Una gioiosa “invasione” di mascherine.
Non quelle del carnevale ma quelle imposte dall’ordinanza regionale che, fino all’1 giugno, ha reso obbligatorio indossarle anche all’aperto come mezzo di protezione dal contagio del Covid-19.
Venezia ha chiuso il mese di maggio ritornando un po’ alla sua normalità di città d’arte affollata. Anche se molti alberghi sono ancora chiusi, in migliaia tra famiglie, amici, coppie, giovani e giovanissimi, hanno deciso da tutto il Veneto di raggiungere la laguna, curiosi di viverla libera dai turisti stranieri e di godersela in tutta tranquillità, senza sgomitare.
Nessuno seduto a bivaccare, tutti col naso all’insù, gli occhi divertiti e felici: Venezia era splendente più che mai, ed è stata tutta per loro: per i veneti. Lunedì 1 Giugno la replica: probabilmente molti hanno approfittato del ponte per la Festa della Repubblica: lungo il Ponte della Libertà, fin dalla mattinata, lunghe code in entrata.
Diverse inflessioni, un’unica favella
Bar e bacari, pasticcerie e gelaterie, i primi ristoranti. Poi negozi di alta moda e piccole botteghe di artigianato locale, chioschi di souvenir, gioiellerie e profumerie, chiese, musei e persino gallerie d’arte.
Anche i primi giri in gondola, magari offerti con sconti Covid.
Le serrande si sono alzate, la vita ha ripreso il suo ciclo.
L’ultima domenica di maggio è stata caratterizzata dalle tante colorate inflessioni del dialetto veneto e da un fiducioso ottimismo.
I trasporti pubblici
I parcheggi di Piazzale Roma erano già pieni in tarda mattinata, tanto che il Ponte della Libertà è stato bloccato in entrata fino al primo pomeriggio.
Anche i treni si sono trovati super affollati sin dal mattino, soprattutto quelli provenienti da Verona e Vicenza, tanto che in alcune stazioni intermedie la salita non è stata più consentita.
Stessa situazione a Mestre, penultima fermata prima di Venezia, dove, fino a poco dopo le 14, gli stewart di Trenitalia consigliavano di attendere i treni successivi per evitare il sovraffollamento e consentire il distanziamento sociale.
La ristorazione riprende a Venezia
Allegria tra i tavolini all’aperto dei locali : da Fondamenta Nove a Campo San Stefano e fino a Rialto i clienti non sono mancati. A Cannaregio si sono riversati tantissimi giovani che davanti a spritz e cichetti si sono goduti la giornata fino al tardo pomeriggio. Ancora pochi, invece, i locali aperti in Piazza San Marco.
Le code
Ordinate, quasi all’inglese e non soltanto per un cono gelato o un caffè da asporto.
Anche alcuni piccoli negozi d’artigianato hanno cominciato a “vedere rosa” e a tirare un respiro di sollievo dopo i tre mesi di forzata inattività. Nella città famosa per le sue maschere di carnevale, ieri tra le vetrine spiccavano nuove e diverse mascherine, protezioni facciali fashion, realizzate con tessuti di alta qualità e manifattura. Quasi ovunque turisti rispettosi delle regole di distanziamento sociale con mascherine al volto e igienizzante in mano.