Energia, entusiasmo e voglia di mettersi in gioco: Hybrid Music Contest è stato tutto questo, ma anche qualcosa in più.
Metropolitano.it, social media partner dell’evento, ha seguito il Festival che in tre giorni ha visto protagonisti 14 musicisti in sfida sul palco del teatro del parco Albanese di Mestre.
Tantissima la voglia di vincere, ma anche quella di mettersi in gioco e fare rete con altri musicisti.
In un susseguirsi di prove di alto livello artistico e tecnico, alla fine il primo posto è stato assegnato alla band di Vicenza Shefound.
Mentre già si programmano le prossime selezioni, ecco come è andata questa terza ed emozionante edizione…
La selezione: una sfida all’ultima nota tra band e solisti
In realtà, le selezioni per Hybrid Music Contest erano iniziate più di un anno fa: alla call avevano risposto ben 174 musicisti, tra solisti e band, provenienti da tutto il Veneto. L’idea è stata quella di offrire ai giovanissimi un’occasione di confronto e di crescita che andasse al di là della sala prove, unendo quella carica che solo un’esibizione dal vivo può offrire. Nonostante la pandemia abbia allungato notevolmente i tempi, lo staff ha insistito perché la finale si tenesse il prima possibile: non si poteva più frenare l’entusiasmo dei partecipanti che, a gran voce, chiedevano di poter calcare il palco di Hybrid.
E’ proprio questa energia che ha guidato le tre serate e reso l’evento se possibile ancora più coinvolgente.
Le esibizioni: tanta emozione da togliere il fiato
Gli artisti selezionati, seppur con stili differenti, sono riusciti a conquistare l’attenzione del pubblico con le loro esibizioni all’avanguardia. Alla giuria è toccato il compito di dare un voto a ogni artista, secondo quattro parametri: qualità compositiva, originalità, esecuzione dei brani e presenza scenica.
Parametri che prevedevano un giudizio da 0 a 6,la cui somma algebrica ha portato alla fineale.
Fin qui, nulla di strano.
La parte di più difficile (parola di Metropolitano.it, che ha fatto parte della giuria) è stato trovare il modo per descrivere il talento e l’abilità di ogni artista: come tradurre in cifre una voce che da sola riesce a scaldare la sala? Come riconoscere il merito di chi ha speso anni e anni della propria vita a comporre?
I talenti in gara
Una fredda casella con un numero non potrà mai bastare per raccontare quello che una performance dal vivo riesce a trasmettere, ecco perché è stato fondamentale confrontarsi tra giurati e mettere nero su bianco il racconto di ogni artista. C’è chi si è presentato sul palco in perfetto assetto accademico, come Giorgia Canton, diplomata al conservatorio Cesare Pollini, che ci ha stregati con la sua eleganza, ma anche chi ha confessato con tantissima emozione di salire per la prima volta sul palco. C’è stato chi ha intrattenuto il pubblico con un’esibizione a metà tra il canto e la stand up comedy, come Polpastrello, ma anche chi ha fatto ballare giurati e spettatori a suon di taranta, come Diplomatico e il Collettivo Ninco Nanco.
Pronti a tutto, anche agli imprevisti
Ciò che ha stupito la giuria è stato l’alto livello degli sfidanti in gara.
Nonostante la giovane età (i partecipanti hanno tra i 18 e i 35 anni), tutti hanno dimostrato un’ottima padronanza del palco e una buona capacità di intrattenimento, oltre a un accurato studio dei pezzi. Proprio per questo motivo, la giuria ha deciso all’unanimità di ammettere a pari merito due dei musicisti che si sono esibiti durante la seconda serata, ovvero la band Cedes Crush e Vin Martin, solista.
Proprio Vin Martin, durante la finale, ha dimostrato di saper far fronte anche agli imprevisti tecnici: se la tracolla della chitarra si sgancia, voce calda, mano sulle corde e si va avanti; del resto, lo spettacolo deve continuare.
I finalisti: sul podio, generi differenti e tanto talento
Insomma, la scelta della giuria è stata più dura del previsto.
Fondamentale il giudizio tecnico del presidente di giuria, Giovanni Boscariol (tastierista, compositore, arrangiatore e produttore mestrino che ha fatto parte dell’orchestra Rai a Sanremo e insegna al conservatorio di Pescara) e del sassofonista e compositore, oltre che direttore di Big Band, Marco Castelli. Con loro, a rafforzare il giudizio, Matteo Marcon (giornalista che si occupa di eventi, musica e spettacoli), Beatrice Goldoni (musicista e staff di Hybrid Music) ed Elisa Bologna, inviata per Metropolitano.it.
Il giudizio sul primo candidato è stato alla fine unanime: Shefound, band vicentina, è riuscita ad unire brani innovativi e presenza scenica eccellenti. Al secondo posto si è classificata Aza che con la sua musica “racconta un mondo di cui non riesce a parlare ma che prova a cantare”; subito dopo di lei, al terzo posto, il giovanissimo Vin Martin, un talento diciannovenne dalla voce calda e il carattere brioso. Quarti classificati i Cedes Crush, alternative/space rock band dal gusto retrò mentre al quinto posto si è classifiato Nularse, solista che ha cullato il pubblico con le sue note romantiche.
I vincitori si raccontano: “Una vittoria inaspettata, il livello dei musicisti era altissimo”
I premi erano particolarmente ghiotti: 1.500 euro per il primo classificato, 500 euro ciascuno per secondo, terzo e quarto classificato. Inoltre, al primo classificato, Metropolitano.it ha offerto anche la possibilità di registrare il videoclip di un singolo a scelta.
Abbiamo chiacchierato con Nicole Stella, voce di Shefound. Una vittoria che ci confessa essere stata inaspettata, anche per il livello qualitativo complessivamente alto della competizione.
Nicole ha appena 23 anni ma una forte esperienza sul palco tra teatro, musical, danza classica ed esibizioni da solista fino a quando è riuscita a mettere insieme il gruppo. Studia scienze del linguaggio a Ca’ Foscari e si muove con garbo ed eleganza ma, quando sale sul palco, è una vera tigre pronta ad incantare con i suoi movimenti sensuali e la sua voce graffiante.
“Quando ho iniziato a cantare avevo molte più restrizioni: gli insegnanti di canto ti insegnano come stare sul palco ma mi sono resa conto che insegnare l’interpretazione è limitante. – racconta felice – Con la band, sento un’atmosfera diversa sul palco ed è con loro che ho portato la mia parte teatrale sul palco in maniera naturale: non c’è nulla di studiato.”
E in effetti è proprio così: la spontaneità della band e l’intesa dei diversi componenti arrivano al pubblico e portano lo show ad un livello superiore. Per chi volesse ascoltare gli Shefound dal vivo, l’appuntamento è il 9 ottobre al centro Bocciodromo di Vicenza, data in cui verrà presentato il primo album della band.
Per chi c’è stato, sarà difficile da dimenticare. Per chi non c’era, il consiglio è di non prendere impegni per il prossimo anno: Hybrid Music Contest è il Festival che stavamo aspettando.