Tra percorsi esistenti e nuovi interventi, l’area metropolitana di Venezia arricchisce l’offerta di piste per le due ruote.
Piste ciclabili, ciclopedonali, ciclo strade, strade, sentieri. Con fondo in asfalto, terra, ghiaia o misto. Sono tanti gli itinerari destinati alle biciclette che gravitano attorno all’area metropolitana di Venezia. Il sito di settore piste ciclabili.com ne censisce ben 128 per 3720 km totali.
Percorsi vari, comunque facilmente raggiungibili, che in molti casi si sviluppano interamente nella provincia di Venezia. Ma, alle volte, in bici si possono raggiungere anche le realtà limitrofe, dal Padovano al Trevigiano e, in alcuni casi, si arrivano a varcare anche i confini regionali, raggiungendo Ferrara, Ostiglia o Lignano Sabbiadoro.
Alla scoperta dell’“altra” Mestre
Spostarsi in bicicletta è il tipico esempio della filosofia “slow”. Ovvero della possibilità di riappropriarsi del territorio, scoprendone aspetti spesso dimenticati.
Un esempio? Mestre.
La sua cintura urbana è ricca di natura e storia, tra boschi e laguna, forti e torri.
Il biciplan dell’Amministrazione comunale mira a inserire anche il nucleo della terraferma veneziana all’interno della complessiva rete ciclabile dell’area metropolitana.
L’anello completo misura oltre 32 km, ma non presenta salite impossibili (al massimo si arriva a una pendenza del 5%) e quindi è considerato adatto anche per i bambini.
Il fondo varia, tra l’asfalto di vie comunque a basso traffico e strade agricole, argini e sentieri.
Lungo il percorso, poi, si possono trovare numerose possibilità di ristorazione, comprese aree pic nic per unire il piacere della pedalata e della scoperta a quello più classico della scampagnata.
Piste ciclabili tra Laguna e mare
Se nel centro storico di Venezia non si può circolare in bicicletta, il divieto non vale per altre isole della Laguna.
Dal Lido di Venezia, passando per Pellestrina, si possono così raggiungere Chioggia e la terraferma, in un ambiente adagiato tra mare e Laguna che varia continuamente.
Anche in questo caso, il percorso presenta caratteristiche adatte alle famiglie, visto che i 25 km (pendenza massima 3%) sono pressoché interamente in asfalto.
Dalla storia all’arte, da San Nicolò al lungomare, dal borgo di pescatori di Malamocco ai selvaggi Alberoni, l’isola del Lido sa stupire nei suoi molteplici aspetti.
Poi, dopo un breve collegamento in ferry boat, è la volta dell’isola di Pellestrina: dal borgo di San Pietro in Volta al cuore dell’isola, protetta dai Murazzi, che si restringe sempre più fino all’estrema propaggine meridionale. E qui si torna di nuovo a bordo, stavolta di una motonave, per raggiungere il centro di Chioggia.
Quante sorprese nella Laguna nord
La varietà della Laguna di Venezia è confermata se si sceglie di pedalare verso nord. Anche la fascia di terra tra Cavallino-Treporti e Jesolo si colloca infatti tra mare e Laguna.
Ma fin da subito, chi si avventura sulle strade del litorale settentrionale capisce che il panorama presenta caratteristiche peculiari uniche. Gli itinerari possibili sono vari. Il più suggestivo e completo, lungo 40 km ma non per questo difficile, è il cosiddetto “Giro-Laguna”.
Sul percorso, asfaltato al 50%, ogni anno si tiene una manifestazione che, forte di un network di strutture, agriturismi e hotel con servizi dedicati agli amanti della bicicletta, guida alla scoperta delle valli da pesca e di altri patrimoni naturalistici poco conosciuti e ricchi di varietà di flora e fauna. Senza dimenticare la vicinanza della seconda spiaggia d’Italia e del ricco patrimonio storico-architettonico, tra caserme, torri telemetriche, bunker, forti e batterie. La manifestazione, causa coronavirus, è slittata a ottobre. Ma è comunque già possibile effettuare il giro in autonomia, sfruttando i mezzi pubblici.
Pedalando lungo il Brenta
La Riviera del Brenta è nota per le sue splendide ville. Ma percorrere in bicicletta la strada statale che costeggia il fiume non è propriamente consigliato.
Tra Mira e Stra, però, esiste anche un percorso dedicato a ciclisti e pedoni, che possono attraversare in sicurezza anche i territori di Fiesso d’Artico e Dolo.
La pista, lunga meno di 13 km, è collocata sull’argine del rio Serraglio e inizia a Mira Porte, per concludersi a Stra, nel breve tratto lungo il canale Veraro che porta agli impianti sportivi.
Il percorso presenta notevoli attrattive naturalistiche, pur senza tralasciare gli aspetti storico-architettonici.
Già in partenza, la piazzetta di Mira Porte propone, praticamente intatto, l’antico borgo settecentesco. E, soprattutto, a 2 km dalla fine, si può visitare la splendida Villa Pisani, con i suoi arredi e decori dei secoli XVIII e XIX, il famoso affresco del Tiepolo e, all’esterno, il parco ricco di piante di moltissime specie.
Sempre a Mira è stato completato ed è percorribile da fine maggio il tratto tra Oriago e Gambarare/Mira Porte attraverso il parco di Forte Poerio.
La “pista del Forte”
La nostra è una selezione giocoforza limitata: le alternative possibili sono veramente tante e in grado di soddisfare le aspettative dei più diversi fruitori. E sono destinate sempre più a crescere, visto che la ciclabilità resta ai primi posti nelle agende degli enti pubblici. Sono infatti numerosi, e diffusi sull’intero territorio metropolitano, gli interventi che sono stati annunciati o che si stanno completando negli ultimi mesi.
Partendo dalle notizie più recenti, a Mestre è ormai pronta (manca solo l’illuminazione) la cosiddetta “pista del Forte”. Cioè il tratto di 660 metri che collega, attraverso il ponte sul Canal Salso, via Torino con Forte Marghera e quindi San Giuliano. Un collegamento ciclopedonale fondamentale non solo nell’ottica del complessivo piano di piste ciclabili, ma che è destinato ad avere importanti ripercussioni positive, nell’ottica “green” anche sulla mobilità cittadina quotidiana.
Lavori in corso
La Giunta comunale di Venezia ha da poco approvato anche il completamento dell’ultimo km e mezzo (tra via Gatta e la Favorita) della ciclabile del Terraglio.
A fine aprile erano intanto stati destinati 340.000 euro per realizzare un nuovo tratto di ciclopedonale tra Campalto e Tessera, sull’argine dell’Osellino.
Al Cavallino, si sta lavorando sulla ciclabile di via Pordelio (7 km fronte laguna), mentre il 29 maggio è stato tagliato il nastro del collegamento tra Jesolo e Cavallino-Treporti.
Sempre a maggio, la Conferenza dei sindaci del Veneto orientale ha stanziato 125.000 euro per la progettazione dei percorsi per collegare le piste ciclabili esistenti e realizzarne di nuove.
A Mirano è stata ridisegnata invece la ciclabile prevista nelle opere complementari del Passante.
Jesolo ha confermato i 20 km di nuovi percorsi annunciati nel 2018, aprendo al transito da fine maggio la ciclabile di via King. La Giunta di Spinea ha deciso di ampliare la pista ciclopedonale lungo il lato ovest di via Capitanio. E quella di Noale ha approvato la realizzazione, nel 2022, della ciclabile su via Valsugana.
La strategia della Città Metropolitana
Anche la Città Metropolitana ha programmato una strategia di interventi sul territorio, avvalendosi della collaborazione della FIAB (Federazione Amici della Bicicletta). La strategia voluta dal sindaco Luigi Brugnaro si pone come obiettivo quello di dare continuità al collegamento tra i percorsi già esistenti nei vari comuni metropolitani.
La programmazione prevede 10 interventi già messi a bilancio. I primi 2 riguardano cantieri già aperti e sospesi a marzo causa Covid: la ciclabile di Ca’ di Valle, a Cavallino-Treporti, e quella di via Risorgimento a Mira. Sono poi in corso o concluse le gare per il completamento della ciclabile Portegrandi-Ca’ Sabbioni e per il primo stralcio del completamento del percorso ciclabile sulla strada provinciale 40 (Favaro-Quarto d’Altino).
Altre 4 progettazioni sono in corso: il secondo stralcio della SP 40, la pista di San Liberale (sempre sulla Provinciale 40), la pista ciclopedonale di via Caltana sulla strada provinciale 30 e la pista di San Michele al Tagliamento sulla SP 75. In fase di programmazione, infine, ci sono gli interventi per congiungere la ciclabile Treviso-Ostiglia a Venezia e il completamento dell’itinerario ciclabile metropolitano tra il Graticolato Romano e la Laguna di Venezia.