Si viaggia meno e molti di noi da tempo non bazzicano l’aeroporto Marco Polo di Tessera.
Ebbene, in un momento buio e faticoso come quello attuale, percorrerne le ampie sale si potrebbe rivelare un’esperienza esplosiva. Di luce e di colori trionfanti, quasi una contraddizione rispetto a quello che stiamo vivendo.
Le 4 meraviglie di Bianco
A irrompere, calando fin dal gate d’ingresso il viaggiatore in un’atmosfera emmersiva, sono quattro enormi tele dell’artista Fabio Bianco, il pittore miranese laureato all’Accademia di Belle arti di Venezia che in questo momento è uno dei 18 artisti che rappresentano l’Italia a San Pietroburgo, in Russia, nell’ambito della mostra internazionale “Dentro lo specchio“, aperta fino al 31 gennaio al Museo d’Arte del XX e XXI secolo.
“Paesaggi fioriti al di là di una finestra spalancata”
“Io sono fondamentalmente, interiormente, un ottimista, un positivo – spiega Bianco- Vedo sempre e comunque la luce in fondo al tunnel e questo mio essere lo trasmetto nei miei quadri. Fino ad alcuni mesi fa amavo dipingere spazi interni, soprattutto scenari teatrali, palazzi aristocratici e ambienti lussureggianti, sempre caratterizzati da un tripudio di luci e colori. Oggi – rileva l’artista – il mio sguardo pittorico è rivolto soprattutto verso l‘esterno. Dipingo all’aperto sotto la luce forte, preferibilmente quella estiva, calda, immagino paesaggi fioriti che si aprono al di là di una finestra spalancata“.
Eccesso e fantasia per emozioni positive
L’esposizione al Marco Polo è composta da quattro nuovi grandi dipinti su foglia d’oro di 3 metri d’altezza per 7.80 metri di lunghezza, il cui tema, “Il fiore e il paesaggio”, è esplicato nella cifra pittorica che contraddistingue il lavoro di Bianco: eccesso e fantasia convivono insieme in un tripudio di luce e colori vividi.
“Si tratta di fiori, alcuni piccolissimi altri più grandi, quasi astratti, e dipinti velocemente con pennelli di diverse dimensioni – spiega Bianco – Ho voluto creare quattro tele caratterizzate da quattro diversi colori che esprimessero quattro diverse sensazioni positive. Ho usato solo colori che trasmettono l’idea di serenità, calma, vivacità e libertà”.
Giocare con la luce, rallegrare con i fiori
Considerando che gli ambienti d’ingresso dell’aeroporto sono illuminati da una una forte luce naturale che arriva anche dai lucernari, Bianco ha giocato sul fatto che la rifrazione della luce sul dipinto potesse far cambiare tonalità al dipinto stesso a seconda dell’ora del giorno e che l’uso della foglia d’oro avrebbe accentuato questa sorprendente caratteristica.
“L’aeroporto è il luogo di passaggio per antonomasia e con i miei dipinti volevo trasmettere, anche solo per un istante, una sensazione positiva al viaggiatore in transito“.
Le tele colorate di Bianco
Il primo dipinto, partendo da sinistra verso destra, è “Red flowers“, un paesaggio creato da un’infinità di fiori di diverse dimensioni al limite dell’astratto sui toni del rosso. Avvicinandosi alla tela si noteranno i fiori più piccoli che creano l’immagine complessiva.
Il secondo dipinto è “Green flowers“. Qui Bianco ha immaginato che un soffio di vento spostasse i fiori rossi del primo dipinto all’interno della successiva tela verde creando una striscia di fiori rossi che attraversa l’intero quadro.
Il terzo dipinto rievoca i colori del fondale marino e le tonalità della laguna veneta con una cascata di fiori che volteggiano in aria per poi scendere verso il fondo del mare.
Nel quarto dipinto “Gold flowers“, collocato proprio all’entrata dei Gate, l’oro è il colore predominante.
I fiori iniziali rossi si intravedono nella parte sinistra del dipinto per poi astrarsi verso la tonalità oro.
“Per me l’oro in questo caso rappresenta il cielo o il mare visto dall’alto, dall’aereo che sale veloce nella fase del decollo. Le tonalità qui cambiano velocemente grazie alla luce, sempre diversa che si riflette sulla foglia d’oro. Per tutti i dipinti ho usato colori acrilici fluorescenti e fosforescenti. Al buio questi paesaggi fioriti avrebbero un aspetto completamente differente”.
Il pittore positivo
L’arte di Fabio Bianco si rivela in molteplici forme. Ma la positività del vedere d’artista resta immutata.
Nel 2012, ha partecipato a “documenta“, una delle rassegne internazionali d’arte contemporanea tra le più prestigiose al mondo, con un’installazione, “Business +” che voleva dare un segnale di positività dopo la grave crisi economica del 2008. L’idea, lanciata fin dall’origine, nel 1955, dall’esposizione internazionale, era che, per ritrovare la propria anima, il Paese dovesse ripartire dalla cultura. In “Business +” Fabio Bianco l’ha interpretata creando una banca d’investimento fittizia con tutti i titoli di borsa in aumento. Parallelamente, sulle pareti della stanza dedicata all’installazione aveva inciso i nomi di vari artisti le cui quotazioni erano simulate in grande rialzo. Perché, se la cultura cresce e si valorizza, anche l’economia ne riceve beneficio.
L’uso dei colori accesi, altra variante della positività di Fabio Bianco, è palese anche nell’opera “Teatro”.
Un artista veneto in Russia
In Russia, oggi, Fabio Bianco è tra i 18 artisti che rappresentano l’Italia con l’opera “Versailles, Re Sole, Galleria degli Specchi“, una grande tela (150×120), realizzata con colori ad olio e foglia d’oro.
Nel dipinto troviamo il ricorrente motivo di antichi lampadari – divenuti iconici nella produzione dell’artista – che creano un’atmosfera di pomposità regale in una dimensione al limite tra l’onirico ed il simbolico. L’opera mescola invenzione e realtà, esperienze vissute e fantasticate riprodotte con campi di colore saturi e sfocati e inclinazioni quasi vertiginose che giocano con la percezione della profondità.