L’acqua granda del novembre 2019 ha avuto tanti simboli. Tra questi, ci sono sicuramente le colonnine divelte dalla forza della Laguna e del vento ai Giardini di Castello. Perché non sono state solo le abitazioni, ad andare sotto acqua, in quei terribili giorni. Rive e pavimentazioni, parapetti e muretti, rii interni, caditoie e gatoli, fino alla segnaletica, hanno riportato pesanti danni. Ma Venezia resiste. E, con una tempistica di intervento esemplare, la struttura commissariale costituita per far fronte all’emergenza ha già riportato gran parte della città d’acqua alla normalità precedente al disastro. Comprese le colonnine di riva Sette Martiri, ripescate e ricollocate al loro posto.
Il piano emergenziale per i luoghi pubblici
Il commissario delegato per l’emergenza, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, ha fatto il punto degli interventi per il ripristino dei luoghi pubblici. Dopo l’individuazione di 12 soggetti attuatori, sono stati a oggi erogati oltre 57 milioni di euro, divisi in 2 stralci.
Il primo stralcio, da quasi 16 milioni e 300 mila euro, è servito per interventi di soccorso e assistenza alla popolazione. Dei 52 cantieri previsti tra città storica e isole, 50 (per un ammontare di oltre 12 milioni di euro) sono già conclusi, mentre sono ancora in corso 2 cantieri a Pellestrina: quelli relativi al muretto e alle ultime opere di impiantistica.
Con il secondo stralcio si è invece passati a realizzare interventi urgenti di ripristino funzionale dei servizi. Si tratta di 61 interventi, per un totale complessivo di quasi 40 milioni e 800 mila euro. 19 cantieri (per oltre 4 milioni e mezzo) sono già conclusi, 24 sono in corso e per 18 sono in fase di aggiudicazione le relative gare.
Il ripristino di pavimentazioni e rive
L’ultima parte delle somme erogate, pari a 6 milioni, è stata approvata con il decreto del commissario dello scorso 7 luglio. Le somme serviranno per una serie di interventi di ripristino di pavimentazioni e rive danneggiate. «Prima abbiamo provveduto a una messa in sicurezza d’emergenza dei luoghi danneggiati. Poi, attraverso un’analisi dettagliata delle varie situazioni, siamo arrivati ai progetti concreti» ha spiegato il direttore di Insula, Alessandra Bolognin.
Le tipologie di intervento adottate tra centro storico e Giudecca sono state sostanzialmente 4. Si è guardato a rii e rive interne, come a Dorsoduro, in rio del Tentor, Briati e fondamenta de la Madonna (finanziamento da 1,23 milioni di euro). Alla Giudecca, si interviene per il restauro di parapetti e muretti (3,5 milioni) e delle pavimentazioni (177.000 euro). Pavimentazioni che richiedono interventi anche a Cannaregio (216.000 euro), San Marco (147.000 euro), San Polo e Santa Croce (240.000 euro), Dorsoduro (111.000 euro) e Castello (220.000 euro, comprensivi degli interventi ai parapetti). Infine, sono stati destinati 2.500 euro per il ripristino della cartellonistica danneggiata al Tronchetto e si è intervenuto su caditoie (27.000 euro) e collettori (165.000) intasati. Tutti i cantieri completeranno i lavori entro settembre.
Un modello che funziona
Va ricordato, inoltre, che, con l’ultimo decreto, le somme erogate a privati e imprese sono arrivate a 12,7 milioni di euro. Ne hanno beneficiato 2.385 soggetti: 1.168 privati e 1.217 imprese.
«Quando il premier Conte, nei giorni scorsi, è venuto in visita a Pellestrina – ha sottolineato Brugnaro – tutti lo hanno ringraziato per il lavoro del Governo e per il fatto che i soldi promessi sono arrivati. Quello che abbiamo messo in campo, mostrando un modello che ha dimostrato di funzionare bene, è un buon esempio di corretto rapporto tra istituzioni. Da parte nostra, abbiamo presentato subito progetti operativi e concreti, non idee generiche. E questo ha permesso di fare le cose con estrema rapidità. Ovviando anche a ciò che l’Europa ci rimprovera, ovvero che l’Italia non sa spendere i soldi che le danno».
Una manutenzione che continua
Tutto questo riguarda una situazione eccezionale come l’ultima acqua granda. «Ma, come abbiamo fatto negli ultimi 5 anni, continuiamo anche nella gestione minimale della città», ha sottolineato il sindaco Brugnaro, parlando dei prossimi interventi. Ovvero della sistemazione della riva dei Giardini Reali a San Marco (1,2 milioni), ma anche della riva di Sant’Erasmo (4 milioni) e degli interventi alle Vignole (oltre 3 milioni) e all’ex pescheria di Burano (2,44 milioni).