Nuovi protocolli per il mondo della cultura.
Concerti sull’acqua a Venezia
S.O.S. cultura. Il grido d’allarme arriva da ogni angolo del Veneto.
Dai grandi Enti al più piccolo dei teatri, il settore soffre pesantemente l’effetto della pandemia Coronavirus. L’ultimo appello alla nostra Regione in ordine di tempo arriva da Franco Polato, presidente del S.I.L.B (Sindacato Italiano Locali da Ballo) – Confcommercio Metropolitana di Venezia e Rovigo.
“In Veneto – spiega Polato – il settore occupa 350 dipendenti diretti e anima un indotto con circa 3.000 posti di lavoro, allo stato attuale senza alcuna prospettiva. Siamo consapevoli di non essere una priorità del Governo in questa fase di emergenza, tuttavia la situazione non deve essere una condanna a morte per un settore importante dell’offerta turistica italiana, in particolare per i litorali come quello veneto”.
Non stanno certo meglio i teatri e i luoghi dello spettacolo.
Quando riapriranno? E soprattutto cosa è fondamentale fare perché questo avvenga al più presto?
Il messaggio di Zucchero da Piazza San Marco
In questi giorni sta facendo il giro del mondo in rete l’emozionante video di Zucchero Fornaciari che canta il suo ultimo brano, “Amore adesso”, suonando il pianoforte in una splendida seppur deserta Piazza San Marco.
Un messaggio forte – ha precisato il bluesman – rivolto alla città ma anche ai 60 mila lavoratori che gravitano intorno al mondo dello spettacolo”.
“Ho chiesto aiuto a Zucchero perché bisogna dare una mano a tante persone – sottolinea il sindaco Luigi Brugnaro – che hanno sempre lavorato incessantemente per il piacere e divertimento del pubblico mettendo il sorriso davanti a tutto e che ora l’emergenza Covid-19 ha messo in ginocchio assieme a tante altre categorie, in primis quelle legate alla filiera turistica di cui vive la città. Ho pensato di lanciare a Venezia un ciclo di concerti, magari sull’acqua – anticipa il primo cittadino- facendo venire le persone in barca, con la partecipazione di tanti artisti internazionali. Per ripartire anche dagli spettacoli e gli eventi con un messaggio globale di fiducia”.
Sicurezza e nuove idee: le parole d’ordine del protocollo della cultura
Il mondo della cultura veneta rappresenta il 5% del Pil e il 6% dell’occupazione regionale. Un comparto senza dubbio importante dell’economia.
Per questo si sono incontrati in video conferenza con l’assessore regionale alla cultura Cristiano Corazzari, i diretti interessati delle partecipate venete del settore. Presenti l’Associazione Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni; le Fondazioni Lirica Arena di Verona, Lirica Teatro La Fenice di Venezia, Teatro Comunale Città di Vicenza, Atlantide -Teatro Stabile di Verona, Orchestra di Padova e del Veneto; Arteven. Tutti Enti con un pesante bilancio dovuto allo stop imposto dalla pandemia Coronavirus.
“Dobbiamo guardare al futuro in modo rapido per presentare al Ministro della Cultura un protocollo operativo specifico che permetta di risollevare il settore – sottolinea Corazzari – Dall’incontro è emersa una forte volontà di ripartire e fare squadra. Per questo si sta ragionando su quello che bisogna fare per il pubblico di domani.
Cultura e spettacolo normalmente vivono di socialità tra le persone che si incontrano nelle piazze, nelle arene e nei teatri. Ora che tutto questo non è possibile e sarà limitato ancora per molto tempo bisogna ridisegnarla studiando idee nuove, piattaforme multimediali e piani che mettano in sicurezza il pubblico, gli artisti, gli operatori dello spettacolo e gli ambienti stessi”.
Gli strumenti indispensabili per la ripartenza
“Fondamentale – conclude Corazzari – è che ci sia una cabina di regia ed in questo senso la regione Veneto si farà promotrice di un protocollo operativo specifico nel quale si tenga conto in particolare di mettere in atto azioni per la sicurezza delle persone che ricominceranno a frequentare teatri e arene e degli addetti ai lavori. E’ necessario farlo subito per evitare che il pubblico si disabitui alla cultura”.
“Sicuramente – sottolinea Massimo Zuin, presidente di Arteven – c’è una voglia di ripartire. Purtroppo però tra tante incognite risulta difficile pensare a cosa succederà quando, si spera dopo l’estate, si ricomincerà la programmazione di spettacoli ed eventi. Il nostro Circuito Teatrale Regionale alla data di fine aprile conta 771 spettacoli saltati dei quali 414 eliminati definitivamente e i restanti 357 che contiamo di recuperare magari con un titolo diverso da quello precedentemente previsto. La perdita economica da incassi è di 3 milioni e 105 mila euro. Certo è che sarà tutto da ridisegnare nel rispetto dell’emergenza sanitaria che comunque imporrà dei limiti ancora per molto tempo”.