Per fortuna, in questa pandemia di coronavirus, sono ben lontani i numeri della pestilenza che, tra il 1630 e il 1631, uccise circa 80 mila Veneziani e altri 600 mila abitanti dei territori della Serenissima.
Da allora, l’appuntamento con il pellegrinaggio alla Madonna della Salute, la basilica che fu eretta dai fedeli lagunari proprio come voto per la fine dell’epidemia, si è tramandato con grande devozione per generazioni e generazioni.
In tutti questi secoli, non si però mai vissuto un 21 novembre come sarà quello del 2020, in piena “epoca-Covid”. Lo conferma l’eccezionale previsione di una speciale indulgenza plenaria disposta da parte di Papa Francesco. Ed è la prima volta, nella storia, che questo avviene per la ricorrenza veneziana.
L’indulgenza plenaria per la Madonna della Salute
Il Santo Padre ha accolto la domanda presentata dal Patriarca Moraglia tramite la Penitenzieria Apostolica. L’indulgenza plenaria sarà concessa innanzitutto a tutti i fedeli che, dal 19 al 22 novembre, visiteranno, nel Patriarcato di Venezia, una chiesa parrocchiale, un santuario, una chiesa rettoriale o una cappella di luoghi di cura, residenze per anziani o istituti di reclusione.
Per ottenere la remissione delle pene già perdonate sacramentalmente e di tutte le conseguenze del peccato, il fedele dovrà recitare una preghiera per le intenzioni del Papa e, entro 8 giorni, confessarsi e ricevere la comunione.
Proprio in considerazione della particolare situazione contingente, l’indulgenza sarà accordata anche agli anziani, ai malati, a coloro che non possono uscire di casa per gravi motivi e a coloro che curano o assistono queste persone. In tal caso, sarà sufficiente recitare il rosario, secondo le intenzioni proprie e quelle del Papa, davanti a un’immagine della Vergine.
L’indulgenza plenaria, sempre con il rispetto delle 3 condizioni generali, sarà infine concessa anche a coloro che parteciperanno, attraverso i mezzi di comunicazione come televisione o social media, alla celebrazione presieduta dal Patriarca in Basilica il 21 novembre.
Un pellegrinaggio “diffuso”
Le misure di contenimento del contagio modificheranno, per quest’anno, anche i tradizionali pellegrinaggi. Un atto di devozione che diventerà così un “pellegrinaggio del cuore e della fede”, diffuso sull’intero territorio del Patriarcato. Senza necessità di raggiungere la Basilica, i fedeli potranno dunque vivere la celebrazione della messa nella propria parrocchia o nelle cappelle di luoghi di cura, ospedali e carceri. In alternativa, sarà considerata “pellegrinaggio” anche la preghiera del rosario in famiglia, venerando un’immagine della Madonna. Dal 12 novembre, inoltre, è cominciata la novena in famiglia, potendo contare sugli appositi sussidi realizzati dal Patriarcato.
Sono invece allo studio, e saranno rese note nei prossimi giorni, le modalità per garantire una sia pur breve occasione di preghiera personale in Basilica per i fedeli che vorranno comunque recarvisi. Così come si sta valutando come sostituire, attraverso una piccola delegazione, il tradizionale pellegrinaggio dei giovani della sera del 20 novembre. La messa di sabato 21 alle 11, presieduta dal Patriarca, sarà infine trasmessa in diretta da Antenna 3 e dalla pagina facebook del settimanale diocesano Gente Veneta.