Di nuovo , in piazza San Marco, 24 anni dopo. E’ stato un concerto memorabile quello a cui hanno potuto assistere i veneziani e i turisti arrivati ieri sera (martedì 8 settembre) nel cuore di Venezia, dove sono tornati a esibirsi l’orchestra e il coro del Teatro La Fenice di Venezia.
L’occasione di un evento che rimarrà scolpito nella memoria collettiva della città per avere riportato la grande Opera nella piazza più bella del mondo , è stato l’avvio delle celebrazioni ufficiali per i 1600 anni dalla fondazione di Venezia.
Il programma ha ripercorso alcune tra le più celebri composizioni di Verdi, Puccini e Rossini, che con Venezia ha sempre avuto un rapporto privilegiato.
Orchestrali e coristi si sono ritrovati sullo stesso palco per la prima volta da febbraio,quando anche lo storico teatro ha dovuto chiudere i battenti a causa dell’emergenza sanitaria.
Un’emozione particolare quindi anche per loro esibirsi davanti alla Basilica e a un pubblico delle grandi occasioni che ha tributato all’inizio, durante il saluto del Sovrintendente Fortunato Ortombina, un applauso a Mario Messinis , musicista ed ex sovrintendente della Fenice, appena scomparso.
Nel più rigoroso rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, i direttori d’orchestra Daniele Callegari e Riccardo Frizza hanno dato il “la” al concerto, organizzato dalla Fenice in collaborazione con il Comune di Venezia e con Vela spa e impreziosito dalla bravura del soprano Claudia Pavone e del tenore Piero Pretti.
Tra i momenti più emozionanti le immortali arie verdiane come “Va’ pensiero sull’ali dorate” o “Libiam ne’ lieti calici” e il “Nessun dorma” dalla Turandot di Puccini, cui si sono aggiunte le sinfonie che introducono “La gazza ladra” e “L’italiana in Algeri” di Rossini.
Un viaggio nel repertorio musicale italiano che il coro della Fenice, con maestro Claudio Marino Moretti, e la sua orchestra non eseguivano in Piazza San Marco dal lontano 1996.