Cos’è l’Outplacement? La parola a Uomo e Impresa
L’uomo giusto, nel posto giusto, al momento giusto. Questo è ciò che il mondo del lavoro richiede. Vi sono invece alcune situazioni contingenti che mettono particolarmente in evidenza la necessità che uno o più dipendenti lascino l’azienda. I riassetti organizzativi, ad esempio, sono i motivi oggi più frequenti per cui le aziende si vedono spesso costrette a separarsi dai propri dirigenti, quadri ed impiegati direttivi, i quali si trovano, a loro volta, a doversi “reinventare” in un mercato del lavoro che nel frattempo è molto cambiato. A fronte di un cambiamento delle esigenze aziendali, dettate da un mercato sempre più cangiante e capriccioso, può inoltre accadere che siano gli operai e gli impiegati a trovarsi, collettivamente, a non essere più figure strategiche all’interno delle aziende. In ambo i casi si tratta di situazioni delicate, complesse e mai piacevoli. L’impatto emotivo più ricorrente nelle persone è il senso di smarrimento, provocato dall’incertezza personale e relazionale. La reazione più comune, invece – e non sempre lucida – consiste nel cercare di proporsi nuovamente per lo stesso ruolo che si è rivestito per anni. Oggi, però, il mercato del lavoro è cambiato ed è necessario rimettersi in gioco. Il rischio è che questo “limbo” possa durare molti mesi, talvolta anche un anno o più. Le cose sono diverse se l’azienda si rivolge a un’Agenzia autorizzata dal Ministero per il supporto alla ricollocazione professionale o “outplacement”. Uomo e Impresa è una di queste e il suo fondatore, Giorgio Paladin – tuttora amministratore delegato della società – può essere considerato un vero pioniere dell’Outplacement. Come funziona il servizio? Nel primo caso, ovvero nel caso dei quadri, dirigenti o impiegati direttivi, entra in gioco l’outplacement individuale, su richiesta delle aziende.
Uomo e Impresa facilita lo snellimento del processo di separazione, mirando all’ottenimento dei migliori vantaggi per ambo le parti e prevenendo così il rischio di conflittualità. Successivamente, attraverso un percorso di ridefinizione e riqualificazione professionale, mette i candidati nelle condizioni di trovare una nuova occupazione attraverso le metodologie e gli strumenti più efficaci. Attenzione all’innovazione, ampliamento del proprio campo relazionale, valorizzazione e accrescimento delle proprie abilità. Un aiuto a riproporsi in maniera utile e propositiva, non come una figura che una volta era qualcuno e che ora non lo è più, ma come una persona portatrice di valore. Quanto dura questo processo? In base alle statistiche di Uomo e Impresa, il processo dura mediamente 4 mesi e dimostra di essersi abbreviato del 15% in un anno. Un successo dovuto l’efficacia dei programmi di Uomo e Impresa, ma anche alla crescente collaborazione dei candidati, consapevoli del valore dell’opportunità che viene loro offerta. Le persone, infatti, vengono seguite finché non trovano una nuova occupazione, ed anche successivamente. Nel caso di ristrutturazioni che riguardano l’intera azienda o reparti di essa, viene invece attivato il servizio di outplacement collettivo: di fronte a necessità di ridefinire le proprie strategie, le aziende hanno, in questo modo, la possibilità di dimostrare la propria sensibilità e attenzione sociale nei confronti dei lavoratori in esubero. Questi ultimi, a loro volta, possono avvalersi di una guida che, monitorando quanto richiesto dal mercato, li riqualificherà in vista di una nuova situazione lavorativa. Trovare lavoro oggi, infatti, è molto difficile ma, con un supporto attento e professionale, il percorso non può che essere semplificato. L’outplacement – individuale e collettivo – rappresenta quindi, per le aziende, la soluzione migliore per accelerare il proprio rilancio e il proprio rinnovamento in modo eticamente ineccepibile e, per le persone, la possibilità di ripartire dai propri fondamentali e riproporsi in modo costruttivo nel mercato del lavoro.
DI PIETRO POLO
Sistema urbano +
RIMETTERSI IN GIOCO
18 Ottobre 2009