L’effetto è davvero magico e il colpo d’occhio lascia senza fiato.
La Natività è simbolo del Natale, ma quella rappresentata su uno specchio d’acqua libero dalla navigazione, a Burano, non si traduce nel classico presepio che tutti siamo soliti ammirare durante le Feste.
E’ un’opera singolare, che mettendo assieme il salire e scendere delle maree, i riflessi della luce sull’acqua e lo specchiarsi delle statue sulla stessa, dona vita a delle sagome ancorate ai fondali.
Il presepio galleggiante che piace alla Santa Sede
Il presepio di Burano è stato realizzato dal fruttivendolo di professione e artista per passione Francesco Orazio.
E’ lui che, nello splendore della Laguna Nord, ha deciso di celebrare la poesia del Natale realizzando il presepio che galleggia sull’acqua.
Un presepio che pare abbia attirato l’attenzione anche della Santa Sede, la cui presidenza, nei giorni scorsi, avrebbe contattato l’artista per valutare la realizzazione di progetti futuri.
Le suggestive immagini della sua Natività stanno d’altra parte facendo il giro del mondo.
Una passione cresciuta nel tempo
“Sono sincero, non mi aspettavo tutto questo – dice orgoglioso Francesco Orazio – In questi giorni mi ha contattato la Presidenza del Vaticano per capire se e quando fosse magari possibile realizzare qualcosa a Roma. E’ un onore per me e ci penserò senz’altro, ma non realizzo presepi per diventare famoso, la mia è una semplice passione che amo coltivare”.
La Natività di Burano
In mezzo alla Laguna, Gesù bambino emerge dall’acqua circondato dal calore di Giuseppe e Maria.
Attorno a loro, sembrano muoversi tutti gli altri personaggi, producendo in chi guarda un effetto immersivo e aprendo virtualmente la possibilità di far parte di quel quadro disegnato tra le acque che circondano l’isola.
“Per realizzare il mio presepio sull’acqua – racconta Francesco Orazio – ho creato sessanta sagome di compensato, le ho dipinte e piantate con dei paletti di fronte alla pescheria vecchia di Burano. Naturalmente, dove non ci potesse essere intralcio alla navigazione.
La particolarità di quest’opera è che, quando i piedi delle figure sono esattamente a livello dell’acqua, si crea un effetto straordinario, perché è come se galleggiassero. Questo succede per un paio di ore al giorno e con Venezia sullo sfondo è veramente una meraviglia, soprattutto al tramonto. A rendere l’immagine ancora più sorprendente sono le figure che si rispecchiano creando dei cromatismi indescrivibili”.
Dalla terraferma alla laguna
Fin da giovanissimo, Francesco Orazio ha sempre avuto la passione per i presepi.
In prossimità della sua abitazione, a Cavallino Treporti, da 8 anni, ogni anno, è solito allestire una Natività in grande stile all’interno di un capanno di 12 metri per 6.
Lì trovano posto numerose statue in resina, alcune delle quali in movimento, e un centinaio di pecore.
Sempre a cavallino Treporti Orazio aveva già presentato la natività artistica sull’acqua che gli è valsa il premio Super al XIII Concorso Presepi.
La magia in Laguna
L’idea di riproporre il suo progetto nella laguna nord, sullo sfondo di Venezia o, se da Venezia si proviene, dell’isola di Burano, complici anche il gioco delle maree e tramonti strepitosi, ha tradotto la sua opera in puro incanto.
C’è della magia in quella natività che si celebra a pelo d’acqua.
“Con quest’opera – dice Francesco Orazio – voglio lanciare un messaggio speciale e di speranza in questo Natale 2020, per tutti particolarmente difficile a causa della pandemia. L’auspicio è che la Natività sull’acqua di Burano riesca a trasmettere un po’ di serenità e aiuti a guardare il futuro con più ottimismo”.
A Treviso un percorso tra i presepi monumentali
Più tradizionale, ma non meno interessante, è l’interpretazione della Natività proposta dal viaggio “La via dei Presepi” proposto a Treviso.
Non sull’acqua ma all’interno delle chiese, ogni giorno, dal 26 dicembre al 10 gennaio, si potranno visitare presepi monumentali nel Duomo cittadino e nelle Chiese di San Francesco, Santa Maria Maddalena, Santa Maria Maggiore, Sant’Agnese e Sant’Andrea.
““La via dei presepi 2020” – sottolinea l’assessore ai Beni Culturali e Turismo del Comune di Treviso Lavinia Colonna Preti – è una straordinaria occasione per riscoprire il significato vero del Natale attraverso i presepi che ne sono un simbolo. Un’ espressione artistica che da quella originaria di San Francesco a Greggio è giunta fino ad oggi entrando nella nostra cultura come elemento e simbolo identitario. Valorizzare e visitare i presepi di Treviso significa quindi ritornare alle nostre origini e al tempo stesso offrire l’opportunità di visitare le chiese della città, veri scrigni di tesori artistici”.