Il 2020?
E’ l’anno dello scacco.
La tendenza promette di protrarsi nel corso dell’anno venturo, dove tempo libero e costume troveranno una perfetta abbinata all’insegna degli anni’60.
Tutta colpa di Netflix e della sua fortunatissima miniserie (62 milioni di visualizzazioni in poco più di un mese) TheQueen’s Gambit, “La regina degli scacchi”.
Il look della talentuosa Elizabeth Harmon con le sue fantasie a quadri e i suoi colletti imperversa nella collezione autunno-inverno 2020-2021, così come le scacchiere, con le loro 62 caselle con 32 pezzi tra fanti, re e regine tornano in auge tra i giovani e i meno giovani.
Quintiplicate le iscrizioni
La conferma arriva da uno dei più solidi e longevi circoli di scacchi veneti, il Guido Cortuso di Padova.
“C’è stato un vero e proprio boom di iscrizioni nelle piattaforme di scacchi online –racconta Luca Dessi – Dopo l’uscita di The Queen’s Gambit sono quintiplicate”.
Luca, insieme a Dragos Vizireanu, che ne è anche il vicepresidente, insegna al circolo padovano fondato nel 1945 dal maestro elementare appassionato di scacchi Guido Cortuso e oggi detentore della più completa biblioteca sugli scacchi in Italia.
La squadra agonistica
Dragos, 24 enne con un punteggio Elo di 1926, rientra nella Prima nazionale e definisce la squadra padovana del circolo “la Juventus degli scacchi italiani”.
A capo, c’è il presidente Gaetano Quaranta, la cui squadra da dieci anni detiene il titolo di campione d’Italia e, dal 2019, anche di campione europeo.
E’ lui che ha dato una spinta più competitiva al circolo, che oggi ha una squadra internazionale, che può permettersi l’ingaggio di alcuni dei migliori Gran Maestri in circolazione, come lo sono stati in passato Fabiano Caruana e Hiraku Nakamura.
Ma l’agonismo, per quanto abbia sempre rappresentato una marcia in più del circolo, che anche in passato vanta campioni nazionali e regionali come Carlo Rossi, Zilio, Cerruti e Alan Dorin Battiston, due volte campione nazionale di problemistica, è solo una parte delle vita degli amanti degli scacchi di Padova.
Sempre più i giovani alle prime mosse
Dragos e Luca, infatti, stanno tirando su le nuove leve, sempre più numerose soprattutto in questi ultimi mesi.
Con i ragazzi, in tempi di normalità, c’erano le lezioni del sabato, mentre il venerdì sera si organizzavano degli eventi di gioco libero.
Ora tutto questo avviene online, spesso in collaborazione con gli altri circoli del territorio come il Larsen di Monselice. Attualmente, viste anche le richieste, a livello regionale stanno organizzando insieme ai colleghi una piattaforma comune a tutte le organizzazioni venete per unificare le lezioni.
“Nelle fila del nostro circolo giocano i campioni regionali under 10 e 12, spiega Dragos.
L’età media degli amanti degli scacchi è bassa ma la passione è trasversale e sempre più diffusa.
Scacco matto
Ma cosa vuol dire “studiare gli scacchi”?
Dragos concentra la spiegazione su due momenti fondamentali: l’apertura e la chiusura di una partita.
“In queste due fasi bisogna sapere quali mosse fare secondo schemi prestabiliti (per esempio, la tanto nominata apertura sicilian di Queen’s gambit) e le loro varianti; così come chiudere una partita avendo determinati pezzi. Questo consente di risparmiare energie per la parte centrale del gioco, lo sviluppo delle proprie truppe e i sacrifici necessari”.
Che si giochi per il piacere di una soddisfazione intellettuale o per spirito di competizione, per dimostrare “di essere più bravi dell’avversario, di saper valutare meglio di lui le mosse da fare sulla scacchiera”, l’obiettivo resta sempre quello della giovane Beth Harmon della miniserie di Netfix: diventare i re e le regine degli scacchi.