I lavori di restauro delle coperture hanno permesso di inserire degli specifici presidi antisismici
La Biblioteca Marciana non teme più i terremoti e il consistente patrimonio artistico che custodisce è al sicuro. In occasione del restauro delle coperture è stata eseguita una verifica, nel quadro generale di prevenzione sismica, negli edifici che la compongono: la “Zecca” e la “Libreria”. E si è proceduto a dotare le strutture di appositi presidi antisismici per salvaguardarle da eventuali smottamenti di particolare intensità. La Biblioteca più importante di Venezia e una delle più grandi d’Italia è ora a prova di terremoto. E anche le sue statue esterne, che si possono ammirare sulla sommità dell’edificio, sono protette.
Il sistema antisismico della Marciana
Nonostante Venezia sia considerata zona a bassa sismicità, la storia ci ricorda disastrosi terremoti come quelli del 1093, 1106 e 1117 e il maremoto del 1348. Eventi che provocarono lesioni strutturali ancora oggi evidenti in alcuni campanili della città. Proprio sulla Biblioteca Nazionale Marciana una preventiva verifica aveva evidenziato criticità nell’edificio della Libreria.
Così in occasione dei lavori di restauro delle coperture, sono stati inseriti degli specifici presidi antisismici. Sotto le lastre di piombo di copertura dell’edificio sono state inserite fasce di rinforzo in metallo leggero e fibra di carbonio, tiranti ed elementi di fissaggio per le statue. Un’operazione a basso costo che ha permesso di mettere in sicurezza la struttura.
Le statue esterne sono al sicuro, altri lavori in corso
In particolare i lavori hanno riguardato il consolidamento delle sculture esterne che si affacciano su Piazzetta San Marco, risultate particolarmente vulnerabili. Prossimamente si interverrà sulla porzione superiore della facciata esterna corrispondente al salone del Sansovino. Ai normali protocolli di analisi antisismica per la Marciana è stata adottata una ulteriore procedura che verifica il comportamento di una struttura quando viene sollecitata da forze prossime al massimo terremoto credibile.
«Attualmente – spiega il direttore della Biblioteca, Stefano Campagnolo – sono in corso 3 importanti interventi. Il primo riguarda l’adeguamento alle norme del sistema antincendio. Si sta anche lavorando al restauro del soffitto del Vestibolo della Libreria Sansoviniana, che sarà completato entro ottobre, e sulle strutture lignee del soffitto del Salone Marciano. Verranno successivamente installate paratie per la protezione dall’acqua alta e realizzate l’impermeabilizzazione dell’impianto elettrico e la nuova pavimentazione nella sale dei manoscritti, danneggiata dall’eccezionale marea dello scorso novembre».
Un po’ di storia della Marciana
La Biblioteca Marciana, conosciuta anche come Biblioteca Sansoviniana, conta oggi un milione di volumi, 13.000 manoscritti e più di 2.800 incunaboli. Un vero e proprio scrigno dei tesori che contiene una delle più pregiate raccolte di manoscritti greci, latini ed orientali del mondo. Venne progettata da Jacopo Sansovino e fu eretta nel 1468 per ospitare la donazione di 750 codici dal Cardinale Bessarione che successivamente aggiunse 250 manoscritti e opere stampate.
L’edificio è una vera e propria opera d’arte a partire dalla decorazione delle sue sale, le sue sculture e i soffitti a cassettoni. Custodisce importanti manoscritti, come il Breviario Grimani risalente al ‘500, il Mappamondo di Fra Mauro ed alcune edizioni antiche, tra cui quelle dell’editore Aldo Manuzio.
Al primo piano si trovano il Vestibolo, il cui soffitto ospita il dipinto di Tiziano “La Sapienza” e la sala della Libreria. Sulla volta si possono vedere 21 tondi dipinti da sette pittori scelti da Tiziano e Sansovino, tra i quali i più famosi sono tre di Paolo Veronese. Alle pareti vi sono ritratti di filosofi alcuni di questi di Veronese e Tintoretto. Attualmente la Marciana dipende dal Ministero per i beni e le Attività Culturali.