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Museum Week 2020: hashtag ufficiali per il festival internazionale

Museum Week 2020: hashtag ufficiali per il festival internazionale

Iniziato l’evento social più importante per gli enti culturali

Una settimana per condividere e diffondere contenuti usando gli stessi # ufficiali in tutto il mondo.
E’ partita la MuseumWeek, il primo festival culturale internazionale dei social media dedicato alle istituzioni. Un evento che dal 2013 dà la possibilità ai musei, alle collezioni, alle gallerie e a chiunque voglia cimentarsi nella condivisione di contenuti, di mettersi in gioco aderendo all’iniziativa e inserendo gli “hashtag ufficiali” ai propri post.
Fino a qualche mese fa, seguire le iniziative dettate dalle istituzioni museali sui social poteva sembrare impensabile, essendo abituati a vivere questi spazi in prima persona. Oggi, dopo l’esperienza della quarantena, siamo tutti più consapevoli del grande potere che il web ci ha fornito. I musei sono usciti dai loro confini raggiungendoci direttamente a casa nostra con tantissime iniziative e innovazioni, mentre noi abbiamo imparato a viverli anche da remoto pur se nella speranza di poterci tornare presto fisicamente.
La MuseumWeek è, quindi, la summa di tutto questo; una settimana di condivisione del sapere veicolata nelle tematiche che oggi apprendiamo da casa e domani andremo a confrontare dal vivo.

Gli Hashtag di Museum Week

Sono sette, come i giorni della settimana, gli hashtag di Museum Week.
In ognuna delle date sotto indicate, grazie a queste parole chiave, attraverso i social media, si potrà accedere ai contenuti video, alle conferenze e a ogni altra proposta di tutti i musei del mondo. 

11 maggio: #EroiMW
12 maggio: #CulturainQuarantenaMW
13 maggio: #InsiemeMW
14 maggio: #MomentialMuseoMW
15 maggio: #AmbienteMW
16 maggio: #TecnologiaMW
17 maggio: #SogniMW

#EroiMW

Il primo tema ha sicuramente un appeal maggiore, ci galvanizza, ci sprona a pensare e a scegliere con cura. Ogni museo ha il suo eroe e la scelta è vastissima. Quello che forse si sposa meglio con la libertà tanto agognata che otterremo tra pochi giorni è il Ganimede di Palazzo Grimani.
Il Ratto di Ganimede è l’opera più in vista (essendo calata dal soffitto) della Tribuna, la sala principale del museo.

Un pezzo pregiatissimo di marmo, scolpito addirittura nel II secolo d.C., che racconta la storia di un principe troiano di grande bellezza, rapito da Zeus tramutatosi in aquila, per farlo diventare il coppiere dell’Olimpo.
Oggi, con la restituzione delle opere in marmo che riempivano originariamente la tribuna, siamo portati ancora di più a notare questo soggetto, sospeso in aria come se non fosse fatto di marmo.

#CulturainQuarantenaMW e #InsiemeMW

Per il 12 e 13 maggio, le tematiche sono differenti ma in qualche modo collegabili. Da una parte c’è il nostro passato, dall’altra il futuro. Di cultura in quarantena ne abbiamo masticata parecchia.
Abbiamo approfondito vari aspetti delle pandemie del passato, abbiamo girato virtualmente i musei, ci siamo interessati a figure storiche che magari non avevamo mai ritenuto interessanti fino a quel momento.
L’opera che rende meglio il concetto di “Insieme” è forse il gruppo scultoreo formato dall’ Orfeo e dalla statua di Euridice di Antonio Canova, oggi al Museo Correr. Due amanti che fanno di tutto per ritrovarsi dopo le difficoltà che gli si presentano.

#MomentialMuseoMW

Per i musei, il futuro non si prospetta come un periodo semplice. La mancanza di turismo e gite scolastiche segnerà profondamente i bilanci di quest’anno. Tuttavia, il lavoro svolto durante questo periodo di chiusura forzata, potrebbe aiutarli a risollevarsi, magari alleviando un po’ la situazione di perdita.

Sala del Maggior Consiglio, Palazzo Ducale

Abbiamo fatto il tour virtuale a Palazzo Ducale, girando per i corridoi, avvicinandoci alle opere, scoprendo dettagli che non avevamo notato la prima volta che siamo entrati. Queste potrebbero essere le motivazioni giuste per tornare ad ammirare dal vivo le meraviglie della Sala del Maggior Consiglio e del Paradiso di Tintoretto che solo a occhio nudo rende al massimo.

Tintoretto, Paradiso

Museum Week : #AmbienteMW

L’ambiente è un tema da non trascurare, soprattutto in un momento di profondo cambiamento come quello che stiamo attraversando. Le difficoltà in certi aspetti della vita non devono farci perdere il controllo su altre cose.
Un museo che potrebbe rivelarsi un’ottima risorsa per capire meglio le tematiche del cambiamento climatico, dei mari e della sostenibilità ambientale, spiegata attraverso il filtro dell’arte, è l’Ocean Space.

La Chiesa di San Lorenzo, a Castello, sede del nuovo Open Space

Un museo giovanissimo che sa stuzzicare la curiosità del visitatore, attraverso una chiave di lettura inedita per le tematiche trattate.

Museum Week: #TecnologiaMW

La tecnologia è stata usata dai musei durante la quarantena per raggiungere le persone a casa, ma non solo. Alcuni musei applicavano la tecnologia alle loro collezioni già da tempo per aiutare la divulgazione delle proprie proposte.
Il Museo di Storia Naturale di Venezia è un esempio importantissimo di come qualche schermata e qualche ologramma possa rendere più piacevole e più interessante la visita non solo per i bambini ma anche per gli adulti.

Il dinosauro nel Museo di Storia Naturale Giancarlo Ligabue

Integrare il proprio percorso didattico, costituito comunque da grandi pezzi, con qualche spunto multimediale, si è rivelata una carta vincente per rendere più fruibile l’intero percorso.
L’M9 di Mestre invece, può vantare un’immersione totale nella tecnologia divulgativa.
Pannelli, schermate, pulsanti da premere, sensori di movimento, sono tantissime le possibilità. Un modo unico per imparare giocando.

Museum Week: #SogniMW

Un museo dove i sogni sono sicuramente rappresentati al meglio, sono le Gallerie dell’Accademia.
Vi sono, infatti, ben tre quadri che parlano di questo tema.
Il primo è il Sogno di San Marco, dipinto attribuito a Tintoretto ma fortemente discusso per alcuni dubbi riguardo quale dei due “tintoretti” lo abbia realizzato (il padre Jacopo o il figlio Domenico).

Tintoretto – Sogno di San Marco

Il secondo è il Sogno di Sant’Orsola di Vittore Carpaccio ammirabile nella stanza che ricostruisce interamente il ciclo di dipinti legato alla figura della martire.

Vittore Carpaccio – Sogno di Sant’Orsola

L’ultimo, meno conosciuto, è il Sogno di Esculapio realizzato da Sebastiano Ricci alla fine del ‘600.

Sebastiano Ricci – Sogno di Esculapio

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