La Regione del Veneto ha stabilito le linee guida per le svendite invernali, promulgando un’ordinanza che stabilisce l’inizio dei saldi il 30 gennaio e il termine il 31 marzo.
Tuttavia, per il solo 2021, ha previsto una deroga all’attuale disciplina regionale consentendo le vendite promozionali anche nei trenta giorni antecedenti alle vendite di fine stagione invernale.
Tutto questo per ” sostenere concretamente la ripresa del commercio al dettaglio che, in tempi di pandemia – ha rilevato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Roberto Marcato – sta vedendo prevalere il commercio online. Con l’avvio dei saldi un mese dopo rispetto alla consueta data di inizio gennaio, offriamo contemporaneamente la possibilità di effettuare vendite promozionali a partire da inizio gennaio“.
I dati del 2020
Durante il periodo di lockdown del 2020 gli italiani hanno speso molto poco, si è quindi verificato un aumento delle giacenze di liquidità nei conti correnti.
Secondo i numeri diffusi dall’Abi (Associazione Bancaria Italiana) sui due mesi di lockdown la cifra è pari a 30 miliardi di euro.
Se è vero che molti hanno perduto il lavoro e hanno dovuto metter mano ai propri risparmi per sopravvivere, è altresì vero che, chi è a reddito fisso, ha continuato a riscuotere stipendi o pensioni, senza spendere più di tanto e accantonando i risparmi.
Spesa alimentare: un aumento del 9,2%
Sono aumentati invece, rispetto all’anno precedente, i soldi spesi per fare la spesa: 10 miliardi di euro in più rispetto al 2019.
Nel dettaglio, c’è stato un aumento del 9,2% del valore sugli acquisti alimentari nei primi sei mesi dell’anno secondo un trend positivo che è rallentato nella seconda parte dell’anno, questo anche per l’effetto delle scorte. Complice lo smart working, che ha permesso a molti di lavorare da casa, gli italiani si sono messi ai fornelli a cucinare pane, pizza e ogni altra cosa. Ricorderete tutti la mancanza di farina e lievito dagli scaffali dei supermercati nel mese di marzo.
A picco abbigliamento e calzature
Questo trend in ascesa della spesa per i generi alimentari è andato di pari passo con la discesa degli acquisti di beni non primari. A luglio 2020 Confesercenti ha stimato che le vendite al dettaglio sono calate del 2,2%. Scese a picco soprattutto abbigliamento e calzature. E così i negozi hanno dovuto reinventarsi cercando di raggiungere più persone possibili attraverso e commerce o vendita sui social network.
Gli italiani che accedono a internet ogni giorno sono infatti quasi 50 milioni, e mediamente trascorrono online 6 ore al giorno. Quale mezzo migliore dunque per farsi conoscere se non il web?
I negozi si reinventano
Il grande protagonista del 2020 è stato così l’e-commerce.
Il 68% degli italiani, utilizzando lo smartphone, infatti, si è dedicato allo shopping.
E i negozi di città sono stati al passo, si sono reinventati, arrivando anche oltre i propri confini.
Questo ha permesso una seppur minima garanzia di incassi nei mesi critici del 2020.