I dati del 2020 rivelano purtroppo un aumento delle morti bianche del 39% rispetto al 2019.
Si registrano infatti 685 casi di morte, 303 dei quali legati, secondo i dati Inail al Covid-19. E la triste stima è che in Italia ci sono in media 3 morti bianche e oltre 1.700 infortuni sul lavoro al giorno. I settori maggiormente colpiti sono quelli delle costruzioni, trasporto e magazzinaggio dove si registrano 35.000 denunce.
Anche la manifattura rivela numeri preoccupanti. Nel settore, per incidenti durante la fabbricazione di prodotti in metallo, macchinari o apparecchiature, si registrano oltre 30.000 denunce.Numeri che fanno riflettere sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Le vittime degli incidenti sul lavoro vengono ricordate l’ 8 ottobre.
I numeri
Sono 5 le regioni nelle quali si registrano i maggiori decessi sul lavoro e tra queste anche il Veneto con 41 vittime nel 2020.
Troppi anche se inferiori a quelli di Lombardia (167), Piemonte (73), Emilia Romagna (67), Campania (58)e Lazio (45). La fascia d’età più colpita dalle morti bianche è tra i 50 e i 64 anni.
Secondo i dati Inail le denunce di infortunio a gennaio 2020 hanno subito una leggera flessione del 3%, mentre le morti bianche sono in crescita rispetto allo scorso anno.
A Marghera la giornata dedicata alle vittime
In occasione della 70° giornata dedicata alle vittime degli incidenti sul lavoro, a Marghera, nella chiesa parrocchiale di Gesù lavoratore è stata celebrata la Messa in suffragio delle morti bianche.
Alla cerimonia ha preso parte l’assessore al Lavoro del Comune di Venezia Simone Venturini e, tra gli altri, la direttrice di Inail Angela Forlani e il presidente di Anmil.
Nel corso della cerimonia civile sono poi stati consegnati i brevetti e i distintivi d’onore ai grandi invalidi e invalidi minori sul lavoro.