Firmato il primo protocollo di cooperazione tra due prestigiosi istituzioni cittadine: l’Ateneo Veneto e l’Accademia Belle Arti di Venezia
Capita a pochi studenti di poter frequentare le loro lezioni tra opere di Jacopo Palma il Giovane, Leonardo Corona e Baldassare d’Anna, soffitti dipinti e statue di inestimabile valore.
Lo faranno a breve settanta studenti dell’Accademia Belle Arti, in epoca di Covid 19 “costretti” a trovare spazi alternativi che possano garantire il distanziamento personale imposto dall’emergenza sanitaria.
Ad accoglierli, sarà infatti niente di meno che l’Aula Magna dell’Ateneo Veneto, il cui presidente Gianpaolo Scarante ha firmato un protocollo di collaborazione con il presidente dell’Accademia di Belle Arti Fabio Moretti al fine di favorire la didattica dell’altrettanto prestigiosa istituzione.
A partire da ottobre, quindi, la necessità diventerà per i giovani alunni opportunità e virtù.
L’accordo che consente la didattica
La storica Aula Magna di Campo San Fantin apre quindi una nuova stagione per Venezia, dove le istituzioni cittadine stanno facendo rete per garantire la quotidiana prosecuzione delle attività anche in un periodo difficile come questo.
“L’emergenza Covid con la necessità del rispetto delle norme che prevedono anche il distanziamento interpersonale, ha rappresentato una sfida significativa per una istituzione di alta formazione come la nostra Accademia – ha affermato Fabio Moretti, Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Venezia – all’interno della quale gli spazi per le aule didattiche, anche in tempi normali, sono comunque assai limitati per i circa 1.400 studenti che le frequentano. La messa a disposizione dell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto, che ringraziamo sentitamente, ci aiuta a fronteggiare un problema assai rilevante e rappresenta un magnifico esempio di collaborazione e solidarietà tra due antiche ma attivissime istituzioni della città nell’intento di venire incontro alle esigenze dell’istruzione dei giovani.”
L’Ateneo Veneto, istituzione nata per la “divulgazione delle scienze, lettere, arti e cultura in ogni loro manifestazione” ha fatto da apripista, mettendo a disposizione uno degli spazi più prestigiosi e ambiti della città.
In cambio, solo una contribuzione per il pagamento delle spese correnti per il riscaldamento e la sanificazione dell’ex Chiesa di San Fantin.
“Il ritorno alle attività istituzionali e la ripresa degli eventi aperti al pubblico da parte delle istituzioni culturali veneziane avviene in un contesto di incertezza e preoccupazione per la persistente minaccia del Covid-19. Per questo, oggi ancora più di ieri, appare necessario mantenere alta l’attenzione nell’impegno alla prevenzione e unire tutte le forze per superare con successo la sfida che ci si pone davanti – ha detto il Presidente dell’Ateneo Veneto Gianpaolo Scarante – Unità e collaborazione sono necessarie da parte di tutti coloro che sono quotidianamente impegnati a mantenere vitale la vita sociale e culturale della nostra città. L’intesa tra Ateneo Veneto e Accademia di Belle Arti di Venezia rappresenta un esempio di collaborazione concreta e positiva fra due istituzioni che si impegnano ad affrontare con serenità il presente e a guardare con ottimismo il futuro”.