Nel 2021 aperta al pubblico anche la nuova ala del Palazzo Reale di Venezia: il Museo Correr
La chiamavano “la principessa infelice”, anche se molti di noi la ricordano così come ci è arrivata attraverso l’interpretazione di Romy Schenider nella trilogia “Sissi” di Ernst Marischka.
Certamente l’imperatrice d’Austria Elisabetta non fu felice quando decise di trascorrere periodi, più o meno lunghi, a Venezia.
La prima volta aveva 16 anni. Era il 1856 e arrivò in laguna per soggiornarvi 38 giorni.
In città era tutto pronto per accogliere lei e l’altrettanto giovane marito, Francesco Giuseppe I d’Austria.
A Palazzo Reale, lo stesso che fu in precedenza di Napoleone e successivamente dei Savoia, erano stati fatti tutti i lavori possibili per rendere omaggio ai sovrani.
Non erano ben visti a Venezia e, arrivati a San Marco, il popolo li accolse con un silenzio imbarazzante.
Ma ufficialmente, per i giovani regnanti, il cerimoniale fu ineccepibile.
Il Palazzo Reale a misura di Sissi
Soprattutto, fu personalizzato il Palazzo Reale, l’attuale Museo Correr, che a Sissi ha dedicato dal 2012 un itinerario particolare.
A partire dal 2021, questo “tour tra le stanze di Sissi” sarà ampliato.
I restauri della seconda tranche (i primi sono durati dal 2000 al 2012) sono infatti a buon punto.
Le ulteriori 14 stanze che completano gli appartamenti imperiali e i loro misteriosi passaggi segreti potranno quindi essere presto visitate.
Sissi a Venezia
L’imperatrice Sissi non restò a Venezia solo quei 38 giorni del 1856, quando visitò scuole, orfanotrofi e istituzioni benefiche, partecipò a numerose feste nei palazzi, ad alcuni spettacoli al Teatro La Fenice e alla Regata Storica da Palazzo Balbi.
Nonostante la non affettuosa accoglienza da parte del popolo veneziano, scelse di ritornare, rimanendoci a vivere per sette mesi, nell’ottobre del 1861.
Aveva da poco perso la piccola figlia Sofia e Venezia rappresentò per la sovrana un rifugio. Vi arrivò con l’altra figlia Gisella e l’unico figlio maschio, Rodolfo.
Fu quello il periodo in cui maggiormente ebbe modo di vivere le nove stanze che già oggi fanno parte dell’itinerario a lei dedicato e le successive in fase di restauro.
Gli appartamenti di Sissi
La sua camera con ricca tappezzeria neo barocca blu e oro, il suo boudoir, la piccola stanza da toilette in finissimo marmorino grigio-azzurro con micro cristalli brillanti realizzato esclusivamente per lei, con stucchi sul soffitto intrecciati a mughetti in metallo e aquile con gli stemmi dei regni di Austria e Baviera.
La Sala delle Udienze in cui si trovava il suo ritratto realizzato da Franz Schrotzberg, la stanza da toilette personalizzata con una decorazione raffigurante la Dea protettrice delle Arti che nei tratti molto ricorda l’ “imperatrice vanitosa”, che lì trascorreva tre ore ogni giorno a spazzolare i suoi lunghissimi capelli.
D’altra parte Sissi era considerata una delle donne più belle dell’epoca.
Ma non era, o non era più, la giovane spontanea, anticonvenzionale e allegra principessa acclamata dalle folle che abbiamo visto nei film.
La sovrana d’Austria si era chiusa nel suo dolore e nello studiolo del Palazzo Reale veneziano scriveva poesie tristi o passeggiava in solitudine tra le aiuole dei Giardini Reali con lo sguardo rivolto verso il Bacino di San Marco.
Il marito talvolta la raggiungeva e insieme consumavano i loro pranzi non ufficiali nella Sala Ovale, tra pareti decorate in stile pompeiano con uccelli, divinità, fiori e motivi geometrici.
Più austera era la Sala delle Udienze, dove l’imperatrice Sissi iniziò a ricevere le persone che volevano esprimerle il loro malcontento.
Il pavimento era in legno e la tappezzeria, come ancor oggi si può vedere, era rosso crema. Dieci poltrone settecentesche, una specchiera e un lampadario di Murano confermavano la preziosità della stanza.
Tra l’appartamento dell’imperatrice Sissi e quello dell’imperatore Francesco Giuseppe c’era un passaggio privato, l’anticamera degli appartamenti, che offre una straordinaria vista su San Marco e San Giorgio.
Le ultime tappe in laguna
Rientrata in Austria, l’imperatrice Sissi ritornò ancora in laguna solo nel 1895, ancor più triste e chiusa in se stessa dell’ultima volta.
Sei anni prima il figlio Rodolfo si era suicidato e Sissi, fuggita dalla corte viennese, aveva iniziato a rifugiarsi ovunque gli sembrasse di trovare un po’ di pace.
A Venezia, che nel frattempo era caduta (1866) sotto il dominio dei Savoia, era giunta in incognito per visitare la Biennale d’Arte.
Nello stesso periodo erano in città però anche il re Umberto I e la regina Margherita di Savoia. L’imperatrice fu così costretta a rendere pubblica la sua visita e a rendere omaggio ai due sovrani, i nuovi inquilini di quel Palazzo Reale che era stato il suo e che oggi, museo, ricorda, nell’itinerario a lei dedicato, la sua storia.
Gli altri interventi nei musei veneziani
Quelli che interessano il Museo Correr non sono gli unici interventi di restauro che riguardano il patrimonio museale veneziano. Tra le 11 sedi dei Musei Civici lavori di adeguamento e di tutela riguarderanno infatti anche Palazzo Ducale (portaestintori per la sicurezza), Ca’ Pesaro (consolidamenti di porzioni di strutture e pavimentazioni sul lato Canal Grande), Ca’ Rezzonico (manutenzione straordinaria e restauro delle facciate sul cortile) e il Museo del Vetro di Murano (interventi di consolidamento e ripristini murari). Per questi interventi la Giunta ha deliberato uno stanziamento di 600 mila euro.
Consuelo Terrin
Venezia è magnifica ,tutte le volte che posso , ci torno e non mi stanco mai della sua bellezza e della sua pace . Spero che questa maledetta pandemia passi presto , tornare a Venezia e rimanerci un po’ di giorni sarà la prima cosa che farò !