Oggi, 20 novembre, è il giorno della nuova classificazione delle Regioni nelle 3 fasce (gialla, arancione e rossa) individuate dal Ministero della Salute sulla base dei calcoli effettuati dal Comitato Tecnico Scientifico in relazione ai 21 parametri stabiliti. E il Veneto si augura di poter restare in fascia gialla, con il minimo delle limitazioni per il contenimento del contagio. Lo si capisce dalle dichiarazioni del presidente della Regione, Luca Zaia: «Per i numeri che abbiamo e per il clima della gestione che percepiamo, per noi non è cambiato nulla, rispetto a venerdì scorso. A chi dice che la situazione è peggiorata, rispondiamo che non è assolutamente vero. Tant’è che, pur rispettosi dei calcoli nazionali, secondo i calcoli che abbiamo fatto in casa il nostro Rt è sensibilmente calato».
Terapie intensive: -10
L’ondata autunnale di Covid-19, in Veneto, si sta confermando legata soprattutto ai ricoveri ordinari e non alle terapie intensive, come invece avvenuto in primavera.
Nelle ultime 24 ore, ad esempio, se i ricoveri sono aumentati di 52 unità, toccando quota 2.294, i pazienti in terapia intensiva sono calati di 10 unità, arrivando così a 286. «Ammettendo che quello odierno possa essere un caso anomalo – ha commentato il presidente – il trend delle terapie intensive è mal che vada di leggera crescita. C’è solo, al riguardo, un innalzamento dell’età media, che rallenterà il turnover. Ma siamo ancora lontani dalla punta di 356 pazienti raggiunta a marzo, dopo un mese dall’inizio dell’epidemia».
Ci sono comunque province, come Treviso, Verona e Vicenza, che sono già entrate nella fascia 5 regionale per i ricoveri ordinari.
«Ma il sistema sostanzialmente tiene, anche nella gestione degli 8.000 pazienti non-Covid attualmente ricoverati», ha concluso Zaia.
Garanzie dal Governo sui ristori
Il governatore ha fatto anche il punto sulla trattativa con lo Stato sul tema dei ristori.
«Nell’incontro di ieri pomeriggio col Governo – ha reso noto – abbiamo portato le istanze dei territori che hanno adottato provvedimenti restrittivi non governativi. Sul tema, l’intesa è da sempre stata quella che tali iniziative sarebbero state accompagnate da adeguati ristori per chi avesse dovuto risentirne a livello di attività economica. Io, quindi, li ho sempre dati per scontati, ritenendo giusta la previsione di una copertura finanziaria, trattandosi di provvedimenti presi d’intesa col Ministero. E ieri, pur senza ancora quantificarli, anche per le oggettive difficoltà di calcolo, il Governo ha assicurato formalmente che i ristori ci saranno».
Il 59% dei medici di base fa tamponi
Altro tema al centro delle attenzione nelle ultime settimane, quello dei tamponi effettuati dai medici di base. A oggi, ha reso noto Zaia, sono 1.618 quelli che li garantiscono oggi ai propri assistiti in varie modalità, dal drive-through al proprio ambulatorio. Ovvero il 59% dei 3.007 medici generici attivi in Veneto, per una media di 2.319 tamponi al giorno.
«Abbiamo dimostrato – ha commentato – che il network territoriale da noi funziona. Noi abbiamo stanziato fondi per andare avanti fino a fine anno, perché riteniamo la loro adesione fondamentale in questa partita. E stiamo andando avanti anche col tema dei veterinari, sui quali aspettiamo risposte dal Governo».