Uno dei luoghi comuni tipici su Venezia è che sia una città nella quale o si nasce o diventa molto difficile viverci se non vi si trova quel “qualcosa” di particolare che spinge a restarci per tutta la vita. Questo luogo comune, in realtà, sembra non valere affatto (e non poteva che essere così) per gli artisti: pittori, scultori, scrittori, musicisti hanno da sempre fatto della città lagunare la propria patria adottiva e fonte di ispirazione.
Così è stato anche per Samantha Giordano, giovane cantante arrivata a Venezia dal Trentino poco più di dieci anni fa e che, con la sua voce funk e potente, ha trovato in laguna collaborazioni (Ty Le Blanc e il Venice Gospel Ensemble tra gli altri), ispirazione e anche possibilità di insegnare agli altri la sua arte con i corsi di canto moderno alla 33GiriAcademy di Fossò e associazione Studio27 a Maerne. Soprattutto, è arrivato per lei a Venezia la possibilità di coronare un sogno con l’incisione di “On“, suo primo cd da solista . Un contenitore di canzoni cariche di vibrazioni positive, con brano di punta “Move On”, dedicato alle donne. Con lei, Michele Bonivento nella produzione artistica e un gruppo di musicisti interamente veneziani.
La magia degli equilibri di una città a misura di artisti
“Sono stata adottata da Venezia ormai quattordici anni fa. Ci sono arrivata per studiare Lingue Orientali a Ca’ Foscari e mi ha regalato alcune della esperienze più importanti della mia vita, sia personali che professionali -racconta Samantha – Sono molto legata a questa città, in fondo piccola nelle dimensioni ma enorme nella sostanza. Ha raccolto e custodisce tonnellate di energia proveniente da tutto il mondo, fin dalla sua nascita e credo che questa sia una condizione difficile da sostenere quotidianamente, anno dopo anno: la sua potenza sta tutta in un delicatissimo equilibrio tra tutte queste energie che si porta dentro.”
La musica, ovviamente, resta in primo piano nei rapporti con la città: “Venezia è un crogiuolo di talenti impressionante. E’ una delle cose che mi ha profondamente colpita fin da subito. Quando sono arrivata a Venezia di concerti in giro ce n’erano di più di quelli che avevo mai visto – ricorda -. Il primo concerto è stato all’Osteria all’Alba, dove stava cantando Lele Concina, con Maurizio Tiozzo alla chitarra. Quel posto e quelle persone sono poi diventate parte importante del mio percorso sia personale che musicale. E credo sia significativo che il “benvenuto musicale” io l’abbia ricevuto proprio da questi due grandi talenti: perchè Venezia ne è piena, è così ricca di persone che riescono a coltivare diversi linguaggi artistici. Venezia – conclude – è una città fatta di magia tradotta in palazzi: io ne percepisco sicuramente di più la sfera musicale, ma credo che sia inevitabile per una città come questa essere così ricca di persone interessate alle forme d’arte, in generale”.
Nata a Valenza nel 1984, Samantha ha a che fare con la musica fin da bambina: dopo tre anni di lezioni private di pianoforte, a soli undici è entrata al conservatorio Vivaldi di Alessandria per poi esordire nel coro dell’opera rock “Tommy” degli Who. Anni di studio, il trasferimento a Venezia, infine il salto nella carriera. Era il 2008 e Samantha fondava il suo primo gruppo, i Quiet Steam. Successivamente entrava come cantante negli Skip System, per poi fondare nel 2017 The Echoes – A New Pink Floyd Acoustic Experience, progetto acustico che ripropone il repertorio della band a cui è dedicato il tributo, con arrangiamenti corali minimalisti.
“On”
Tra l’insegnamento e la musica sul campo, è nato “On”.
“On è un EP che contiene sei brani originali e una cover da cui trasuda evidentemente il mio amore per la musica black, ma da inizio 2020 ho incontrato anche i Tibet Nazca, una band di Marghera che produce brani originali pregni di progressive rock, hard rock e funk. Sono stata accolta in questo progetto come nuova vocalist poco prima del lockdown e a Ottobre andremo in studio a registrare una dozzina di brani. Credo che l’incontro con i Tibet Nazca sia stata proprio una dimostrazione di quanto può essere potente l’energia che mettiamo in un pensiero, quando esso è puro e onesto”.