Altri 420 milioni di euro dallo Stato per incentivare la sostituzione delle auto più vecchie e inquinanti, puntando in particolare su elettrico e ibrido (ma non solo). E la garanzia della Regione Veneto di finanziare con 4 milioni di euro tutte le domande di rottamazione giunte nel 2020. Sia a livello nazionale che a livello locale, gli enti pubblici confermano così l’intenzione di sostenere il mercato automobilistico. Un settore fondamentale per l’economia italiana, che ha visto sommarsi gli effetti negativi della pandemia a una crisi iniziata già da oltre un decennio.
420 milioni per il bonus auto
Il finanziamento di 420 milioni è in sostanza la riproposizione, con alcune modifiche, degli incentivi per l’acquisto delle auto previsti nel 2020. Alla base c’è l’accordo chiuso in sede di Commissione Attività produttive della Camera, approvato poi dalla Commissione Bilancio e ora recepito in un emendamento alla Legge di stabilità 2021, per l’inserimento nella manovra del Governo.
La ripartizione delle risorse, illustra una nota della Commissione Attività produttive, prevede 120 milioni per gli acquisti di auto elettriche e ibride e 250 milioni per le auto con classica motorizzazione termica (benzina e diesel) Per accedere agli incentivi, sarà sempre necessario rottamare auto con almeno 10 anni di vita. I restanti 50 milioni, dei quali 10 destinati interamente all’elettrico, serviranno per l’acquisto dei veicoli commerciali.
Il bonus per auto elettriche e ibride
L’extra bonus per gli acquisti di veicoli elettrici e ibridi sarà valido per tutto il prossimo anno. Conferma, in sostanza, l’extra bonus di 2.000 euro, previsto dal Decreto Rilancio, che va ad aggiungersi agli altri incentivi esistenti. I 120 milioni di euro vanno infatti a sommarsi ai 370 milioni già stanziati per il 2021 per le cosiddette “auto alla spina”.
Come per il nuovo bonus introdotto per le auto “Euro 6” di ultima generazione, comprese quelle alimentate a benzina o gasolio, per l’applicazione del bonus viene richiesto uno sconto aggiuntivo di ulteriori 2.000 euro, concesso dal venditore. Sommando tutti gli incentivi a disposizione, si può così arrivare a un risparmio di circa 10.000 euro per i nuovi veicoli a basse emissioni. Ovvero tra 0 e 60 grammi a chilometro di CO2.
Il nuovo bonus per gli “Euro 6”
Il bonus per l’acquisto di auto a motorizzazione termica è la principale novità introdotta dall’accordo. Riguarderà, nello specifico, solo i veicoli “Euro 6” di ultima generazione. Avrà un valore di 1.500 euro, a cui sommare i 2.000 richiesti come sconto al venditore a fronte della rottamazione. E, a differenza dell’extra bonus riservato all’elettrico, dovrebbe valere solo fino al 30 giugno 2021.
Sale, nel contempo, il limite di emissioni per rientrare nella categoria. I nuovi parametri fissano infatti una finestra di CO2 tra i 61 e i 135 grammi a chilometro. È la conseguenza dell’adeguamento ai nuovi standard europei di misurazione. Tutte le nuove auto, infatti, vanno ora sottoposte alla procedura di omologazione WLTP.
Il contributo veneto
La Giunta regionale del Veneto ha intanto deliberato lo stanziamento di circa 4 milioni di euro per garantire il finanziamento delle oltre 1.000 domande di rottamazione pervenute nel 2020. Si tratta delle risorse legate al bando mirato a sostituire le vecchie auto con veicoli a basso impatto ambientale di nuova immatricolazione. Un provvedimento che dà continuità alla politica avviata con una serie di iniziative analoghe da Palazzo Balbi fin dal 2017 per aumentare la qualità dell’aria.
Ogni singolo contributo erogato può arrivare fino a 4.500 euro ed è determinato in base alle effettive emissioni di anidride carbonica e ossidi di azoto del nuovo mezzo. Sono stati infatti ammessi al beneficio tutti gli acquirenti di auto a benzina fino a “Euro 3”, a gasolio fino a “Euro 5” e bi-fuel fino a “Euro 2”.
Revisioni: aumento di 10 euro (ma con “buono veicoli sicuri”)
Tra gli emendamenti alla Legge di Bilancio è stato introdotto all’ultimo momento anche un aumento del costo della revisione periodica delle vecchie auto, che va effettuata ogni 4 anni. E sono circa 31 milioni e mezzo, nel 2019, le auto che hanno almeno 4 anni di vita, su un parco circolante di 39,5 milioni. L’importo da pagare per la revisione è fermo dal 2007 a 45 euro (in realtà vanno sommati anche Iva, diritti e bollettino di conto corrente, arrivando a quasi 67 euro) e sarà aumentato da gennaio, come richiedevano le officine, di 9,95 euro.
Per i primi 3 anni, ovvero fino al 2023, il costo aggiuntivo sarà però compensato dall’emissione di un “buono veicoli sicuri” di pari valore, secondo le modalità stabilite con un apposito decreto dal Ministero dei Trasporti. Si tratterà però di una compensazione che verrà concessa solo fino ad esaurimento delle risorse messe a disposizione. Ovvero 12 milioni, equamente suddivisi in 4 milioni per ogni anno. Inoltre, sarà possibile ottenere un solo sconto per proprietario di auto, escludendo il beneficio per i mezzi di proprietà dal secondo in su.
Il mercato dell’auto in crisi
La crisi del comparto è iniziata già nel lontano 2008, dopo un periodo in cui il numero delle nuove immatricolazioni in Italia si era attestato attorno ai 2,2 milioni. Il 2020 dovrebbe invece chiudere a 1,38 milioni, perdendo oltre mezzo milione di vetture rispetto al 2019, pari a più di un quarto del totale registrato lo scorso anno.
Anche in considerazione del successo delle misure adottate durante l’anno, che hanno aiutato a contenere un crollo ancor più pesante, la strada degli ecoincentivi è dunque quella che si prova a percorrere per invertire la tendenza. Covid permettendo, il Centro Studi Promotor stima che si possano in questo modo superare il prossimo anno il milione e 700 mila immatricolazioni. E puntare così, nel 2022, a tornare sui livelli pre-crisi.