Nuove prospettive per gli amanti dell’arrampicata.
La definizione ufficiale dell’arrampicata sportiva data dalla Federazione Italiana è quella di “arrampicata naturale (cioè senza l’ausilio di mezzi artificiali) a scopo agonistico, amatoriale e di educazione motoria, svolta sia su pareti naturali o artificiali lungo itinerari controllati dalla base, sia su blocchi opportunamente attrezzati”.
Una disciplina giovane (la prima manifestazione ufficiale si è svolta nel 1985 in Valle Stretta vicino a Bardonecchia) ma che a Tokyo quest’anno avrebbe dovuto debuttare alle Olimpiadi.
Venezia Verticale
Ma cosa ha in comune con l’arrampicata sportiva l’acqua della laguna?
La risposta è Venezia Verticale, un’ associazione sportiva che da circa trent’anni coinvolge moltissimi appassionati di questo sport.
Un’attività quella di Venezia Verticale che, come è prerogativa di questa disciplina, si basa su solidi appigli.
Al momento l’associazione conta su circa 220 atleti di cui circa una ventina a livello agonistico.
Gli atleti veneziani possono vantare un palmares di tutto rispetto sia a livello nazionale che internazionale.
Grande attenzione è data ai giovani ma anche ai meno fortunati, con tanti atleti che fanno parte della sezione “special climbing” (disabilità intellettivo relazionali) e “paraclimbing” (disabilità visive e motorie).
Nuovi orizzonti
Venezia Verticale ha una lunga storia che, in piena sintonia con questo sport, ha vissuto alti e bassi.
All’inizio le difficoltà di far capire le caratteristiche di uno sport che quasi nessuno conosceva, poi la necessità di trovare una struttura adatta a ospitarla.
All’orizzonte, c’è però ora la fondata prospettiva di un luogo espressamente dedicato all’arrampicata sportiva a Venezia.
Ce ne parla il presidente dell’associazione Venezia Verticale Paolo Gervasuti