A breve l’uscita del bando per reclutare i giudici
Lo scorso anno, con l’exploit creativo a base di pere e pepe di Rossella Favaretto, a sfiorare il titolo mondiale è stata una cuoca veneziana.
Ma la sfida della Tiramisù World Cup è già pronta a ripartire, con la quarta edizione in calendario a Treviso dal 30 ottobre all’1 novembre. Più forte del coronavirus, che limiterà il numero dei concorrenti a 200, ma non impedirà lo svolgimento della gara più golosa dell’anno.
Tiramisù: un dolce che piace in tutto il mondo
La pandemia, anzi, ha aiutato la diffusione del dolce nostrano in tutto il mondo. «Mai come in questo periodo – sottolinea Francesco Redi, fondatore di Twissen e organizzatore della Tiramisù World Cup – abbiamo assistito a un boom del tiramisù. Che ha conquistato nuovi mercati, come l’Indonesia, la Turchia e la Corea del Sud. E ci sono tantissime start-up nate dalla Tiramisù World Cup». «Il tiramisù – conferma Dania Sartorato, presidente Fipe-Confcommercio di Treviso – è il dolce più richiesto nei pubblici esercizi dai consumatori in Italia».
E poi ci sono i dati dei social della manifestazione. L’Italia fa la parte del leone (con il 52%) nei luoghi in cui la Tiramisù World Cup è più popolare.
Ma vanno sottolineati il 3,5% della Francia, il 3,3% dell’Indonesia, il 2,8% di Argentina e Belgio. La principale fascia d’età è invece quella tra i 25 e i 34 anni (38%).
Tiamisù World Cup verso il sold out
I 200 posti disponibili per l’edizione 2020 sono quindi già praticamente esauriti.
«Alcuni concorrenti – sottolinea Redi – hanno già prenotato l’anno scorso. Ce ne sono altri, spagnoli e inglesi, che hanno acquistato i biglietti addirittura durante il lockdown».
I concorrenti arrivano da ogni angolo d’Italia e da tutta Europa. «È un risultato da non sottovalutare – prosegue l’organizzatore – visto che abbiamo lanciato il concorso a settembre e non a luglio. E, in fondo, a Treviso anche l’anno scorso sono arrivati in 200. Quel che cambia sono solo le modalità della scrematura, che, a causa del Covid, avverrà solo in piazza dei Signori e non in location diversificate sul territorio. Ma già l’anno scorso abbiamo raggiunto il tetto delle iscrizioni con ampio anticipo. E sicuramente ci arriveranno richieste oltre la capienza massima, perché le motivazioni sono forti. E , al di là della gara, è anche una bella occasione per stare insieme».
Giudici cercansi
La prossima settimana partirà anche il bando per la ricerca dei giudici. «Chi vuole partecipare in veste di giudice – sorride Redi – deve cominciare a “scaldarsi”. Perché, come per i pasticcieri, anche loro devono allenarsi!».
Anche in questo caso, la Tiramisù World Cup confermerà la propria vocazione internazionale.
«C’è un’aspirante giudice italo-americana – racconta il fondatore di Twissen – che lavora negli Stati Uniti in un’azienda che produce proprio tiramisù e si è già candidata. E ci tiene talmente tanto che, per essere sicura di poter presenziare all’evento, è già arrivata in Italia, con oltre un mese e mezzo d’anticipo!».
Tiramisù e sport
Come ogni anno, la Tiramisù World Cup sarà dedicata a un tema specifico. Per l’edizione 2020 è stata scelto quello di “Treviso, Città di Sport”.
«In Veneto – scherza Francesco Redi – ci possiamo permettere di mangiare un dolce come il tiramisù proprio perché abbiamo uno stile di vita in cui l’attività fisica gioca un ruolo importante. Abbiamo tanti campioni, da Bebe Vio, a Federica Pellegrini, fino ad altri meno conosciuti come Nicola Zamuner, campione del mondo di sup (la variante del surf, in cui si pagaia in piedi su una tavola, ndr). Ma anche tanta attività “di base”». Di qui l’invito: «Lanciamo un appello a tutte le società sportive che vogliono presentare in questa occasione la loro disciplina. Stiamo sperimentando nuovi modi di fruire il territorio, nuove forme di turismo e sport a prova di Covid. E discipline come cicloturismo, canoa, lo stesso sup sono antivirus per definizione».
Le novità dell’edizione 2020
Nonostante le rigide procedure imposte dalle norme anticontagio, gli organizzatori hanno cercato di migliorare l’esperienza di gara e rendere più confortevole l’area in cui i partecipanti realizzeranno i propri dolci. Salgono anche i “team” delle Tiramisù Stars, che passano da 3 a 7.
«Come nella Formula 1 – illustra Redi – gareggiano sia come singoli, che portando punti alla propria squadra. E i team aumentano perché, anno dopo anno, aumentano anche le star». Non cambia invece il regolamento, anche se l’ingresso tra gli sponsor di Barilla-Pavesini aggiunge un premio. «Chi farà il tiramisù più buono utilizzando quei biscotti vincerà un’esperienza unica in azienda».
Le TWC Experience
Discorso a parte meritano le TWC Experience, vere e proprie esperienze online con i campioni e le star della Tiramisù World Cup.
Lezioni, attraverso le più popolari piattaforme on line, in cui imparare a fare il miglior tiramisù. La novità, che sta venendo sperimentata in questi giorni, parte ufficialmente il 1 ottobre con le lezioni dei campioni 2019, Fabio Teila e Sara Rigoni. Verrà poi riproposta tre volte a settimana, ruotando i vari campioni.
Inizialmente, le lezioni saranno disponibili in Italia, Stati Uniti, Canada, Argentina, Brasile, Gran Bretagna ed Europa e successivamente anche in Asia. «Vogliamo insegnare al mondo a fare il tiramisù secondo tradizione e divulgare i valori della nostra cultura». La possibilità di diventare una star del web, attraverso questa promozione mondiale, è uno dei premi che sarà garantito ai vincitori.
Il concorso
I campioni TWC 2020 andranno inoltre in tournée a novembre in una capitale europea durante la Settimana italiana della Cucina.
Le categorie, come di consueto, sono due: tiramisù “originale” (con sei ingredienti: savoiardi, mascarpone, uova, zucchero, caffè e cacao) e “creativo”(con la posssbilità di aggiungere tre prodotti e sostituire il biscotto). Alle selezioni del 30 e 31 ottobre possono partecipare esclusivamente non professionisti, italiani e stranieri, raggruppati in tavoli da 10 partecipanti.
I migliori disputeranno il 1 novembre semifinali e finali. Ai partecipanti sarà consegnato un kit con gli ingredienti della ricetta base e alcuni strumenti di lavoro.
L’unico dolce che mangio!! Fantastica iniziativa che non conoscevo