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Mascherine in Veneto: da giugno cambiano le regole

Mascherine in Veneto: da giugno cambiano le regole
mascherina usa e getta

Dal 1 giugno, anche in Veneto verrà meno l’obbligo di indossare la mascherina semplicemente per uscire di casa.
È questa la più attesa misura che la Regione ha previsto nella nuova ordinanza, che scadrà il 15 giugno, insieme al DPCM in vigore. Il documento, che riprende linee guida modificate e migliorate rispetto alle precedenti, sarà pubblicato nel pomeriggio, ma è stato anticipato dal presidente del Veneto, Luca Zaia.
Ecco i punti principali.

Mascherine: solo al chiuso e per assembramenti

Riguardo agli spostamenti individuali, l’obbligo di indossarle rimane solo nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, come i negozi, e, all’esterno, in tutte le occasioni in cui non è possibile mantenere continuativamente la distanza di sicurezza di un metro tra i non conviventi, nel rispetto del divieto di assembramenti. In pratica, dovremo portarci ancora dietro la mascherina, pronti a indossarla in caso di bisogno, ma senza doverlo fare se non si presentano le situazioni previste.

Mascherine in auto?

L’ordinanza regola anche l’uso delle mascherine nelle auto. Se a bordo ci sono solo conviventi, non c’è l’obbligo della mascherina, che però torna in caso di presenza di una persona esterna.
Tra i divieti che vengono meno, anche quello degli assembramenti in luogo privato. Come ha spiegato Zaia, “si può cioè tornare a fare una grigliata in un’area privata, ovviamente sempre mantenendo un minimo di cura e salvaguardia”.

Terme, ombrelloni, case di riposo e attività economiche e sociali

Dal 1 giugno potranno inoltre tornare ad aprire, anche per attività non sanitaria, le strutture termali e i centri benessere.
Per quel che riguarda invece gli ombrelloni in spiaggia, lo spazio dedicato aumenta da 10 a 12 metri quadri. “È una parziale modifica alle linee guida nazionali – ha precisato il presidente – che prevedevano uno spazio inferiore in considerazione di realtà come la Liguria, che non ha spazi adeguati. In Alto Adriatico, c’è comunque un accordo tra gentiluomini per questa maggior spaziatura, che del resto è già stata rispettata”.

Zaia ha confermato l’apertura delle strutture residenziali socio-sanitarie, le case di riposo, applicando le linee guida presentate nei giorni scorsi per l’ingresso dei visitatori e la presa in carico di nuovi ospiti.

Centri estivi e formazione sul lavoro

La Regione ha poi risolto un paio di vulnus del DPCM. Il primo riguarda la formazione per la sicurezza sul lavoro, che viene ripristinata dopo la sospensione.
Il secondo, e atteso da migliaia di famiglie, è quello che riguarda i servizi ai bambini e agli adolescenti. L’ordinanza contiene due moduli, che consentono di semplificare al massimo le procedure e tolgono problemi e responsabilità ai sindaci.
Anziché realizzare un programma da far validare al Comune, i gestori dovranno semplicemente compilare e inviare una scheda precompilata ai Comuni, in cui si impegnano per iscritto ad applicare le linee guida. Inoltre, va compilata una scheda di accordo tra genitori e gestore. Il tutto vale per la fascia da 3 a 17 anni. “Se però si sbloccasse a livello nazionale anche la situazione per i bambini da 0 a 3 anni – ha concluso Zaia – faremo subito un’ordinanza ad hoc”.

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