Il Premio alla Carriera ad Alessandro Baricco, ospite d’onore
E’ Remo Rapino il vincitore della cinquantottesima edizione del Premio Campiello 2020.
Il personaggio del suo romanzo “Vita, morte e miracoli di Bonifiglio Liborio” ha incantato i lettori della Giuria popolare, che ha premiato l’insopprimibile energia del protagonista. Con la sua follia, il suo linguaggio sconclusionato e la sua volontà di essere accolto dalla comunità, alla fine Liborio, “lo scemo del villaggio” scardina un intero sistema imponendo una “visione del mondo da una prospettiva periferica” ma non meno veritiera.
La cerimonia in Piazza San Marco
L’annuncio è stato dato dalla conduttrice Cristina Parodi durante la cerimonia conclusiva del Premio, per la prima volta svoltasi in piazza San Marco. Un tributo alla città di Venezia e un’apertura ai cittadini, giunti numerosi per un evento che, oltre alla cultura, ha voluto così celebrare anche la rinascita di una città resiliente che non si ferma davanti alle difficoltà.
Tra il folto pubblico, un parterre di 1400 invitati: rappresentanti dell’imprenditoria, delle istituzioni e della cultura.
Nel corso della serata sono stati premiati anche i vincitori del Premio Campiello Giovani Michel Panichi con il racconto “Meduse“, la vincitrice di Opera Prima Veronica Galletta con il romanzo di esordio “Le isole di Norman“, e Alessandro Baricco, ospite d’onore 2020 al quale è stato attribuito il Campiello alla Carriera per il suo “stile mimetico che instaura una solida complicità con il lettore”.
Un Premio trasparente voluto da Confindustria Veneto nel 1962
Il Premio non ha cambiato il suo format nonostante i mesi scorsi siano stati anomali per chiunque.
Sono stati inviati oltre 225 volumi, a dimostrazione che nulla può fermare la creatività e la voglia di mettersi in gioco scrivendo.
Istituito nel 1962 dagli Industriali del Veneto, il nome “Campiello” era stato scelto per richiamare il tipico spazio della vita pubblica veneziana in modo da sottolineare e coniugare due aspetti : la partecipazione di una giuria popolare per la scelta del vincitore e il legame con Venezia.
Nel corso degli anni è diventato uno dei più importanti riconoscimenti nel panorama delle competizioni letterarie italiane dimostrando come “il connubio impresa e cultura -ha ricordato Raffaella Capriolio, presidente di Umana S.p.a, da anni impegnata attivamente nel sostenere il Premio Campiello – sia importante e fondamentale”.
Il vincitore del Premio Campiello
Il meccanismo per giungere al vincitore garantisce trasparenza e autonomia di giudizio da parte dei giurati. Prevede una duplice giuria : la Giuria dei Letterati, formata da personalità rappresentative del mondo culturale italiano che seleziona i cinque finalisti e la Giuria dei Trecento lettori, cui spetta il compito di decretare il vincitore assoluto.
Proprio lo spoglio delle schede della Giuria dei Trecento lettori anonimi avvenuto durante la cerimonia finale, ha stabilito che il migliore, tra i romanzi dei cinque finalisti (Patrizia Cavalli, Sandro Frizziero, Francesco Guccini, e Ade Zeno) è “Vita, morte e miracoli di Bonifiglio Liborio” di Remo Rapino.
I cinque finalisti 2020
Il nome di Rapino era già emerso come uno dei più papabili nel corso della serata, quando, fin dalla classifica parziale dello spoglio in diretta, si è conteso il titolo con l’altro finalista Sandro Frizziero, scrittore di Chioggia.
In realtà scegliere tra i cinque finalisti non è stato semplice. Ogni romanzo giunto alla serata conclusiva del Premio risulta in qualche modo vincitore. Ecco quali sono:
“Sommersione”, di Sandro Frizziero, narrando una vicenda originale riesce a rappresentare i tratti tipici del sottile territorio in cui vive, Chioggia, tra mare e laguna.
“Con passi giapponesi” di Patrizia Cavalli, una delle più importanti voci poetiche contemporanee, lavora sui margini alternando poesia e prosa e reinventando risorse espressive.
“Tralummescuro Ballata per un paese al tramonto” di Francesco Guccini cattura il lettore trasportandolo attraverso una singolare narrazione che abolisce ogni personaggio tradizionale dando un’innovativa visione di elementi naturali ed antropici.
“L’incanto del pesce luna”, di Ade Zeno, è un libro sospeso tra realtà e follia, con una continua meditazione sulla morte che aleggia su tutto in forme grottesche.