La buona notizia arriva alla vigilia del decreto del Governo che dovrebbe permettere dal 18 maggio di aprire anche i bar, i ristoranti e le pizzerie.
La direzione è quella importante della ripartenza.
Per dare una mano agli esercenti, che per rispettare le misure del distanziamento perderanno almeno la metà dei posti a sedere, la boccata di ossigeno giunge dalla possibilità di allargare i plateatici senza costi aggiuntivi e/o crearli laddove non ci siano. Anche in deroga ai vincoli della Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggio, Patrimonio Storico e Artistico di Venezia.
Mentre il Governo lavora sul Decreto per il Rilancio, Venezia, come gli altri Comuni, si sta preparando per una ripartenza che agevoli chi avrà maggiori difficoltà. La delibera di Giunta sui plateatici sarà presentata giovedì.
Spazi esterni più grandi senza costi aggiuntivi
La parola d’ordine è utilizzare gli spazi aperti.
E’ più sicuro per tutti e può garantire nei mesi estivi il lavoro.
“Là dove possibile – spiega l’assessore a Turismo del Comune di Venezia Paola Mar – l’idea è che i plateatici si possano ampliare anche in deroga ai vincoli della Soprintendenza e che chi non li ha possa farne richiesta. Per tutti sarà necessario inviare la domanda con allegata piantina del locale ai competenti uffici del Comune che valuteranno ogni singolo caso. Il medesimo discorso vale per la terraferma.
Siamo in attesa della delibera di Giunta e delle risposte dal Governo ma c’è una grande voglia di ripartire. Con l’aiuto della bella stagione le persone stanno superando la paura di questi mesi e iniziano a muoversi. Domenica alle Zattere c’erano moltissime persone e c’è già chi chiede come fare per venire a Venezia. Stiamo facendo il possibile – anche rendendo disponibili parcheggi a prezzi agevolati, come ad esempio il Garage Comunale in Piazzale Roma – perché passo dopo passo il turismo, almeno quello italiano per ora, ricominci ad arrivare”.
La tassa sui plateatici
“I plateatici – sottolinea Ernesto Pancin, direttore di Aepe (Associazione Esercenti Pubblici Esercizi) – interessano circa il 30% dei 1.000 esercenti del centro storico, vale a dire più o meno 350 attività tra ristoranti e bar. E’ questione di sopravvivenza, altrimenti certi locali rischiano la chiusura definitiva. Rispetto all’ampliamento sarà naturalmente da valutare la posizione del plateatico, se si trova in un campo o dove c’è maggior spazio piuttosto che in calli e/o fondamenta strette. Perché bisogna anche tenere conto della distanza dovuta anche tra le persone sedute e quelle di passaggio”.
“La speranza – conclude Pancin – è che il Governo venga incontro – portando il rinvio del pagamento della Cosap dal 31 ottobre all’intero anno. Questo, assieme alla possibilità di avere uno spazio esterno più grande per recuperare posti, permetterebbe agli esercenti di risollevarsi e di vedere un po’ di luce in fondo al tunnel”.
Estensione dei plateatici anche ai negozi
Ora che anche nel Decreto Rilancio si pone l’attenzione sull’ampliamento dei plateatici per la Fase 2, Confesercenti Metropolitana di Venezia e Rovigo rilancia la questione non solo per bar, ristoranti e pizzerie ma anche per i negozi delle nostre città che ne facciano richiesta.
“E’ importante e urgente – dice il direttore Maurizio Franceschi – quest’azione per dare un aiuto concreto a parecchie imprese sia del commercio che della somministrazione oggi in seria difficoltà. Un provvedimento che dunque riguardi tutte le attività, anche in deroga alla Soprintendenza, dando la possibilità di nuova concessione e/o ampliamento di quelle esistenti accompagnate dall’esonero delle tariffe Cosap. Per esempio dei “Pianini” per la città di Venezia”.