Non occorre prenotare. L’Ulss 3 Serenissima riceve nelle sedi designate
Il contagio da coronavirus, in Veneto, è «assolutamente sotto controllo e sostenibile», assicura il presidente Luca Zaia.
Nella maggioranza dei nuovi casi (84 positivi in più nelle ultime 24 ore), «il virus arriva dall’estero, spesso veicolato da vacanzieri».
Muove da queste premesse la nuova ordinanza della Regione Veneto, che introduce nuovi obblighi di sottoporsi a tampone per chi rientra dall’estero. In particolare, per chi fa ingresso o ritorno in Veneto da Paesi comunitari come Croazia, Spagna, Grecia e Malta.
L’ordinanza presentata dal presidente Zaia ha validità fino al prossimo 6 settembre. E prevede la sanzione di 1.000 euro per chi non comunica all’Ulss il proprio ingresso in Veneto entreo 24 ore dall’arrivo, richiedendo di essere sottoposto (gratuitamente) a tampone.
I 4 Stati in cui molti, nelle ultime settimane, stanno effettuando le vacanze vanno così ad aggiungersi a quelli per i quali è già previsto l’obbligo della quarantena.
Tampone per tutti i “soggetti a rischio particolare”
Tra le categorie sottoposte dalla nuova ordinanza all’obbligo di test vi sono anche i cosiddetti “soggetti a rischio particolare” che siano transitati o abbiano soggiornato in un qualunque Paese estero nei 14 giorni precedenti al loro rientro, indipendentemente dalla durata e dalle ragioni di soggiorno.
Si tratta degli operatori delle RSA, degli operatori sanitari di ospedali e hospice, le badanti e i lavoratori stagionali (in particolari quelli del settore agricolo).
L’obbligo del tampone vale anche per coloro che si siano recati all’estero per ragioni di lavoro, per chi si è recato nei 14 giorni precedenti in Bulgaria e Romania e per gli appartenenti ai cosiddetti “gruppi target di popolazione con interesse epidemiologico”, come ad esempio la comunità pakistana. Infine, per i richiedenti asilo nei centri di accoglienza straordinaria.
Come fare se si rientra da uno dei Paesi segnalati
Manifestazioni sportive e servizi educativi
L’ordinanza tratta anche delle questioni legate alle manifestazioni sportive e al tema dei servizi educativi.
Nel primo caso, si conferma una capacità di posti che rispetti il distanziamento sociale.
Si potrà cioè assistere alle manifestazioni sportive e agli allenamenti, per le attività previste dal DPCM, negli impianti sportivi all’aperto e al chiuso che garantiscano uno spazio, sia frontale che laterale, di almeno un metro tra seduta e seduta. Fermo restando che la possibilità è esclusa ove non siano previste sedute o ci sia il rischio di assembramenti. E’ d’obbligo la mascherina in tutti gli impianti nei percorsi dall’ingresso al posto assegnato o in caso di spostamenti.
Quanto ai servizi educativi, sono invece state predisposte le linee guida per la fascia d’età tra 0 e 6 anni. I servizi potranno così ripartire, dal 1 settembre, con i più ampi parametri nel rapporto tra operatori e bambini adottati prima di quelli previsti per i centri estivi.