Dopo la sperimentazione estiva tra Burano e Torcello, da ieri, 1 dicembre, il vaporetto ibrido diesel-elettrico Liuto ha iniziato i test in Canal Grande.
Non si ferma dunque il progetto portato avanti da Alilaguna in collaborazione con Actv, mirato a dotare la flotta dei mezzi di trasporto pubblico di una nuova motorizzazione ad alimentazione maggiormente ecosostenibile.
La sperimentazione
Il battello, rimodernato insieme ai Cantieri Vizianello e presentato al Salone nautico 2019, sta effettuando il servizio di linea 1 tra Piazzale Roma e Calle Vallaresso.
Si tratta di un test impegnativo, in considerazione dell’elevato numero di fermate da effettuare durante il percorso.
“I mezzi ibridi – conferma il presidente di Actv, Luca Scalabrin – hanno uno spunto e una gestione diversa da quelli diesel, per cui quella in Canal Grande si presenta come una sperimentazione piuttosto delicata. L’obiettivo è quello di raccogliere dati importanti per capire meglio le caratteristiche del mezzo e le eventuali problematiche per migliorare il più possibile i prossimi vaporetti “. La cantieristica ibrida è infatti tutt’altro che semplice.
“D’accordo con Actv – conferma il presidente di Alilaguna, Fabio Sacco – abbiamo individuato questa possibilità di test all’interno dei centri storici. Una sperimentazione che riteniamo possa tornare utile anche per la formazione del personale, perché ammettiamo a bordo, a fianco dei nostri dipendenti, anche i marinai Actv, per consentire loro di prendere confidenza con il funzionamento di Liuto”.
Per questo, Actv non ha stabilito tempi rigidi per la fase di test. “Stiamo portando avanti – riprende Scalabrin – un processo assolutamente in progress, ben sapendo che si tratta di una fase da gestire con calma, un po’ alla volta, anche in base ai risultati che emergeranno. Non bisogna insomma fare il passo più lungo della gamba e cercheremo di sfruttare al meglio il periodo del tutto particolare in cui ci troviamo. Andiamo avanti, nonostante le attuali problematiche, in modo tale da esser pronti quando si tornerà alla normalità”.
Con l’ibrido per guardare oltre la crisi
Il progetto Liuto parte da lontano, addirittura dal 1996, ed è stato sviluppato anche con il supporto dell’Europa.
Negli ultimi anni, però, l’idea di un’evoluzione della nautica in Laguna verso forme meno impattanti ha registrato un nuovo forte impulso.
Il rischio, adesso, poteva essere quello di una frenata legata alla crisi per il coronavirus. In realtà, Venezia intende rilanciare il suo ruolo di punto di riferimento per la nautica all’avanguardia.
“A parte qualche realtà di lago, la nostra è l’unica città che ha un impatto così elevato dei trasporti su acqua.– conclude Scalabrin – Per questo, anche sfruttando la cantieristica locale, ci piacerebbe che le sperimentazioni e i percorsi portati avanti qui potessero essere lo spunto da imitare anche altrove. La vera sfida è cioè quella di far rivivere i nostri cantieri, proponendo alle realtà multinazionali un made in Italy a chiara impronta veneziana”.