Elettrocardiogrammi, follow up di pazienti aritmici o con dispositivi. La telemedicina nuova frontiera della sanità
Ha tutta una serie di punti di forza: è veloce, accessibile, dinamica e consente il confronto multidisciplinare tra gli specialisti.
Riduce i tempi di attesa, evita gli spostamenti dei pazienti, le lunghe code e ora anche gli assembramenti.
La telemedicina è la nuova frontiera della sanità.
L’ospedale all’Angelo di Mestre ne ha fatto un must. Soprattutto per il controllo continuo e programmato dei pazienti aritmici o che hanno avuto un intervento per l’inserimento dei pacemaker.
Il 18% di coloro che sono seguiti con continuità provengono da fuori Regione e molti da altre Ulss.
In totale sono al momento 3.500 e non dovranno più recarsi all’ospedale per le loro visite di controllo.
Ospedale all’Angelo: il paziente remoto è già “di casa”
Grazie all’evoluzione delle tecniche mediche e informatiche, alla specializzazione degli infermieri e a reti sempre più veloci, paziente e medico si incontrano per il follow up in videoconferenza.
“Non si tratta di una rivoluzione, perché gli specialisti dell’Ulss 3 Serenissima – spiega il Direttore Generale Giuseppe Dal Ben – hanno messo in atto da tempo le più recenti tecniche di monitoraggio del paziente a distanza. L’accelerazione in questo settore, però, è forte, e l’Ospedale di Mestre aumenta il proprio passo.Insieme ai pazienti sperimenta nuovi protocolli dimostrando, in sostanza, che la strada intrapresa da tempo era quella corretta, e che molto si può e si deve fare per non costringere il paziente a frequenti visite in Ospedale”.
Telemedicina: cardiologia in videochiamata
Si tratta per lo più di pazienti che hanno subito interventi per correggere anomalie del ritmo cardiaco o cui è stato impiantato un dispositivo per aiutare il funzionamento del cuore.
“La tecnologia permetteva già ai portatori di pacemaker e defibrillatore di far giungere all’Ospedale le informazioni sul funzionamento del dispositivo e tutte le rilevazioni di parametri diagnostici quali aritmie o dati indiretti del compenso emodinamico – spiega il Direttore della Cardiologia dell’Angelo, il dottor Sakis Themistoclakis – Se un tempo tutte queste verifiche si facevano con ripetute visite di controllo fatte di persona, in Ospedale, negli anni più recenti queste si erano già ridotte grazie alle tecnologie a disposizione.
Ora siamo in grado di gestire ‘in remoto’, attraverso la videochiamata, anche gli appuntamenti di verifica nella gran parte dei pazienti. Fondamentale nell’implementazione di tale attività – continua Themistoclakis – è stato il ruolo degli infermieri che si sono altamente specializzati in questo ambito nel corso degli anni e che sono attualmente cruciali nel controllo preliminare dei dati e nell’interfaccia tra medico e paziente”.
Riduzione del rischio e intervento celere
Attualmente sono 400 i pazienti con defibrillatore e 1600 quelli con pacemaker che fanno riferimento all’ospedale all’Angelo di Mestre. A questi si sommano 1500 pazienti aritmici. Tutti sono controllati costantemente a distanza e con sicurezza perché “tecnologie e protocolli innovativi permettono, di ridurre il rischio di malfunzionamenti e di individuare precocemente aritmie o elementi predittivi di scompenso cardiaco consentendo un precoce intervento terapeutico”.