Che ne pensate di affittare un negozio a due passi da Piazza San Marco a solo 638 euro al mese per i primi 3 anni? Ma la proposta, addirittura a poco più di 181 euro mensili, vale anche per uno da 78 metri quadri a Malamocco. O per la storica edicola, ora chiusa, in piazza Municipio a Marghera a 301 euro per i primi 36 mesi.
Non è uno scherzo. È l’opportunità messa a disposizione dal Comune di Venezia attraverso un bando appena pubblicato nell’Albo pretorio.
Le finalità del bando
Sono sotto gli occhi di ognuno di noi, le considerazioni alla base del “Bando pubblico n.2/2020 per l’affidamento in locazione di locali di proprietà comunale ubicati nella città antica e insulare e nella terraferma aventi destinazione attività commerciale”.
Nelle città sono sempre più i negozi che abbassano le saracinesche. Per contrastare la tendenza, e incentivare il ritorno degli esercizi commerciali e dei mestieri tradizionali, il Comune ha così pensato di affittare 12 immobili commerciali di proprietà prevedendo una riduzione del canone per i primi 3 anni.
“L’Amministrazione Comunale – si legge all’articolo 1 – intende agevolare coloro che hanno l’interesse ad intraprendere o continuare l’attività di carattere commerciale nei locali di proprietà comunale”. E “proseguire le azioni volte a contrastare il fenomeno della desertificazione commerciale di negozi tradizionali, favorendoli, affinché contribuiscano alla crescita del tessuto economico urbano e alla valorizzazione del territorio, nel rispetto delle normative vigenti e del decoro urbano”.
I 12 immobili
I locali di proprietà comunale che saranno assegnati per lo sviluppo di progetti economici e imprenditoriali di micro e piccole imprese sono 12, diffusi su tutto il territorio.
C’è quello di 25 mq a San Marco, già citato, che attualmente è occupato da una macelleria in calle dei Fabbri. Sempre in centro storico, un negozio di parrucchiera da 26 mq in campo Saffa a Cannaregio e la rivendita gelati di campo San Cassian (9 mq). Alla Giudecca, una pasticceria-gelati da 107 mq, una cartoleria-giocattoli da 104 mq, un parrucchiere uomo donna da 107 mq e il negozio alimentari di calle dietro la Croce (165 mq).
Se, in terraferma, c’è solo l’edicola all’incrocio di fronte al Municipio (35 mq) e a Malamocco il negozio di alimentari da 78 mq, nel bando rientrano anche la fioreria del cimitero all’isola di San Michele (20 mq) e due immobili al Lido. Si tratta della pasticceria di via Sandro Gallo 128 (95 mq) e il chiosco bar in legno di via Selva, a San Nicolò, nei pressi del ferry boat (26 mq).
Le riduzioni
Per ognuno degli immobili interessati, il bando riporta il canone annuo di locazione: si va dai 5.438 euro del negozio di Malamocco ai 24.000 euro della pasticceria del Lido.
Per i primi 3 anni, però, l’Amministrazione comunale prevede un sistema di riduzioni del canone, in relazione ai contenuti progettuali, in caso di attività eco sostenibili, di mestieri tradizionali e dell’assunzione di personale alle proprie dipendenze.
Il canone dovuto dal locatario sarà ridotto del 40% in caso di svolgimento di attività non presenti nelle vicinanze, del 50% per attività che favoriscono la promozione e la visibilità dei mestieri tradizionali, tra quelle riconosciute dalla Regione e del 60% in caso di assunzione a tempo determinato di personale alle proprie dipendenze.
Le attività attualmente svolte non sono vincolanti e le correlate autorizzazioni e licenze sono a carico del locatario. Sono però escluse dal bando alcune attività, anche se esercitate in misura non prevalente. Tra queste, pizzerie da asporto e kebab, sale giochi e scommesse, distributori automatici, attività di compro oro e agenzie di affari, finanziarie e di intermediazione mobiliare e immobiliare.
Il bando
Le domande vanno presentate entro le ore 12 del 30 novembre. Il plico va consegnato, direttamente, a mezzo posta, via pec o tramite agenzie di recapito autorizzate, all’Ufficio Protocollo Generale del Comune, a Ca’ Farsetti o in via Spalti, a Mestre. Le buste saranno aperte alle 10 del 3 dicembre, per pervenire alla graduatoria per l’aggiudicazione dei singoli immobili.
Diversi i punteggi determinati con i criteri di valutazione delle domande. Possono essere assegnati fino a 25 punti per il tipo di attività (con riguardo a quelle di valore storico, artistico, architettonico ed ambientale) e per il loro grado di innovatività. Fino a 20 per quelle che valorizzano le promozioni locali e hanno ricadute economiche e sociali. Fino a 15 sulla base dell’esperienza precedentemente maturata. Ulteriori 5 punti possono arrivare in caso di riqualificazione estetica e funzionale del locale e delle insegne, 5 per la disponibilità alla massima apertura oraria giornaliera, 10 in caso di creazione di nuova occupazione. Infine, vale fino a 10 punti l’organizzazione e il sostegno di attività ed eventi di carattere collaterale e, riguardo agli investimenti già effettuati per il recupero e il restauro dell’immobile, il punteggio aggiuntivo può essere di 5 (recupero sufficiente) o di 10 punti (recupero buono).