Mascherine, gel per le mani e qualche coda legata al distanziamento non hanno scoraggiato gli elettori.
Nel Comune di Venezia neppure l’elevato numero di schede, ben 4 tra referendum, elezioni regionali, comunali e dei nuovi Consigli di Municipalità, che hanno portato a dover spalmare gli scrutini su due giornate.
Ma i primi risultati sono oramai ufficiali e destinati a entrare nei libri di storia.
Il referendum
Le prime schede a essere state scrutinate sono state quelle relative al referendum nazionale per la riduzione del numero dei parlamentari: da 630 a 400 alla Camera dei deputati e da 315 a 200 al Senato. Avendo natura confermativa, il quarto referendum costituzionale della storia italiana non richiedeva il raggiungimento del quorum.
Obiettivo che, però, sarebbe stato comunque centrato, con il 53,84% dell’intero Paese. Un’affluenza che è stata ancor maggiore in Veneto (67,5%), in provincia di Venezia (67%) e nel comune capoluogo (67,12%). 2 elettori su 3 hanno scelto il “sì”.
La percentuale più alta, in tal senso, è quella nazionale: 69,6%. Nella nostra regione, il sì è arrivato al 62,4%, risalendo al 65,2% nel Veneziano.
Sono stati infine 79.588, pari al 63%, gli elettori del comune di Venezia a confermare la riforma.
Le elezioni regionali
Una netta conferma è arrivata anche per il presidente della regione Veneto uscente. Luca Zaia ha conquistato il terzo mandato con un risultato percentuale mai visto in precedenza in nessuna elezione. Il 76,8% dei Veneti (con le liste collegate che hanno toccato il 77%) lo hanno premiato, fermando il suo principale antagonista, Arturo Lorenzoni, al 15,7%.
A Palazzo Ferro Fini entreranno ora solo le coalizioni di centro-destra e centro-sinistra. Il Movimento 5 Stelle, terza forza, non è riuscito infatti a superare lo sbarramento del 3%, fermandosi al 2,7%.
Il presidente di tutti
«Questo – ha commentato Zaia in conferenza stampa – è il voto dei Veneti per il Veneto. E la responsabilità che sento in questo momento, e che chiederò di non dimenticare mai anche in Consiglio e in Giunta, è quella di non mancare di dare risposte ai Veneti. Una buona parte del consenso arriva per di più da cittadini che normalmente non ci votano, a confermare che non rappresentano un partito, ma il popolo di questa regione. Per questo cercherò di rappresentare tutti i Veneti, a partire da chi non ci ha votato. Faremo di tutto per non deluderli».
Il programma di Zaia è stato regolarmente depositato. Ma il presidente del Veneto ha ricordato alcuni dei principali progetti di «5 anni che saranno di rivoluzione totale, ma pacifica, in un mondo che cambierà radicalmente». «Il digitale – ha aggiunto Zaia – diventerà per noi una grande opportunità. Dalle macchine che ci aiuteranno a guarire i cittadini alla telemedicina, dalla smart road al progetto sperimentale per avere infrastrutture più intelligenti. Senza dimenticare che abbiamo già approvato il piano dei trasporti e la legge sul consumo del suolo. E rispettando sempre quella che è stata la nostra storia e chi si è spaccato la schiena per far grande questo Veneto».