamente all’effettuazione dei tamponi.
“Per fortuna abbiamo un’entrata separata, per tenere separati i flussi”, sottolinea Iaccheri. “Il protocollo da seguire è abbastanza rigido, a partire dall’obbligo di prenotazione, per evitare assembramenti, e passando per la sanificazione dei locali e alla sorta di intervista preliminare da effettuare agli interessati, su temi come sintomatologia, febbre, contatti e quarantena”. L’esecuzione del tampone, da Iaccheri, è affidata a un infermiere professionale di Valli con patentino Covid. “Ci ha dato la disponibilità giornaliera in determinati orari – conclude il titolare – e andremo avanti così giorno per giorno, sulla base delle prenotazioni”.
Un punto tamponi unico a Venezia?
Nel centro storico di Venezia diverse farmacie hanno aderito. Ma si sta lavorando per una soluzione che vada incontro alle limitate disponibilità di spazi della città d’acqua.
L’idea, partita da Cannaregio ma aperta a tutta la città insulare, è quella di arrivare uno spazio unico in cui effettuare i tamponi. L’unica alternativa possibile, infatti, sarebbe altrimenti quella di erogare il servizio negli orari di chiusura delle farmacie, con annessi rischi di chiudere per la sanificazione dei locali in caso di riscontro di una positività.
A tal fine, lo spazio, con entrate e uscite separate, è già stato individuato, proprio nel sestiere di Cannaregio, ed è stata inviata alla Regione la richiesta di deroga, per poter effettuare i test fuori dalla farmacia. Essendoci già anche l’accordo con una struttura infermieristica, non appena ci sarà l’ok della Regione, il servizio potrà partire immediatamente. Le richieste pervenute alle farmacie che hanno confermato l’adesione al servizio intanto non mancano.
Lido: in camper e con i test fai da te
Nella lista dell’Ulss, al momento, non compare ancora nessuna farmacia del Lido di Venezia. “Prima di Natale – spiega Caterina Marangoni, titolare della farmacia Internazionale – ci è stata chiesta una disponibilità di massima per ricevere informazioni in merito e noi l’abbiamo data. Adesso si tratta di sottoscrivere il modulo di adesione e stiamo effettuando le relative valutazioni, per cui l’avvio del servizio non è imminente. La nostra idea è quella di evitare i test all’interno della farmacia, puntando piuttosto su un camper o un gazebo esterno, ma dobbiamo capire al riguardo il tema dei permessi”.
Quello dei tamponi in farmacia, per la titolare della farmacia lidense, è un servizio che potrà essere particolarmente apprezzato soprattutto nei prossimi mesi. L’iter verso i test fai da te procede infatti spedito. Tant’è che Caterina Marangoni anticipa: “Il nostro grossista ci ha spiegato che, tra venerdì e sabato prossimi, dovrebbero arrivarci i primi kit dell’unico prodotto attualmente in commercio. Si tratta di un test antigenico su una goccia di sangue, simile a quello per la misurazione della glicemia. Al riguardo, comunque, mi preme fare un appello alla gente: starà alla responsabilità di chi si farà da solo il test a casa segnalare l’eventuale positività all’autorità sanitaria”.
Tuna Vergogna non si trove un Porto dove fare I tamponi di Sabato pomeriggio o Dominica mattina..
Per certifications di viaggio in aereo