Per la casa e la famiglia, la mobilità, le vacanze o l’attività economica. Nazionali o regionali.
L’universo dei bonus cui tutti o molti di noi possono accedere è quantomai variegato.
Con il rischio di perdere buone opportunità per recuperare qualche soldo e integrare il proprio reddito. Che non fa mai male.
Nell’ultimo anno, in particolare per tentare di sostenere un Paese messo in ginocchio dal coronavirus, sono intervenute molte novità.
Noi di Metropolitano.it abbiamo provato a mettere un po’ d’ordine, nella consapevolezza che questa piccola guida potrà subire presto delle variazioni.
Le misure del Governo di fronte all’emergenza-Covid
Nella gestione della ripartenza dopo l’emergenza sanitaria, il Governo a iniziato a mettere in campo una serie di misure per sostenere le famiglie fin dal decreto “Cura Italia” del 17 marzo 2020.
Le linee guida per organizzare gli interventi hanno riguardato il sostegno dei genitori lavoratori, il tema della certezza del reddito e della liquidità, la sospensione dei versamenti fiscali e contributivi e l’introduzione di indennità e nuovi strumenti, con correlati finanziamenti, per allargare le tutele sociali.
Le misure sono state poi rafforzate e prolungate con il decreto “Rilancio” del 19 maggio 2020, con il decreto “Agosto” del 14 agosto 2020 e con i successivi decreti “Ristori”.
Il reddito di emergenza
Tra le tutele sociali, il decreto “Rilancio” ha riconosciuto un sostegno straordinario alle famiglie in difficoltà a causa dell’emergenza-Covid.
Le famiglie devono essere residenti in Italia, avere un reddito familiare inferiore al beneficio, un patrimonio mobiliare familiare 2019 inferiore a 10.000 euro (con un aggiunta di 5.000 euro per ogni componente successivo al primo, fino a un massimo totale di 20.000 euro) e un valore ISEE inferiore a 15.000 euro. Inoltre, il reddito d’emergenza non è compatibile con le altre forme di sostegno previste dal Governo per l’emergenza-Covid, con il reddito di cittadinanza e con la fruizione di un trattamento pensionistico (eccetto l’assegno ordinario di invalidità).
Il contributo viene erogato in quote tra 400 e 800 euro.
Alle famiglie con componenti in condizioni di disabilità grave o non autosufficienza è riconosciuto un contributo di 840 euro. La misura è stata al momento prorogata fino a dicembre 2020 per chi ha presentato domanda all’INPS entro il 30 novembre.
La Carta famiglia
Introdotta dalla legge di stabilità del 2016, a seguito dell’emergenza-Covid la Carta famiglia è stata estesa dal 31 marzo a tutte le famiglie con almeno un figlio a carico.
Dà diritto a sconti per gli acquisti effettuati sul web o nei negozi aderenti all’iniziativa.
Va richiesta online, utilizzando le credenziali SPID, sul portale dedicato www.cartafamiglia.gov.it.
Il bonus baby sitting
A decorrere dal 5 marzo per i genitori lavoratori lavoratori è stato introdotto un bonus per l’acquisto dei servizi di baby sitting utilizzati dalle famiglie nel 2020. Il limite massimo iniziale di 600 euro è stato raddoppiato dal decreto “Rilancio”, che lo ha esteso anche all’iscrizione ai centri estivi. Per i lavoratori dipendenti del settore sanitario, la cifra è più elevata, essendo passata da 1.000 a 2.000 euro.
Il decreto “Ristori bis” del 9 novembre 2020 ha previsto poi il diritto a usufruire di uno o più bonus, fino al massimo complessivo di 1.000 euro, per coprire i costi di una baby sitter in caso di sospensione della didattica in presenza delle scuole secondarie di primo grado (ma anche per i figli con disabilità grave iscritti a scuole di ogni ordine e grado o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale che siano stati chiusi perché in zone ad alto rischio di contagio). Il bonus può essere richiesto all’INPS, mediante previa iscrizione al Libretto Famiglia, dai genitori lavoratori iscritti alla Gestione separata o alle gestioni speciali dell’assicurazione generale obbligatoria e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.
Il bonus vacanze
Sempre il decreto “Rilancio” ha introdotto il cosiddetto “bonus vacanze”.
Si tratta di un credito, per il periodo d’imposta 2020, richiedibile dalle famiglie con un reddito ISEE non superiore a 40.000 euro, per il pagamento dei servizi offerti dalle imprese turistico-ricettive dall’1 luglio.
Il decreto “Ristori” ha recentemente prorogato la fruibilità del bonus fino al 30 giugno 2021.
Può usufruirne un solo componente per nucleo familiare. L’importo è pari a 500 euro per nucleo familiare. La cifra si riduce però a 300 euro per i nuclei composti da 2 persone e a 150 per quelli con una sola persona. Il bonus, che va richiesto tramite l’app IO, va speso in un’unica soluzione.
I bonus edilizi
Già prima dell’emergenza sanitaria, il Governo da qualche anno intrapreso la via dei bonus fiscali per efficientare il patrimonio edilizio. I vari “Ecobonus” o “Sismabonus” sono stati ora modificati dal decreto “Rilancio”, che ha incrementato al 110% la soglia delle detrazioni fiscali per le spese sostenute per lavori di riqualificazione energetica o antisismica. Lo stesso decreto introduce anche la novità di poter optare in tutti i casi per uno sconto in fattura o per una cessione del credito.
Rientrano negli interventi ammessi a usufruire del bonus anche l’installazione di impianti fotovoltaici o di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici. Le spese che danno diritto al credito fiscale aumentato sono però soltanto quelle sostenute dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021.
Il “Superbonus 110%” si aggiunge ai bonus precedenti, che restano in vigore (compreso il bonus “Facciate”), in caso di carenza dei requisiti per accedere alla nuova detrazione, con percentuali tra il 50 e l’85%. In aggiunta agli adempimenti ordinari, per il nuovo bonus è necessario richiedere anche un apposito visto di conformità.
Il bonus bici
Per il 2020, il decreto “Rilancio” ha introdotto anche un bonus mobilità di un massimo di 500 euro per l’acquisto di biciclette (anche a pedalata assistita), monopattini, hoverboard e segway.
Il buono, richiedibile una sola volta e spendibile entro il 31 dicembre, può essere speso anche per l’utilizzo di servizi di sharing mobility, come il bike-sharing.
Bonus elettrico, gas, idrico e sui rifiuti
È stato invece il decreto fiscale del Ministero dell’Economia a prevedere anche per il 2021 il cosiddetto “bonus sociale” che prevede sconti sulle bollette di luce, gas e acqua per le famiglie numerose o in condizione di disagio economico e sociale. Sono state inoltre introdotte con questo decreto 2 importanti novità rispetto al passato. La prima è che non servirà un’esplicita domanda, per poter usufruire del bonus. Sarà cioè sufficiente presentare, o aver già presentato all’INPS, la dichiarazione sostitutiva unica DSU, che attesta l’ISEE. La seconda è la previsione della possibilità di presentare al Comune una richiesta di riduzione della Tari, la tariffa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.
Tra i requisiti richiesti per usufruire dei bonus, un ISEE non superiore a 8.107,5 euro (20.000 nel caso di almeno 4 figli a carico) e l’intestazione dei contratti di fornitura.
Il bonus bebè della Regione Veneto
L’ultima misura in ordine di tempo adottata dalla Regione Veneto per supportare le famiglie è la previsione di un assegno da 1.000 euro per far fronte ai costi legati alla gravidanza e alle spese sostenute nei primi mesi di vita del bambino. Destinato ai residenti in Veneto (o a coloro che sono in possesso di un titolo di soggiorno valido ed efficace) con ISEE fino a 40.000 euro, l’assegno prenatale può essere richiesto dal 1 dicembre 2020, utilizzando lo SPID, direttamente al Comune di residenza fino al compimento del 12° mese di vita.
Il contributo è riservato a tutti i bambini nati dal 19 agosto 2020 e l’importo raddoppia fino a 2.000 euro qualora nel nucleo familiare del richiedente sia presente un minore fino a 6 anni riconosciuto disabile grave. Il bando è a esaurimento del fondo complessivo (nel caso le domande superino le risorse disponibili conta quindi la priorità della richiesta) e le prime erogazioni alle famiglie dovrebbero avvenire già a gennaio 2021.
Il bonus famiglia regionale
La Regione Veneto prevede anche un “bonus famiglia” destinato ai nuclei familiari in cui sia avvenuto un parto trigemellare o il cui numero di figli sia pari o superiore a 4.
Per ricadere nella casistica, i figli devono avere fino a 26 anni, anche se non necessariamente conviventi, e almeno uno deve essere minorenne. È inoltre richiesto un ISEE non superiore al 20.000 euro. Il contributo previsto per ciascun parto trigemellare è di 900 euro, qualora i tre figli siano minori. Nel caso di famiglie con almeno 4 figli, il contributo è di 125 euro per ognuno di essi. Inoltre, è previsto un contributo di ulteriori 75 euro per ciascun figlio minore impegnato nella pratica motoria in associazioni e società sportive. Anche in questo caso, il riferimento è il Comune di residenza.
I contributi per famiglie monoparentali, genitori separati o divorziati e con figli orfani
Per le famiglie con ISEE fino a 20.000 euro, la Regione prevede anche la possibilità di ottenere, tramite il Comune, un contributo alle spese sanitarie e di locazione o per quelle sostenute per l’erogazione di servizi educativi e scolastici, incentivando anche i percorsi sportivi dei figli. §I destinatari dei contributi sono i nuclei familiari composti da un solo genitore, quelli da un solo coniuge in caso di separazione o divorzio e quelli con almeno un minore rimasto orfano di uno o entrambi i genitori.
L’importo del bonus è di 1.000 euro per nucleo familiare o per ciascun figlio minore orfano. A questi si può aggiungere un ulteriore contributo di 75 euro per ciascun figlio minore che pratichi sport.
I contributi per l’affitto
Per il sostegno agli affitti sostenuti dai nuclei familiari in difficoltà economica sono previste inoltre diverse misure.
I Comuni distribuiscono i contributi del Fondo sostegno affitti tramite bando pubblico, sulla base dei criteri stabiliti dalla Giunta regionale nella delibera dello scorso 18 agosto 2020. Sempre il Comune è riferimento per il Fondo morosità incolpevole, attivabile nei casi di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo per la perdita o la consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare.
La delibera di Giunta 442 del 7 aprile 2020 ha inoltre garantito da parte della Regione Veneto la prosecuzione del finanziamento del “Sostegno all’abitare” (SoA). La misura si rivolge alle persone o alle famiglie in condizioni di fragilità socio-economica già in carico con un progetto personalizzato ai servizi sociali del Comune (a cui bisogna rivolgersi per ottenere il contributo), ma anche a quelle colpite dalle conseguenze del Covid-19.
L’assegno per le famiglie con almeno tre figli minori
Il Comune può concedere anche un assegno alle famiglie con almeno tre figli minori con patrimoni e redditi limitati. È l’INPS, in questo caso, a pagare le 13 mensilità, con cadenza semestrale (entro il 15 luglio e il 15 gennaio). La domanda deve però essere presentata al Comune di residenza entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello per il quale è richiesto il beneficio. L’importo dell’assegno, rivalutato annualmente sulla base dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, nel 2020 è stato di 145,14 euro mensili.
A poter accedere al beneficio sono i nuclei familiari con almeno un genitore e tre figli minori, purché l’ISEE non superi gli 8.788,99 euro.
Il bonus cashback: rimborsi fino a 300 euro l’anno
Questo bonus è rivolto a tutti e prevede il rimborso del 10% delle spese effettuate nei negozi fisici (non online) utilizzando strumenti tracciabili.
E’ un bonus per incentivare gli acquisti con carta di credito o bancomat nell’arco dell’anno, suddiviso in due semestri di riferimento.Ogni acquisto effettuato concorre al cumulo del monte spese per far scattare il bonus. Per ogni semestre sono richieste almeno 50 transazioni, di qualsiasi importo.
Basterà cioè anche il semplice pagamento di un caffè al bar per accumulare una transazione valida.
Questo non significa però che più si spende più si recupera: il tetto massimo del bonus resta sempre di 300 euro nell’arco dell’intero anno.
Il cashback sarà erogato in due tranche: un primo rimborso arriverà direttamente sul proprio conto nel mese di giugno 2021 e un secondo rimborso nel mese di dicembre 2021.
Chi intende usufruire del bonus dovrà dotarsi di identità elettronica SPID (è sufficiente rivolgersi al comune di appartenenza e nel Comune di Venezia, presto anche a edicole e tabaccherie) , scaricare dal proprio smartphone l’app IO e registrare il proprio account personale.
All’account potranno essere associate una o più carte, con relativi codici IBAN su cui verranno accreditati i rimborsi.