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Bomba day: il bis il 25 ottobre. Da sgombrare il quartiere Aretusa

Bomba day: il bis il 25 ottobre. Da sgombrare il quartiere Aretusa

Un intero quartiere da evacuare, con obblighi di distanziamento tra le persone dai quali non si può prescindere. E tante forze in campo.
Non solo gli artificieri dell’Ottavo reggimento Genio guastatori di Legnago, tutte le forze dell’ordine, la Prefettura, l’Amministrazione Comunale e la Protezione Civile.
Anche i parroci saranno coinvolti.
Il 25 ottobre sarà disinnescato l’ordigno della seconda guerra mondiale ritrovato nei cantieri dell’Università Ca’ Foscari in Via Torino, a Mestre.

La bomba di Mestre

Una bomba di 500 libbre, contenente 130 kg di tritolo rimasta per decenni sotto il manto stradale laddove sta nascendo il nuovo Campus Universitario.
La seconda nel corso di questo 2020 travagliato e pieno di imprevisti.
Il piano degli artificieri è stato presentato. Ora Prefettura, Protezione civile e  Comune concorderanno le modalità dell’evacuazione dei residenti del quartiere Aretusa, in modo tale che tutte le operazioni possano svolgersi in totale sicurezza.

Il tavolo di coordinamento che si è svolto in Prefettura

L’evacuazione del quartiere Aretusa

Il raggio di evacuazione è inferiore rispetto a quello del febbraio scorso, quando un altro ordigno è stato disinnescato a Marghera.
Se in quel caso, infatti, sono state fatte allontanare dalle loro abitazioni 3800 persone residenti nell’arco di 1800 metri rispetto al luogo in cui era sepolta la bomba, il 25 ottobre il raggio d’azione sarà di circa 600 metri.

bomba
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Allora era stato messo a disposizione il Palasport Taliercio per accogliere gli sfollati.
Una soluzione che, nonostante le persone da evacuare siano questa volta numericamente inferiori (circa un migliaio), non è possibile praticare a causa delle misure di emergenza sanitaria.
Ecco quindi che tornano in campo le parrocchie: saranno i parroci a ospitarle, distribuendole in varie sedi e, all’interno di queste, tra i vari locali di ciascuna per evitare assembramenti.

Il Piano di evacuazione

Tutto inizierà alle 7 di mattina del 25 ottobre. Dopo essersi assicurati che l’area sia interamente evacuata, gli artificieri di Legnago provvederanno, con un robot telecomandato a distanza, a effettuare l’operazione più complicata, ossia a togliere le spolette dell’ordigno.
Solo allora la bomba potrà essere portata in porto, a Marghera, con un mezzo terrestre. Per circa un’ora, quindi, anche il traffico in città resterà bloccato.
La durata e la definizione dello stop sarà definita a breve ma è chiaro che entrambi i parametri sono legati a come procederanno le operazioni di disinnesco.
Una volta giunta al porto, la bomba sarà caricata su un gommone della Marina Militare che provvederà a portarla in mare aperto per farla brillare.

 

 

 

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Tag:  bomba day, Mestre